capitolo 17

7 1 0
                                    

(punto di vista di Aaron)
Non può essere lei, non ci credo. cazzo.
La voce è quella, ma non l'ho ancora vista in viso.
La donna fa un passo avanti, ed io indietreggio istintivamente, sono troppo sconvolto.
<<che c'è, non sei felice di rivedermi?>> dice;
<<Jane>> rispondo, cercando di trattenere la rabbia.
Daniel ha ben capito la situazione, e teme che io possa fare qualcosa di avventato.
<<che vuoi, Jane>> interviene il mio amico
<<è un piacere anche per me rivederti Dan>>
<<non possiamo dire lo stesso>> <<che sei venuta a fare qui>>
<<sono tornata per riprendermi ciò che mi appartiene>> dice
<<ovvero?>> rispondo io
<<sai bene di cosa parlo Aaron>> c'è silenzio per alcuni secondi prima che lei continui <<come sta Deanna?>> <<tutto bene?>>
quelle parole mi fanno ribollire il sangue. Non deve avere il suo nome in bocca, non dopo tutto quello che ha fatto.
<<come osi>> stavolta a indietreggiare è lei, e si fa avanti l'altra figura, che si toglie il cappuccio finalmente.
I capelli biondo platino e le iridi azzurre come il ghiaccio sono uguali a quelle di Jane.
<<attento a quello che fai, cognato>> Einar, il fratello gemello di Jane.
<<per quanto ne so, non siete cognati da tempo, Einar>> interviene Dan, nuovamente.
Jane si avvicina a me, si tolse il cappuccio e mi guardò fisso negli occhi.
Non era cambiata per niente: aveva gli stessi occhi blu ghiaccio, gli stessi capelli chiarissimi biondi, e la stessa pelle bianca come la neve, non un accenno di ruga, assolutamente nulla. Proprio come l'ultima volta che l'ho vista.
La donna che aveva rovinato il mio passato è proprio qui davanti a me, dopo anni, pronta a rovinare il mio futuro, suppongo. Quella donna ha ucciso la mia adorata figlia, Charlotte, e non solo... ha rovinato la vita a me, e a Deanna, con la piccola Edith.
Il disgusto che provo per lei è immenso.
<<te lo chiedo un ultima volta Jane>> <<che cosa vuoi>> dico con rabbia
<< non è ovvio?>> fa una risata che mi mette i brividi <<so che ti sei fatto una bella famiglia>> continua <<Deanna sarà felicissima, immagino>>
fa una pausa <<vendetta, Aaron, questo voglio>>.
Daniel mi trattiene, la rabbia è troppa, non voglio più sentirla parlare.
<<hai ucciso la tua stessa figlia, Jane, sei solo da rinchiudere>> prima che io possa continuare a parlare, Einar fa un cenno con la testa, e prima che io possa rendermene conto mi ritrovo in una grossa nube nera, non vedo più nulla.
Il potere di Einar è uno dei peggiori che possa esistere, è in grado di intorbidire i sensi degli avversari... vista, gusto, olfatto, udito, tatto.
Sono completamente stordito, non sento e non vedo nulla.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora