41. Finally i found you

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Quella sera, fu strano per tutti loro non aver più paura delle tenebre al di fuori, fu facile abituarsi a quelle luci che illuminavano tutto il suo interno, e grazie alle rocce circostanti coprivano anche la base dai rivali circostanti.
Quella era casa, aveva detto Adil a tutti.
Dopo aver visitato tutta la base, nella grande mensa, Adil fece un profondo discorso di incoraggiamento, ringraziando tutti per la loro lealtà e fiducia nell'averlo seguito ciecamente.
Infine banchettarono con lo sciacallo della notte prima e George versata a chiunque un vino acido trovato nell'angolo della grande dispensa, l'indomani avrebbero fatto l'inventario e tutto il resto.
Non ci volle molto perché le bollicine di quel vino aumentarono il grado alcolemico di Skye e gli altri, nessuno non beveva più da un lungo lasso di tempo, nonostante quel gusto che faceva storcere il naso, furono tutti lieti di quella sensazione, sentendo finalmente la mente più annebbiata e leggera.
Uno degli scagnozzi di Patrick, quello più robusto e riccioluto, iniziò a cantare, usando stoviglie e bicchieri come strumenti musicali per una base, c'è chi iniziò a ballare, come Wave, Camille, George e molti membri, chi invece batteva le mani a ritmo, Indie e Finn erano fra questi, sorridendo a trentadue denti, chi restava in disparte a godersi la scena come lei, Adil e Saleem. Perfino Patrick quel giorno ballò contento con tutti loro, li aveva seguiti per tutto il tempo con il furgone, oltrepassandoli lungo il monte e portando le loro scorte alla base. Ora i furgoni erano parcheggiati distanti sotto all'ombra del monte, ma andava bene cosi. L'indomani avrebbero scaricato le poche cose che possedevano.
Delle dita sottili le circondarono la vita accompagnate dalla risata fragorosa di Muna.

«Su, mia ballerina, balla» la incitò ridacchiando all'orecchio. Skye accettò il suo invito, le loro dita si intrecciarono mentre con passi sinuosi si mescolarono fra la gente.
Muna la fece volteggiare più volte, continuando a ridere affannosa, poi le girò intorno ballando battendo anche lei le mani a ritmo di tutto il chiasso che ora stavano chiamando musica.
Stoviglie, tavolo e sedie creavano rumori ritmici mentre due voci maschili urlavano cantando.
Skye chiuse gli occhi per un attimo, la pelle d'oca prese spazio sulle sue braccia e il vino l'aiutò senza dubbio a dimenticare per un attimo dov'era.
Serrò le palpebre e si concentrò sulla musica, sulla voce quasi stonata di quei due uomini e sulle mani che battevano invocando la danza. Seguì quell'onda, ondeggiando i fianchi e muovendosi curvilinea.
Quando riaprì gli occhi, il vino le diede anche l'audacia di saper perfettamente dove indirizzare il suo sguardo, puntando gli occhi in quei due pozzi senza fondo che stava imparando a conoscere.
Saleem non distolse lo sguardo, né gli riservò le lame che celava spesso dietro quelle pupille, si concentrò a ricambiare quell'occhiata con il viso impassibile.
Sullo stipite di quella porta, a braccia conserte, la guardava ballare senza staccarle gli occhi di dosso, e consapevole, lei ballò libera.
Come un felino, conquistò quegli spazi seguendo il ritmo calzante e muovendo il suo nuovo corpo; più atletico rispetto a quando andava in accademia ma sempre flessuoso.
Richiamò a sé i passi da ballo che aveva imparato in accademia, muovendo fluida braccia e gambe, scuotendo i capelli sottili fra loro e sorridendo felice.
Muna la riprese per farla volteggiare ancora, alticcia e allegra continuava a spronarla a girare più forte, e quando due lunghe mani la presero per la vita, fu certa di vedere si nuovo il volto dell'amica ma invece esso venne rimpiazzato da Karim.
«Wow» fischiò apprezzandone i movimenti, forse lui era rimasto ancora all'oscuro sul passato di Skye essendo che non ne avevano mai parlato.
Non si mosse per danzare con lei, forse a causa della gamba zoppa, ma comunque non staccò le mani dal suo bacino.
«Sei brava» si complimentò, apprezzandone i movimenti. «Ed io che pensavo fossi brava solo a premere il grilletto» mentì sorridendole ancora e provocando una risata roca da Skye.
«Oh credimi, sei nelle mani sbagliate, credo che io non sappia fare neanche quello» ammise divertita, ma Karim scosse il capo «Non ci credo neanche se lo vedessi» portò la sua mano al cuore come giuramento.
Lei fece un passo indietro, ruotando il capo nella direzione di Saleem che non trovò più.
«Stai cercando qualcuno?» chiese Karim avvicinandosi al suo orecchio per farsi sentire, lei scosse il capo.
«Nessuno» mentì, sorridendogli. Improvvisamente sentiva caldo. E ricordò ci fossero delle vetrate cedute nel corridoio.
«Ho bisogno di un po' d'aria» avvisò, uscendo da quella che era diventata una pista da ballo, anche Lama era stata tirata dentro, si limitava ad ondeggiare le spalle ma sul suo viso era stampato un largo sorriso.
«Vengo con te» si propose, seguendola. Prima che potesse declinare dolcemente, George si frappose fra lei e Karim «Amico!» biascicò salutandolo.
«Vieni anche tu dai!» lo prese per il braccio tirandoselo di nuovo verso la pista, Karim provò a protestare, ma fu tutto invano. Anche Muna gli saltò al collo e lo trascinò via.

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