Capitolo 8

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Quello fu solo uno dei tanti momenti che passarono in quello che era diventato ora il loro rifugio. Spendevano ore e ore anche solamente a parlare, ed ormai Chuuya sentiva con il conte qualcosa di strano. Nei suoi confronti si era creata ormai una sintonia, un amicizia vera e propria che nei loro primi incontri era mancata, tentata solo dall'uso del tu, sebbene fosse accompagnata da un profondo odio scorrere direttamente nelle loro viscere. Quasi tutto il loro tempo volava in quel modo, e pareva quasi che questo scoresse più lentamente, prima che Dazai come sempre scomparisse, e Chuuya si dedicasse al motivo che l'aveva portato lí. Spesso il conte non tornava fino al giorno seguente, spesso veniva tutto trasandato o alle volte nemmeno da solo ma in compagnia di qualche dama. Chuuya ormai aveva quasi imparato a conoscerlo e si era abituato a vederlo con le mani impegnate dirigersi nella sua stanza, anche se, senza un apparente motivo, sentiva nei confronti di quelle donne una sorta di repulsione. Nessuna che avesse più rivisto, si chiedeva infatti come mai nonostante non rimanesse mai da solo Dazai non avesse nemmeno mai pensato ad un fidanzamento. Sapeva che nonostante fosse un nobile egli non avesse alcun interesse nei confronti di ciò che la gente pensasse di lui, forse perché abituato a qualsiasi nuova diceria sul suo conto, eppure perfino uno come Chuuya avrebbe avuto più discrezione, o forse era semplicemente il disgusto che provava per quell'azione.
Ciò nonostante ormai ignorava tutto, perfino i sospetti, fidandosi di quello che per lui era un semplice uomo come tutti gli altri, e forse l'unico nobile che gli andasse a genio, anche perché se avesse dato spazio alle stranezze sarebbe rimasto succube di quel luogo.

Un giorno come tanti Chuuya fu chiamato da Kyoka per la cena, e la tavola come sempre era solitaria cosa che di certo non lo stupiva, visto che Dazai spesso, anche quando si trovava in casa, non mangiava nemmeno o al massimo si faceva portare qualcosa nel suo studio passando intere giornate a fare cose che Chuuya non considerava e che quelle volte in cui l'aveva chiesto Dazai aveva definito "Cose da medici". Come sempre si sedette, anche se al suo fianco questa volta c'era una nuova cameriera, che accompagnava Kyoka, ma per il modo in cui si guardavano non parevano essersi simpatiche, anche se non si arrivava ai livelli di Akutagawa e Atsushi. Quei due infatti erano forse uno dei mezzi di intrattenimento migliori della corte, poiché puntualmente li si sentiva litigare, e si guardavano con un tale odio da sembrare di volersi uccidere a vicenda perfino quando versavano tè e zollette di zucchero, nelle tazze di Dazai e Chuuya, che ormai avevano adoperato anche in terra straniera alcuni usi Inglesi, e che tacevano godendosi lo spettacolo. Dazai poi, pareva quasi un pastore con due pecorelle indifese, così come il loro lupo, ( anche se non avrebbe gradito il paragone ) bastava un suo sguardo per avere il silenzio perfino nella litigata più assurda, e nel suo campo visivo essi sapevano cooperare, inoltre ognuno di loro aveva profondo rispetto per Dazai, e nel caso di Akutagawa questo pareva persino un ossessione morbosa.
Quel giorno però Chuuya era beato tra le signore, le quali come al solito si attinsero a versargli le bevande e porgli il cibo caldo e fumante nel piatto. Nel mentre il ragazzo si fermò per un attimo ad osservare la nuova domestica, aveva infatti un aspetto particolare. I suoi capelli erano color mogano, raccolti in due lunghe e pompose trecce e i vari ciuffi che gli cadevano sul viso formavano una frangetta che non riusciva però a coprire i due grandi occhi verdi. Aveva delle braccia e delle mani veramente esili e la pelle raggrinzita in alcuni punti per quelle che sembravano scottature, l'unico che ne aveva di simili era solo Atsushi negli stessi identichi punti. Dopo che tutto fu pronto, Chuuya come al solito si avventò verso il cibo, ma con il boccone di carne già infilzato nella forchetta fu fermato da quest'ultima che alzò leggermente il volume della voce:
<< Si Fermí...>> Chuuya rimase con la forchetta sollevata in aria e gli rivolse completamente lo sguardo.
<<C'è qualche problema?>> Il volto della ragazza si fece completamente rosso e sul collo si fecero chiazze dell'identico colore, si stringeva quindi le mani dietro la schiena ed inziava a farfugliare:
<<La carne... Aspetti l'abbiamo servita troppo calda.>> Chuuya la guardò con un espressione perplessa sul volto.
<<La carne è calda?>> Disse con un fare un po' derisorio e la ragazza rispose annuendo. Kyoka nel mentre rimaneva ferma ed impassibile come al solito nei confronti di Chuuya.
<<Va bene così, la mangerò lo stesso.>> Disse rivolgendosi nuovamente alla carne, ma fu interrotto ancora.
<<No!>> Chuuya si girò nuovamente verso di lei questa volta però infastidito e con uno sguardo che bastava per chiedere spiegazioni. La ragazza nonostante questo continuò a balbettare e a farfugliare parole:
<<Ehm..io...ecco.>> giocherellando con le dita ed arrossendo sempre più.
Chuuya allora provò ad ignorarla guardando la tavola ed aspettando che riuscisse a trovare delle parole, rimanendo snervato ed irritato, ma girando lo sguardo verso il piatto, si accorse che sul suo tovagliolo mancava il classico bigliettino, che ormai aveva smesso di leggere sapendo a memoria il contenuto. Così mentre la ragazza al suo fianco parlava, lui iniziò a guardarsi in giro, sotto al tavolo, perfino sotto il piatto e poco ci volle perché le due cameriere iniziarono ad insospettirsi.
<<Qualcosa non va?>> Disse la fanciulla al suo fianco, Kyoka si era invece limitata solo ad avvicinarsi. Chuuya alzò quindi la testa da sotto al tavolo e con ancora le ciocche di capelli a soqquadro disse: << Il bigliett->>
In quel momento esatto però si udì il rumore del portone principale aprirsi. Chuuya quindi si alzò seguendone la direzione, seguito a sua volta dalle due ragazze che cercavano di trattenerlo. Scese con tutta calma le scale, e si ritrovò sul pianerottolo, guardando dall'alto il portone spalancato, mantenuto dai due maggiordomi, e il Conte davanti all'uscio, con il quale aveva subito incrociato lo sguardo.
<<Buonasera Chuuya.>> Disse sorridendo e dirigendosi verso le scale. Il suo passo era palesemente stanco, così come glielo si leggeva negli occhi e nelle occhiaie che li accompagnavano, inoltre i suoi vestiti erano sgualciti e impolverati, ed il cappello gli aveva arruffato tutti i capelli.
Chuuya non gli rispose aspettando che lo raggiungesse, scrutandolo con il suo sguardo scocciato, il sopracciglio alzato e il mento alto, quasi godesse della sua posizione per poterlo guardare con superiorità.
<<Non avrai cenato senza di me?>> Aggiunse il conte sorridendo ed allungando lo sguardo verso le due cameriere dietro di lui. Chuuya a sua volta si girò seguendo Dazai, facendosi venire una lieve risata, chissà se la carne era ancora calda.
<<No, ma sbrigati.>> disse al conte fingendo una sorta di durezza, imbronciandosi e poi girando i tacchi e dirigendosi nuovamente nella sala da pranzo. Dazai lo guardò incantato muoversi accompagnato da quelle due donzelle, nella sua classica andatura sicura, spesso curvata e con le mani in tasca, oppure, soprattutto quando si arrabbiava, rigida e con le braccia impegnate a sfilarsi i guanti dalle fini mani, strappandoli con i denti.
Diede il soprabito ad Akutagawa e si preparò per raggiungerlo, ma nemmeno il tempo di fare un passo avanti che sentì qualcuno chiamare il suo nome:
<<Dazai...Dazai!>> Atsushi lo rincorse, continuando a chiamarlo con il fiatone, senza però fermarsi un secondo. Solo quando lo raggiunse, mentre il conte gli metteva una mano sulla spalla, lui si piegò per prendersi il tempo di respirare.
<<Da-Da-Dazai..>> ripeté affaticato, sventolando un foglio tra le mani. Il conte lo prese e con uno sguardo comandò subito ad akutagawa di prostrarsi verso Atsushi al suo posto, cosa che però non era tanto gradita. Si girò camminando avanti ed indietro, leggendo in modo che anche i due ragazzi potessero sentire. Quel foglio di carta straccia era un piccolo giornale del vilaggio, ed in prima pagina spiccava tale articolo:

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora