Capitolo 48

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⚠️Attenzione: questo capitolo contiene scene esplicite

Stringo la coperta intorno alla spalle e alzo gli occhi sul cielo stellato. C'è un silenzio rassicurante, infranto solamente dal rumore delle onde del mare che si infrangono sulla spiaggia.

Non riesco a smettere di pensare al fatto che Harry lascerà il lavoro per la famiglia Layton. Finalmente potremmo condurre una vita normale, anche se il pensiero di lasciare quel cottage nascosto tra gli alberi del lago di Santa Fe mi mette un po' di tristezza.

Tra quelle mura ho visto crescere i miei sentimenti per Harry, giorno dopo giorno.

C'è solo una cosa che continua a tormentarmi.. Scar.

Ho la brutta sensazione che stia per succedere qualcosa. Già due dei suoi tentativi per vendicarsi di Harry sono andati a rotoli, sarà arrabbiato e pronto a tutto. So che si ripresenterà e so che Harry ha ragione: o lui o noi.

Non ho idea di come ci si possa liberare di un boss della criminalità organizzata, ma il pensiero che possa ancora fare del male ad Harry mi fa entrare nel panico. Non credo di riuscire a sopportare ancora di vederlo in fin di vita. Non credo di essere così forte.

Vorrei poter fare qualcosa, mi sento così impotente e inutile in tutto questo.

Una dolce folata di vento mi scompiglia i capelli, facendomi chiudere gli occhi per qualche secondo in un sospiro.

Ci inventeremo qualcosa.

Perché ci meritiamo di essere felici.

Ed io sento che senza Harry, non potrei più esserlo, non del tutto. Prima di conoscerlo sentivo che mancava qualcosa nella mia vita, ma non sapevo esattamente cosa finché non mi sono innamorata di lui. Anche se non ho idea di quando sia stato l'esatto momento in cui mi sono resa conto di provare qualcosa per lui, ma è come se il mio corpo già l'avesse saputo quando i nostri occhi si sono incontrati per un secondo nei corridoi del campus.

Mi chiedo se anche lui abbia provato la stessa sensazione quel giorno. Se anche lui avesse sentito la gola seccarsi e un brivido percorrergli la spina dorsale.

Oppure se anche lui avesse capito nell'esatto momento in cui le nostre labbra erano entrate in contatto la prima volta, davanti all'ingresso del campus, che non stavamo fingendo.

Sobbalzo sorpresa quando qualcuno si posiziona dietro di me sulla sdraio. Un profumo di pino e tabacco mi circonda e sorrido lasciandomi andare tra le braccia muscolose che mi circondano le spalle.

La barba ispida mi sfiora la tempia quando poggia la guancia contro la mia nuca <<Cosa ci fai qui tutta sola?>>.

La sua voce roca mi fa rabbrividire e mi stringo nelle spalle <<Osservavo le stelle>>.

Alza lo sguardo verso il cielo e restiamo entrambi in silenzio per qualche minuto.

<<Sai, ricordo che quando ero una bambina mia mamma mi raccontava sempre un antica leggenda sulle stelle>> mormoro.

Le braccia di Harry si stringono ulteriormente intorno a me, mentre poggia il mento sulla mia spalla <<Ti va di raccontarmela?>> domanda.

Sorrido sorpresa da questa richiesta <<C'è una costellazione che viene chiamata la Lyra di Orfeo.

Orfeo, figlio di Eagro e della musa Calliope, era solito trascorrere il suo tempo suonando incantevole melodie alla Lira. Di lui e della sua musica si era innamorata la ninfa Euridice. Trascorsero insieme giorni e notti felici, finché un, un giorno, Aristeo, figlio di Apollo, cercò di aggredire la fanciulla che camminava sola nel bosco e che, sfuggendogli, inciampò in un ramo battendo la testa su una pietra. Per lei non c'era più nulla da fare, così con coraggio Orfeo andò nel regno di morti e grazie alla sua musica persuase Ade e sua moglie Persefone a portar via l'amata a patto che non si fosse mai voltato a guardare la sua sposa fino a quando non avesse raggiunto il regno dei vivi. Orfeo, però temendo di essere stato ingannato, violò la promessa e perse per sempre la sua Euridice. Nessuna donna fu più accolta in casa sua e trascorse il resto della sua vita a suonare melodie tristi e malinconiche>> concludo.

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