Capitolo 3

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SOPHIE'S POV:

Questi sono i momenti della giornata che preferisco. L'aria è tiepida e il campus è quasi del tutto vuoto dato che le lezioni sono terminate già da un po'.

Mi dirigo verso la biblioteca a passo svelto; preferisco di gran lunga studiare lì piuttosto che nella mia stanza al dormitorio. E' molto più tranquillo e almeno qui non ho una vicina che mi fa vibrare i muri con la musica rock sparata a tutto volume.

Quando entro sono felice di constatare che ci sono davvero pochi studenti. Così cammino volecemente lungo il corridoio, dirigendomi verso il mio solito tavolino con la finestra che da sul parco.

Sorrido quando lo trovo libero e mi sistemo, tirando fuori il portatile dalla borsa.

Mentre aspetto che effettui l'avvio mi dirigo verso la sezione della saggistica, alla ricerca di un libro che ci aveva consigliato la professoressa di biologia.

Faccio scorrere l'indice sui dorsi dei volumi, inalando quel profumo di pagine che tanto amo.

Cerco il volume che mi serve facendo scorrere gli occhi su ogni titolo.

Accidenti!

Lo trovo sull'ultimo ripiano della scaffalatura, decisamente troppo in alto per la mia bassa statura.

Mi guardo intorno alla ricerca di una scaletta.
Niente.

Giro nel corridoio parellelo, ma ancora niente.

Dopo dieci minuti, stanca di cercare senza successo, ritrono nella prima corsia.

Mi metto sulle punte e allungo il braccio più che posso, poggiandomi quasi completamente contro la scaffalatura.

Perché non mettono una scaletta per ogni corsia?

Ogni volta la stessa storia.

Un ombra mi copre quasi del tutto e un braccio si allunga sopra di me, afferrando proprio il libro che stavo cercando di prendere da quasi mezz'ora.

Mi volto di scatto e quello che mi ritrovo davanti mi inchioda allo scaffale.

Occhi di ghiaccio mi osserva dall'alto con sguardo impenetrabile come l'ultima volta che ci siamo incontrati.

E' così vicino che posso sentire il suo profumo entrarmi nelle narici e inebriarmi ogni senso.
Sa di tabacco e un'altro odore che non riesco ad identicare, forse pino, mi sembra di essere in una foresta.

Sento quasi il fiato strozzarsi in gola.

I nostri sguardi restano incatenati e spero davvero non riesca a sentire i battiti del mio cuore improvvisamente aumentati a 1000 al secondo.

<<Volevi questo, nanetta?>> un sorrisetto sghembo gli curva le labbra e il suono della sua voce profonda mi desta dalla specie di trans in cui mi ero persa ad osservarlo.

Sposto gli occhi sul volume che tiene tra noi e annuisco.

Prendo il libro e alzo nuovamente lo sguardo su di lui, che resta immobile in quella posizione.

Sento una vampata di calore percorrermi tutti il corpo e so per certo di essere arrossita.

Perché sta avendo questo effetto su di me?

Cerco di ricompormi e stacco la schiena dalla scaffalatura, facendogli fare un passo indietro.

Porto le dita al mento per poi allontanarle, ''Grazie'' mimo.

<<Quando vuoi>> dice, muovendo insieme le mani nella lingua dei segni.

Resto sbigottita per circa cinque secondi, prima di ricordarmi di aver sentito i suoi amici dire che ha una sorella sorda.

The Sound of Heart BeatsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora