Mangiarono in silenzio, Skye fremeva, provò a concentrarsi sul cibo e sui racconti di Indie... su com'era prima vivere in quella città vicinissima al deserto.
Ma Skye nonostante volesse prestargli tutta l'attenzione possibile, veniva comunque distratta da altri pensieri.
Le avrebbero permesso di andare in missione?
Avrebbero trovato provviste a sufficienza?
Sarebbero ritornati sani e salvi?
Ed infine... Icaro aveva fatto progressi con le sue truppe?
Per quanto strano a dirsi, essendo che già riserbava rancore per lui, lei non sapeva neanche che faccia avesse il suo nemico. Molto probabilmente se fosse stato lì allo stesso tavolo con tutti loro, non se ne sarebbe nemmeno resa conto.
Adil fu il primo ad andarsene, nonostante tutti restarono ancora seduti a finire il proprio pasto. La gamba di Skye andava su e giù sotto al tavolo. Appena vide Saleem alzarsi, nonostante Indie stava ancora parlando con lei, si alzò di scatto.Era furiosa, non le aveva minimamente accennato della missione tanto meno poteva credere ai suoi occhi, se ne sarebbe andato a letto senza dirle nulla?
Era convinta che gli altri membri sapessero già della spedizione, guardò per uno sguardo fugace Wave alle prese con una vivida discussione fra Joseph e Lama su come fare correttamente una zuppa.
Perché quella mattina non le aveva detto nulla?
Si scusò con Indie prima di sfrecciare repentina verso la figura in lontananza del suo superiore.
Non si sorprese di vederlo entrare nella camera numero 124. Eppure quella notte le sembrò già lontana.
Bussò forte contro il legno, non attese molto all'apertura della porta.
Il viso in penombra di Saleem fece capolinea di fronte a lei, una luce fioca evidenziava i tratti tanto belli e armoniosi che le era impossibile apprezzare per via del suo acerbo carattere, mentre l'altra metà del viso, era inghiottito dal buio della sua camera.Nonostante Saleem avesse qualche anno in più di lei, poteva benissimo sentirsi una sua pari. Erano entrambi spinti da una fama di vendetta verso un comune nemico.
Avevano lo stesso scopo, eppure sembrava sempre tagliarla fuori.
«Devi dirmi qualcosa?» chiese impaziente di vederla sull'uscio.«Perché non ero a conoscenza della missione?» chiese a bruciapelo, avrebbe voluto nascondere la collera nella sua voce, ma non ci riuscì.
«Ora ne sei a conoscenza, è stata una decisione di questa mattina. Niente di personale» rispose atono, il suo viso non fece una piega e Skye rimase infastidita da tanta freddezza.
«Parteciperò alla missione allora.» sentenziò. Le mani di Saleem strinsero saldamente la porta, fino a fare diventare le nocche bianche.
«No» la voce bassa e gelida la fece sussultare. Parlò a denti stretti, come se stesse cercando di mantenere tutto l'autocontrollo possibile. Ed effettivamente era così per Saleem, non sapeva l'inspiegabile ragione, ma il suo istinto avrebbe voluto prendere di peso Skye e rinchiuderla nella sua camera, gettare via le chiavi.
«Sono membro della squadra» sottolineò comunque, benché spaventata dai suoi occhi.
«No. Il discorso è chiuso» tagliò corto, Skye digrignò i denti dalla rabbia. Era stanca di essere tratta in quel modo, tantomeno da lui. Se non la voleva, perché l'aveva portata al Villaggio?!
Guardandola starsene lì, precisò «Tu non farai mai parte di questa missione né di qualsiasi altro intervento che richieda muoversi da qui. È inutile anche che sprechi le tue forze per parlare con Adil» il modo in cui la guardò questa volta, la fece infuriare ancora di più. Sapeva che Saleem era un buon soldato e che il Vecchio non si sarebbe messo facilmente contro di lui se non riteneva indispensabile farlo.
Così, arresasi all'idea di non poter trovare un compromesso con l'uomo più cocciuto che conosceva, almeno non quel giorno evidentemente, Skye fece un passo indietro, anche se ne avrebbe voluti fare svariati avanti, urlargli in faccia in cerca di rispose. Perché provava tutto quell'astio verso di lei?«Staremo a vedere» rispose invece, sapeva benissimo anche lui che non si sarebbe arresa.
Girò i tacchi e se ne andò via.
Non andò nella sua camera, ne ritornò al centro del Villaggio.
Risalì in un lampo le scale che conducevano alla Torre.
Appena chiuse la porta dell'atrio alle spalle e vide le vetrate trasparenti, si beò della luce solare.
Era furiosa e avrebbe voluto rompere di tutto, ma appena vide quella città rasa a suolo, si placò.
Si sedette, e guardò affondo ogni angolo di quel che prima era sicuramente una bellissima città.
In un posto come quello, dove il sole splendeva sempre, era ancora più triste vedere quelle strade vuote.
Erano davvero gli unici superstiti?
Non ne conosceva il motivo, ma le lacrime le bagnarono gli occhi.
Skye non le fece ma scendere.
Restò lì, ferma, a bearsi di quella luce che le mancava da morire.
E finalmente si chiese quanto aveva realmente perso Saleem e non solo... tutti loro.
C'erano fratelli e sorelle lì, la loro casa, il loro lavoro e tutto era stato spiazzato via come cenere al vento.
Sospirò, appoggiando il palmo sul vetro caldo.
Non pensò a Dover, alla danza o a Call per calmarsi, pensò a sfogare la sua rabbia contro qualcosa invece.
Cosi poco dopo, si ritrovò nei campi con un'arma in mano. Avrebbe potuto andarsene via dalla grotta, difendersi se necessario, cercare di ritornare a Dover.
Ma non avrebbe contrastato un pericolo imminente che sarebbe giunto anche nelle sue terre. Non avrebbe fatto vedere agli altri, chi era davvero.
Nonostante non lo sapesse neanche lei stessa.
Prese l'arma, caricò il caricatore e puntò il bersaglio.
I capelli corti le sollecitarono il viso, ma lei restò ferma, immobile.
Prese un lungo sospiro e sparò.
Facendo centro.
STAI LEGGENDO
RESISTANT
RomanceSkye e Saleem sono due persone che agiscono diversamente l'uno dall'altro e mai e poi mai si sarebbero aspettati di finire nella stessa squadra. Soprattutto Skye, dapprima ballerina, ora si ritrova in una realtà nuova, sottratta dalla sua vita prece...