capitolo 68

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(punto di vista di Aaron)
Io e Deanna ci eravamo giurati che avremmo protetto i nostri figli con la nostra stessa vita, se fosse stato necessario. Così è stato.
Jane stava per uccidere la nostra bambina, ma Deanna non lo avrebbe permesso mai, mai più.
Ho una grande confusione in testa. Onestamente non so cosa fare. cazzo.
Voglio urlare, distruggere qualsiasi cosa mi capiti davanti. Jane mi ha tolto tutto quello che potesse togliermi qualcuno. Ha ucciso Chárlotte, Edith e ora pure Deanna. Nessuno mi riporterà indietro nessuno, e Jane continua a vivere tranquilla senza alcun senso di colpa. È possibile? dio mio.
Diego è gravemente ferito, e mi sento terribilmente in colpa, non riesco a pensare lucidamente neanche per aiutarlo <<mamma per favore svegliati>> ripete in lacrime.
Naomi è sconvolta, non ci sono lacrime che bagnano il suo viso, ma ha un espressione terrorizzata.
<<non c'è niente da guardare qui, tornate a casa>> mio padre stava cacciando tutta la folla che lui stesso aveva radunato per combattere.
Daniel si avvicina a me, mi aiuta ad alzarmi e mi abbraccia. Anche lui era in lacrime.
Devo essere forte. Mi ripeto.
<<dobbiamo spostare il corpo>> dico, con un filo di voce, poco convincente.
Mi giro a guardare di nuovo i miei figli, sono distrutti.
Perché, Deanna? non c'era altro modo, amore mio?
Sia Diego che Naomi erano feriti, quest'ultima ha il proiettile che ha appena ucciso Deanna nella spalla.
Quel maledetto proiettile ha trapassato il cuore di mia moglie fino ad arrivare alla spalla della mia bambina.
<<siete tutti e due feriti>> dice Daniel rivolgendosi ai miei figli <<dovremmo entrare>>
<<ha ragione Dan, andiamo>> dico, mi sento in colpa, come se stessi interrompendo il loro momento di dolore.
Caitlin mi aiuta con i ragazzi, lei pensa a Diego, io toglierò il proiettile dalla spalla di Naomi.
Il proiettile non era tanto in profondità, riuscivo a vederlo direttamente dalla ferita.
Prendo una pinza e lo tiro via, disinfetto tutto e ricucio.
Naomi prende il proiettile dal piattino in cui lo avevo appena poggiato e lo stringe tra le mani.
<<scusa papà, è stata tutta colpa mia>> dice con un filo di voce, e mi viene da piangere a sentirle dire queste cose.
<<non è colpa tua>> rispondo
<<lo è, è morta per salvare me>> <<questo proiettile doveva essere nel mio cuore>>
<<smettila Naomi non dire queste sciocchezze neanche per scherzo>>
<<ho paura>> dice. L'abbraccio e lei ricambia scoppiando in lacrime tra le mie braccia.
Non doveva assistere a queste cose. È solo una ragazza, la mia bambina.
Le accarezzo i capelli per tranquillizzarla.
Il suo pianto mi fa venire una fitta al cuore, mi sento impotente di fronte a tutto questo.
<<ti sono tornati i poteri>> dico poi.
<<cosa?>> chiede lei confusa
<<pensi che Jane se ne sia andata come se nulla fosse? sei stata tu>> appena Deanna è stata colpita, il corpo di Naomi scaricò una grande forza magica.
<<io... io non me ne sono accorta>>

"i poteri riavrai ma per mano di un sacrificio piangerai"

improvvisamente le parole di Maya mi riecheggiarono nella mente. Aveva ragione.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora