Capitolo 22

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L'uomo corruga la fronte <<Guardi signore, qui la prenotazione risulta per una matrimoniale>>.

<<Non si può cambiare?>> chiede ancora.

Sembra più in ansia di me.

Il signore scuote la testa <<Mi dispiace, siamo al completo>>.

Harry sospira, passandosi una mano tra i capelli <<D'accordo>>.

L'uomo ci porge le chiavi e chiede ad entrambi il documento d'identità per la registrazione.

Sto per prendere il mio dal portafoglio nella borsa, quando Harry poggia una mano sulla mia per fermarmi <<Ho io il tuo, ricordi?>> domanda, guardandomi con insistenza.

Senza davvero capire cosa stia cercando di dirmi, annuisco.

Porge i documenti al signore che, in meno di due minuti, li ha già registrati.

<<Ecco a voi>> li restituisce a Harry insieme ad una chiave <<Stanza 24>>.

<<Grazie>>.

Uno nodo mi si stringe nel petto, all'altezza dello stomaco, mentre cammino accanto ad Harry verso la stanza numero 24.

Le dita tremano e un pensiero fisso continua ad rimbombare nella mente.

Letto matrimoniale.

Quando Harry apre la porta della stanza mi lascia entrare per prima e sento le guance scaldarsi non appena il letto entra nella mia visuale.

La stanza è piuttosto piccola. In alcuni punti la carta da parati sembra volersi staccare, mentre in altri è già ripiegata su se stessa.

Il mobile davanti al letto è piuttosto vecchio, come la televisione a tubo catodico posizione sopra esso.

Il letto è ben fatto e, contro ogni aspettativa, le lenzuola hanno un buon profumo di panni appena lavati.

Nonostante l'arredamento antico sono contenta di constatare che è piuttosto pulita. Non c'è polvere e la moquette sembra appena stata lavata, anche se alcune parti sono usurate dal tempo.

Harry chiude la porta dietro di lui e il cuore mi balza in gola.

Sono chiusa qui dentro con lui.

Fino a domattina.

Dormiremo insieme.

Nello stesso letto.

Mi manca quasi il respiro.

<<Mi dispiace, avevo chiesto due letti separati>> dice poggiando le chiavi della macchina all'ingresso, insieme a una piccola borsa da palestra <<Scegli pure da che lato dormire, io ho bisogno di una doccia>> non riesco a decifrare il tono con cui parla. Sembra arrabbiato? No, forse nervoso? Ansioso? Davvero non lo so.

Non aspetta neanche una mia risposta. Si dirige verso la porta gialla posta accanto al vecchio mobile e si chiude all'interno.

Sospiro e mi osservo ancora attorno per qualche secondo.

Ok, si può fare. Io dormo dal mio lato, lui dal suo. Fine.

No?

Prendo un profondo respiro e mi tolgo il giacchetto, appendendolo alla sedia posta accanto all'ingresso.

Nell'appartamento a Gainesville avevo notato che Harry dormiva sempre sul lato sinistro del letto, così mi siedo sul destro e prendo il telecomando lasciato sul comodino.

The Sound of Heart BeatsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora