13 Molte albe sfumeranno via

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Dire a Wave che era arrabbiata con Saleem sembrò un eufemismo. I due avevano iniziato di nuovo gli allenamenti prima di tutti gli altri. Ora Skye era alle prese con un altro sacco enorme di iuta che doveva fungere da sacco da boxe. Diede un gancio ben assestato.

«Dai Skye, cerca di capirlo, non lo fa con le cattive intenzioni» provò a placarla l'americano, le reggeva il sacco dall'altro lato, stando attendo a non finire sotto alla mira di lei. Una fascia gli teneva i lunghi capelli biondi all'indietro, rivelando la pelle chiara madida di sudore. Persino cosi, Wave era incredibilmente bello. Era da tutta la mattina che provava a rassicurarla.

«Ah no?» si beffò. Non conosceva realmente Saleem, ma da quello che aveva potuto vedere da quando era finita al Villaggio, provava in tutti i modi di allontanarla da lui e da tutta la squadra, molto probabilmente, la riteneva solo un'incapace in grado di mettere tutti in pericolo.

Wave sbruffò. Lasciando stare il sacco e avvicinandosi a lei «Ascolta. Lo so, davvero. Saleem non ha...come dire...tatto. Ma le sue scelte sono sempre ponderate. E poi, non tutti della squadra parteciperanno alla missione, quindi credo che lui voglia solo aspettare che tu sia preparata al meglio prima di partecipare ad eventi simili» per quanto ragione avesse, Skye era comunque infuriata. Si sentiva costantemente messa sotto giudizio e declassata.

Diede un pugno, poi un calcio, poi ancora un pugno.

«Okay, per oggi penso possa bastare, fra poco arrivano gli altri» Wave allontanò da lei il pesante sacco, sorridendole sembrando un ragazzino.

«Ok, ma non finirà qui» promise lei, togliendo le fasce intorno alle nocche e asciugandosi la fronte.

Da lontano, intravide arrivare alcuni membri, Lama non la degnò di uno sguardo, come sempre.

In quei giorni, si erano limitate a non pensarsi di striscio, dopo il suo primo allenamento, dove lei aveva ben chiarito che non la volesse nella squadra, non avevano neanche più parlato. E a Skye andava bene cosi.

Spesso però, quando nessuno sembrava notarla, la guardava di sottecchi ed ogni volta, un leggero fastidio le pizzicava lo stomaco. La invidiava.

Oltre all'aspetto fisico, invidiava la sua preparazione atletica. Era brava, precisa e non mancava un colpo a segno e in più era ben voluta da tutti, aveva stipulato un rapporto di amicizia quasi fraterna con tutti gli altri, tranne con lei ovviamente.

Era il tipo di donna che avrebbe senz'altro tenuto testa ad uno come Saleem. Invece lei, non riusciva neanche a partecipare ad una missione, dov'era senz'altro convinta che sarebbe stata d'aiuto.

Sicuramente le nozioni sulle erbe e funghi selvaggi che sua nonna le aveva impartito da piccola, le sarebbero state molto utili.

Proprio non accettava di dover rimanere al Villaggio da sola mentre quasi tutti erano partiti.

Come si sarebbe resa utile lì? non poteva neanche aiutare Indie e Muna con l'ospedale, non sapeva neanche medicare una piccola ferita, figuriamoci intervenire chirurgicamente. E poi... tutti quei lamenti, da quando era stata lì per la prima volta con Saleem, non aveva più rimosso dalla testa quelle voci. E neanche Saleem.

Scosse la testa e si avvicinò ai campi dove tutti presero ad allenarsi più assiduamente del solito per via della spedizione. Aveva fatto senz'altro fatto progressi da quando aveva iniziato ad allenarsi anche lei, le era impossibile non notare quanto i suoi muscoli stavano diventando più definiti ma non le sembrò comunque abbastanza.

Con un sospirò, si issò ancora una volta in una trazione verso la barra in acciaio sopra di lei, quando si lasciò andare al suolo, quasi perse l'equilibrio. Ma due forti mani le si strinsero sui fianchi evitandola di cadere copiosamente.

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