Passò la notte insonne, a tenerla compagnia vi era stato solo un dolore lancinante alla testa che passò nel momento esatto in cui le tenebre si schiarirono indietreggiando di fronte alla luce, i primi lievi fasci di luce circondarono il cielo, schiarendolo di un color indaco sbiadito.
Scese nel buio a piedi nudi per non far rumore, passò fra brandine e vestiti lasciati a terra e arrivò alla vetrata collassata priva di vetro, essa affacciava direttamente sul campo circolare intorno alla struttura.
Uscì all'esterno camminando intorno al perimetro della base, sdraiandosi poi sulla sabbia tiepida di quella notte che solo fra poche ore sarebbe diventata cocente.
Distesa verso il cielo, si perse fra quel manto nuvoloso, da piccola sognava di volare, poter attraversare le nuvole che le erano sempre sembrate soffici e fresche, svolazzare fra le stelle e distaccare il suo corpo dalla terra per svariati metri di altezza, immaginando quella sensazione, si sentiva leggera rispetto al senso di pesantezza che aveva provato per anni nella sua città natia a cui ormai si era abituata.
Respirò a fondo quell'aria frizzante che si creava soltanto nel connubio perfetto fra giorno e notte, si riempì i polmoni più volte e il mal di testa fece dietrofront dopo minuti in cui la sua mente si liberò dai pensieri che l'avevano tormentata quella notte;
in quel nuovo giorno era certa che i suoi nemici erano in aumento, avrebbe dovuto guardarsi le spalle non solo da Icaro e tutti i suoi soldati, ma anche da Patrick, semmai si fosse ripreso da tutte quelle botte.
Non le scalfì il pensiero che anche Saleem aveva un nuovo nemico, aveva dimostrato fin troppo bene che era capace di sapersi difendersi da chiunque.Strinse i pugni, pensando a come aveva deciso di immischiarsi in cose che non lo riguardavano minimamente.
Nella calma del silenzio, dove ogni cosa prese a prendere vita, sentì il verso di un animale, ruvido e stonato, il suo suono riecheggiò in tutto il deserto immobile.
L'eco non le permise di capirne la provenienza, e le rocce alte che nascondevano la base, erano uno scudo perfetto che le copriva in gran parte ciò che si celava al di fuori.
Decise di seguire quel suono strano nel silenzio, oltrepassò il passaggio basso che li aveva portati fino alla base pochi giorni prima, si perse fra i cunicoli che creavano quel labirinto dispersivo, ma riuscì ad arrivare comunque all'esterno. Dell'animale, non vi era ombra, guardò fra le dune e i detriti, vedendo in lontananza i due furgoni parcheggiati sotto al monte, ma non c'era altro in lontananza.
Un vento leggero le scosse i capelli, era caldo e conteneva granelli di sabbia che si mescolarono fra la sua chioma, quando guardò il cielo in alto, nubi scure e cariche la sovrastarono, ci mise un po' per capire che la goccia lenta che stava scendendo lenta fra i suoi seni, era pioggia. Una, due, poi tantissime gocce caddero su di lei, bagnandole la pelle calda e i vestiti lerci.
Aprì la mano nel vuoto, guardando come i rovesci scorrevano fra le sue dita, stando immobile, sembrava affondare in sabbie mobili tanto che la sabbia si ritraeva e appesantiva sotto a tutta quell'acqua. Alzò il viso verso il monte e la scena cupa e piovosa che stava osservando sapeva essere rara quanto la neve nel deserto.
Da quando era arrivata, non aveva mai piovuto, e sapeva che quella terra richiamava acqua da molto prima che arrivasse lei.
Era abituata al rumore della pioggia che bagnava gli alberi, i tetti e le praterie. Poi a Parigi, si era abituata al rumore della pioggia che picchiettava sull'asfalto. Ma a quello del deserto, era certa, non si sarebbe mai abituata.
Un vento caldo e silenzioso oltrepassava le dune e si insinuava sotto alle vesti e fra le crepe, vi era solo il suono della pioggia che picchiettava sui massi dietro di lei perché tutta la sabbia inghiottiva ogni rumore.Prima che tutto diventasse fango, sarebbe dovuta ritornare indietro, ma chiuse gli occhi sotto a quel fruscio, portandosi i palmi in viso, lavò via le impurità di terreno rimaste sulla pelle arrossata dal sole dei giorni prima.
Quando riaprì gli occhi, fu a causa del suono che le rimembrò nelle ossa, tanto che l'animale era vicino.
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RESISTANT
RomanceSkye e Saleem sono due persone che agiscono diversamente l'uno dall'altro e mai e poi mai si sarebbero aspettati di finire nella stessa squadra. Soprattutto Skye, dapprima ballerina, ora si ritrova in una realtà nuova, sottratta dalla sua vita prece...