capitolo 72

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(punto di vista di Aaron)
<<ho capito la profezia>> dico irrompendo il silenzio nel quartier generale.
C'è mio padre che è appena uscito dal suo ufficio e Daniel che confronta delle cartine.
<<quella dei poteri o l'altra?>> chiede Dan
<<l'altra>> rispondo e mio padre mi guarda curioso.

"acqua e terra moriranno ma le sorti del mondo non cambieranno: se la scelta giusta lei farà, il male non incomberà; malamente sceglierà e la fine del mondo avverrà"

mio padre ripete la profezia.
<<acqua e terra moriranno>> dico <<che poteri aveva Deanna?>> chiedo per far capire loro tutto.
<<terra>> risponde Daniel
<<esatto>> dico
<<e acqua? chi è il prossimo?>> Daniel sapeva bene la risposta ma stava cercando di rifiutarsi dal crederlo.
<<sei tu>> dice mio padre guardandomi come se tutto avesse un senso
<<no>> dice Daniel <<non può essere così>>
<<è così Dan, accettiamolo>>
<<non puoi accettarlo>> <<non dici sul serio>> ha appena perso la sua migliore amica, sapere di dover perdere il proprio migliore amico non dev'essere tanto facile da digerire.
<<e Naomi? Diego? li lascerai così? nnon puoi>>
<<è proprio per questo motivo che te ne sto parlando Dan, voglio che tu ti occupa di loro>>
<<non puoi chiedermelo Aaron>> <<sono i tuoi figli, devi stare tu accanto a loro... accanto a Naomi>>
<<lei ti vuole bene>>
<<vuole bene anche a te, soprattutto a te>> <<non lo supererà facilmente>>
<<per favore Dan, è già abbastanza difficile così>>
L'idea di dover lasciare Naomi da sola ad affrontare tutto questo mi fa impazzire. Ma la profezia è chiara, ora mi è chiarissima.
Quando mi sono reso conto che la profezia intendesse me e Deanna, mi sono sentito in colpa.
In colpa, perché Naomi non merita tutto questo e ha bisogno di me.
Ha appena perso sua madre cazzo, con quale coraggio posso solo pensare di doverla lasciare da sola.
<<ora bisogna capire quando, e come>> dice mio padre
<<esatto>> <<vado a vedere come sta Naomi... le sono tornati i poteri>> dico poi
<<non dirle niente>> mi dice mio padre
<<non lo avrei fatto>> dico, ed esco dalla stanza per incamminarmi verso la cameretta di mia figlia.
Simon e Percy sono appena usciti proprio dalla camera di Naomi.
<<ciao ragazzi>> dico
<<ciao Aaron>> dicono in coro con un sorriso di conforto.
Apro la porta e mi rendo conto che c'è un certo cambio di temperatura, un'ondata di fresco mi arriva sul viso.
<<perché c'è questo freddo qui?>> chiedo alzando lo sguardo verso Naomi, lei è sul suo letto seduta che guarda fisso davanti a se la parete, parete che mi rendo subito conto sia congelata.
<<Naomi?>> la chiamo
<<papà>> dice con un filo di voce
<<che succede, piccola mia?>> chiedo accarezzandole i capelli
<<non riesco più a controllarli>> dice cadendo in un pianto disperato.
L'abbraccio e le bacio i capelli.
<<penso sia normale amore>> <<non li hai avuti per molto tempo>>
<<ho paura di far del male a qualcuno, non ho più il controllo su di loro>>
<<dobbiamo solo allenarli un po', ok?>>
lei annuisce e si stringe forte a me.
Le prendo il viso e le asciugo le lacrime, mi viene un nodo al petto perché mi rendo conto di quanto Naomi sia identica a Deanna.
Le somiglia tantissimo, gli stessi capelli castani, le labbra piccole e carnose, pure il naso è uguale a quello di Deanna.
<<perché piangi papà?>> mi chiede Naomi vedendo una lacrima scorrermi sul viso.
Nulla di che amore mio, penso solo che non rivedrò più il viso di tua madre nel tuo, non potrò più abbracciarti e non potrò proteggerti come avrei dovuto.
<<niente, piccola>> dico
<<ti voglio bene papi>>
<<anche io amore mio, non immagini quanto>>

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora