capitolo 63

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(punto di vista di Naomi)
Percy e Simon stanno facendo un duello con la spada e io posso solo guardare.
Simon combatte con la spada da poco, non è ancora il massimo ad utilizzare la spada.
<<posso fare un duello io?>> chiedo, sono piuttosto annoiata
<<che avevamo deciso?>> dicono quasi in coro
<<dai vi prego, mi sto annoiando a guardarvi>>
Si stavano allenando già da due ore e io ero stata seduta e brava nella panchina della palestra <<solo uno! pleaseee>>
I due si guardano rassegnati e Simon mi porge la sua spada, io la prendo con un sorriso << è tutto vostro principessa>> mi dice rivolgendosi a Percy.
Ci mettiamo in posizione. Io e Percy combattiamo da quando eravamo piccoli, ha sempre vinto lui ma mi ha insegnato l'arte del combattere e del perdere.
Cerca di colpirmi con la lama nel fianco destro ma la blocco con la mia spada. Attacco io arrivando quasi a colpire il suo ventre ma anche lui la schiva e mi respinge.
Continuo ad attaccare e lui con grande maestria blocca tutti i miei colpi.
<<Sai ancora combattere vedo>> dice lui dopo aver quasi rischiato di perdere la spada.
<<ho avuto un bravo insegnante>> rispondo, bloccando la lama che stava per colpirmi ad altezza della spalla.
Ora mi comincia ad attaccare, sferra colpi rapidi e decisi che riesco a scansare con i miei buoni riflessi.
Decido di mettere in atto la mia mossa prediletta, punto con la spada le sue mani e scaglio un colpo di lama verso di esse. La sua forte stretta si rallenta lasciando cadere a terra la spada facendomi vincere.
<<hai avuto un bravo maestro, confermo>> dice facendomi l'occhiolino. Poi si sciacqua il piccolo taglio che gli avevo procurato sulla mano <<stai sanguinando anche tu, comunque>> metto istintivamente le mani sul viso, è già la seconda volta che mi capita con Percy nella stessa giornata, lo dirà sicuramente a mio padre.
Simon si avvicina a me e mi tampona delicatamente il viso sporco di sangue con un panno bagnato.
<<è meglio se vai a riposare un po'>> sussurra; io però sono stufa di sentirmi dire sempre le stesse cose, prendo il panno dalle sue mani e mi pulisco da sola.
<<no, sto bene>> dico con tono alterato;
<<Naomi è già la seconda volta nel giro di poche ore>> interviene Percy
<<è solo un po' di sangue>> dico
<<un po di sangue>> ripete Percy con una risata sarcastica
<<si>> riesco a dire con un filo di voce, ma che dovrei fare? rinchiudermi in camera e attendere la morte sommersa dal sangue che mi cola dal naso?
<<continua ad allenarti piuttosto che pensare a me, ti ho disarmato con una sola mossa>> dico poi con tono più convinto; Percy prende la spada da terra e riprende a combattere contro Simon con violenza.
Decido di lasciarli in pace, vado verso il giardino ma mi fermo alla porta. Sta nevicando. E improvvisamente mi ricordo che domani è la vigilia di Natale. Ciò che desidero più di ogni altra cosa è la tranquillità dei miei genitori, di mio fratello e dei miei amici, non voglio altro.
Il paesaggio si imbianca piano piano e io resterei ore ad ammirarlo seduta qui sulla soglia del portone.
Dopo qualche minuto che sono seduta a terra sento un miagolio, mi giro ed è Lola, la mia gattina si sdraia accanto a me prendendosi qualche coccola.

Naomi Evans - la profezia del sacrifico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora