Capitolo 8

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SOPHIE'S POV:

<<Non avresti dovuto farlo>> Harry stringe i denti quando risponde alla persona dall'altro capo del telefono, mentre io finisco la mia tazza di latte di cocco seduta sullo sgabello della penisola della cucina.

Stringe la sigaretta ormai quasi finita nella mano destra, mentre cammina su e giù per il salotto <<Ormai tanto siete qui no? Salite>> stacca il telefono per poi lanciarlo sul divano con poca gentilezza <<Razza di idiota!>> brontola, prima di tirare un'ultima boccata di fumo che brucia tutto il tabacco rimasto.

Spegne il mozzicone in uno dei tanti posaceneri che ho notato sparsi per casa prima di voltarsi verso di me <<Lucas ha portato qui Penny>>.

Solo a sentir quella frase un enorme sorriso mi si apre sul volto. Non la vedo solo da ieri sera, ma dopo tutto quello che è successo mi sembra passata un'eternità.

''Perché sembri così arrabbiato?'' domando.

<<Perché lo sono!>> i suoi occhi inchiodano i miei <<Qui siamo al sicuro solo se i Lion non scoprono questo posto! Avrebbero potuto seguirli>>.

''Sono sicura che Lucas sarà stato attento, non fa il tuo stesso lavoro?'' mimo, prendendo poi un altro biscotto al cioccolato.

<<Non si è mai troppo prudenti>>.

Quando dei tocchi alla porta ci avvisano che sono arrivati, scatto in piedi come una molla.

Con uno sbuffo Harry cammina a piedi scalzi verso l'ingresso e, non appena apre la porta, Penny si fionda dentro l'alloggio <<Dov'è la mia amica?>> chiede quasi ringhiando contro al mio nuovo coinquilino.

Ridacchio, mostrandole un grande sorriso appena i suoi occhi incrociano i miei.

<<Oh, eccoti!!>> corre verso di me, stringendomi in un forte abbraccio che subito ricambio <<Non sai che spavento mi sono presa ieri quando non sono più riuscita a trovarti>>.

La stringo più forte, sorridendo tra i suoi capelli castani.

Si allontana per potermi vedere in viso <<Lucas mi ha raccontato cos'è successo, almeno in parte>> borbotta le ultime parole rivolgendo uno sguardo assassino al ragazzo che sorride divertito <<Stai bene?>> chiede tornando a guardarmi.

Annuisco. Mi indico, portando poi la mano in orizzontale e muovendola due volte in obliquo ''Sto bene'' mimo.

<<Ah, ti ho portato tutto>> prende lo zaino che portava in spalla e lo apre <<Telefono, il tuo amato taccuino>> sorride mostrandomelo <<E dei vestiti della tua misura>> ridacchia osservandomi.

Arrossisco, quando mi ricordo che porto ancora i vestiti prestatimi da Harry la sera prima.

''Grazie'' mimo, sorridendole.

<<Non posso credere che ti abbiano coinvolto in questo casino>>.

Harry si schiarisce la voce, portando su di lui l'attenzione di entrambe <<Per chiarire, è colpa sua se si trova in questo casino>>.

Penny incrocia le braccia, fulminandolo con lo sguardo <<Voi siete dei criminali e la colpa sarebbe sua?>> domanda stizzita.

<<E' sua dal momento che, se non avesse ficcato il naso, ora non sarebbe qui>>.

Assottiglio lo sguardo, puntando i miei occhi nei suoi ''Certo, quindi ora la colpa sarebbe interamente mia?'' mimo innervosita.

<<Si, ragazzina! Se solo non fossi così curiosa>>.

The Sound of Heart BeatsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora