Avevano camminato ininterrottamente per più di mezza giornata, il sole alle loro spalle era pronto per calare definitivamente, il crepuscolo era sui loro capi.
Dinanzi a tutti loro, una città morta e apparentemente deserta si distendeva per centinaia di chilometri, la maggior parte degli edifici era stata rasa a suolo eccetto per qualcuno ancora rimasto in piedi, due di essi erano posti all'entrata della città dove si trovavano ora, Skye si chiedeva comunque se erano agibili.
Si avvicinarono tutti vicino ad un grosso portone strappato dai cardini, dietro di lei alcuni stavano già tirando dell'acqua dagli zaini, altri scavavano fra le macerie in cerca di qualcosa, altri semplicemente si sederono al suolo, quella era la loro prima pausa da quando erano usciti dal Villaggio.
Adil guardò l'edificio. «Riuscite a camminare ancora per tutta la notte?» chiese rivolgendosi a tutti, ma una serie di piccoli lamenti si sollevò dietro alle sue spalle. I malati arrancavano ma non solo, molti membri del Villaggio erano anziani e lo stesso Adil era messo a dura prova dal percorso appena intrapreso.
«Accamparci qui può essere pericoloso, è troppo vicino all'ingresso della città, dobbiamo addentrarci anche se di poco» indicò un punto poco distante.
Skye si voltò, passò a rassegna il viso di ognuno insieme al Vecchio, e ne convenne che erano davvero molto stanchi. Non erano più abituati a camminare cosi tanto perlopiù sotto ad un sole arido, e anche il semplice fatto che solo dopo una mezza giornata avessero raggiunto una nuova città, era un bel risultato.
«Faremo dei turni di guardia» proferì con un grosso sospiro, arrendendosi anche lui all'idea di non proseguire.
«L'edificio è comunque troppo instabile per ospitarci tutti» studiò meglio quelle mura.«Potrei utilizzare l'edificio per i miei pazienti, se regge» propose Indie facendo un passo avanti, alzò il viso verso il lato franato.
«Bene. Noi altri ci accamperemo qui fuori, per questa notte dovremmo decidere chi della squadra sarà di guardia» osservò il Vecchio, andando a sedersi su quello che una volta era un gradino.
«Mi propongo io» disse veloce Skye, prima di essere superata da una chioma corta corvina.
«Serve qualcuno con più esperienza, ci sono io» Lama si piazzò davanti ad Adil a braccia incrociate, attendendo direttive.
«Ci sono anche io, non lascerei mai da sole due Lady» l'americano sopraggiunse sorridente, i capelli biondi scintillarono sotto alle ultime luci del tramonto, ma i segni del sole sul suo volto accentuavano le sue rughe d'espressione, la stanchezza che esprimeva poteva notarla chiunque.
«Lo farete tutti e tre» decise, con un tono esausto.
«Su, vieni» Indie indicò a Karim e ad altri pazienti di salire le scale, avrebbero quindi dormito veramente sul primo piano di quel palazzo.
«Chiamateci per farvi aiutare con la cena se serve» informò Indie prima di scomparire.
«Bene, io chiudo gli occhi prima di iniziare la notte» Wave si incamminò cercandosi un angolino in disparte, gettò lo zaino a terra che fece sollevare un leggero cumulo di polvere e terriccio, e si mise supino, dormendo subito poco dopo, era incredibile come riuscisse a dormire in qualsiasi situazione pensava Skye, anche Lama si era dileguata velocemente. Lei invece decise di salire il primo piano per dare una mano ad Indie.
Non sembrava particolarmente instabile, dopotutto quell'edificio era pur sempre sopravvissuto ad un bombardamento. Era rimasto solo cemento spoglio e detriti.
Quando Skye raggiunse l'amica, la vide impegnata a disinfettare accuratamente la ferita che Karim portava alla gamba. Aveva notato il suo zoppicare, ma lo squarcio che prendeva quasi tutto il quadricipite, le fece storcere il naso, era sicuramente dolorosa.
Indie continuava a spalmare un unguento sulla cute esposta, i tessuti e le lesioni davano modo di pensare ad una grave ustione. L'amica era inginocchiata di fronte all'uomo e aveva il viso all'altezza della gamba leggermente divaricata, era impegnata a non saltare nessun millimetro di pelle e studiava attentamente la situazione.
Quando i due notarono la sua presenza, lei si sentì osservata e pensò di aver interrotto un momento intimo.
«Skye» salutò Karim, sorridendole a trentadue denti. Non nascose la ferita sotto alle braghe, sembrava perfettamente a suo agio.
«Che bello vederti, stai cercando un posto dove riposarti?» chiese l'amica sorridendole, la guardò appena impegnata com'era.
«No, ero venuta a chiedere se avevi bisogno di aiuto» si offrì, prima che George e Muna fecero capolinea nell'edificio e le loro chiacchiere riempirono subito la stanza.
«Mhm, ci sarà molto da fare qui» annuì, continuando a studiare la ferita di Karem, premendo in alcuni punti su delle piccole croste nere. Quest'ultimo non riuscì a nascondere una smorfia di dolore.
«Ma non oggi, non da te. Pensa a riposarti, il viaggio è stato molto stancate e questa notte non riposerai» precisò lei, alzandosi in piedi e frugando in uno zaino lasciato a terra.
«Fammi scommettere, non riusciresti lo stesso a dormire» ansimò sotto all'unguento, doveva bruciare?
«Ecco cosa potresti fare! compagnia a Karim nel frattempo che controllo gli altri pazienti, assicurati che la crema venga assorbita totalmente, non ci metterà molto, abbi cura anche che non si gratti o tocchi» Indie afferrò lo zaino e uscì dalla stanza, raggiungendo Muna e George e smistandoli subito dopo verso altri pazienti.
Era strano vedere George dall'altra parte, quando fino a poco prima era fra loro.
«Beh» mormorò lei avvicinandosi all'uomo seduto su asse di legno, lui continuava a sorriderle.
«Vieni, non mangio e non ho bisogno della badante» picchiettò la mano sul posto vuoto al suo fianco, lei lo raggiunse.
«Sono bravo, Indie vedrai che farà tante storie, ma sono sicuro che non può lamentarsi di me. La peggiore è Rachel e Omar» ridacchiò indicando due individui nell'altra stanza e Skye si sciolse un po'.
«Cos'è successo?» chiese a bruciapelo, guardandogli la ferita. Non sapeva esattamente perché ma Karim la metteva a suo agio.
«Mina» rispose solo, con una serenità che la disarmò. Molto probabilmente lei non sarebbe mai arrivata ad essere cosi serena dopo un incidente simile.
«Invece non ti domanderò come sei arrivata fin qui, le voci girano in fretta anche fino all'ospedale» mormorò dandole una spallata scherzosa che la fece sorridere.
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RESISTANT
RomanceSkye e Saleem sono due persone che agiscono diversamente l'uno dall'altro e mai e poi mai si sarebbero aspettati di finire nella stessa squadra. Soprattutto Skye, dapprima ballerina, ora si ritrova in una realtà nuova, sottratta dalla sua vita prece...