Capitolo 53

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SOPHIE'S POV:

<<Bambina? Cosa ci fai qui?>> una voce estremamente familiare richiama la mia attenzione.

Quel soprannome..

Mi volto piano e un uomo mi osserva seduto su una panchina sovrastata da un grande albero in fiore che lo tiene all'ombra. Tutto intorno un enorme distesa di verde lo circonda, ricordandomi le praterie irlandesi che tanto amavo da bambina.

<<Nonno?>> mi avvicino cauta.

E' impossibile.

Il nonno è morto da anni.

<<Non è un po' presto per te?>> mi rivolge uno dei suoi soliti sorrisi caldi, che riescono a farti sentire amata fino nel profondo.

Batte la mano accanto a lui, spronandomi a sedermi.

Senza dire niente e senza staccare neanche per un secondo gli occhi dal suo viso segnato dalle rughe mi siedo.

Ha ancora gli stessi folti capelli bianchi che mi ricordo, lo stesso odore di erba appena tagliata e gli stessi occhi color miele che per anni erano stati il mio posto sicuro.

<<Sei cresciuta Bambina>> alza una mano, poggiandola sulla mia guancia.

Chiudo gli occhi in un sospiro sentendo quel tocco caldo che mi era mancato come l'aria.

I miei occhi sono umidi quando li riapro <<Mi sei mancato>> mormoro con voce rotta.

<<Anche tu, ma non puoi restare qui con me>> un sorriso triste gli curva le labbra.

<<Perché no?>> domando, poggiando una mano contro il dorso della sua.

Sospira <<Bambina.. hai più di una ragione per tornare laggiù>> la sua voce esce quasi come un sussurro <<Più di una persona che ti aspetta e più di un motivo per vivere>> la sua mano scivola via dalla mia guancia e i suoi occhi si alzano sul cielo azzurro.

Una leggera folata di vento gli fa chiudere gli occhi e un sospiro sollevato gli lascia il naso <<Avremo tutto il tempo per poter stare ancora insieme>> torna ad osservarmi con occhi amorevoli <<C'è qualcosa di molto importante che devi ancora fare. Il più difficile dei compiti, ma anche il più bello di tutti>>.

<<A cosa ti riferisci?>> domando confusa.

Sorride <<Lo scoprirai>>.

Si alza e si china su di me per lasciarmi un bacio sulla fronte che mi fa chiudere nuovamente gli occhi.

Torna eretto e si allontana.

<<Nonno aspetta>> mi alzo cercando di seguirlo, ma è come se fossi sempre nello stesso punto e lui sempre più lontano <<Nonno!!>> aumento il passo, ma dopo pochi secondi la sua figura sparisce nel nulla e tutto intorno una luce accecante mi costringe a serrare gli occhi.

Quando li riapro mi sento intontita e dolorante, come se un camion mi avesse investita.

La luce proveniente dalla finestra mi infastidisce, portandomi a socchiudere gli occhi e a sbatterli velocemente per abituarmi ad essa.

La stanza è silenziosa e, confusa, mi guardo intorno, capendo velocemente che mi trovo in un ospedale.

Sento qualcosa appoggiato al mio corpo e, quando abbasso lo sguardo quello che vedo fa aumentare i battiti a dismisura.

La mano di Harry, poggiata sulla mia pancia, stringe la mia in una stretta dolce, ma forte, mentre i suoi occhi sono fissi su quel punto, bordati di nero per le probabili poche ore di sonno.

The Sound of Heart BeatsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora