Capitolo 7

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A malapena si sentiva il fruscio delle foglie degli alberi intorno al palazzo, il cigolio delle porte, il rumore dei passi. Il corpo era rigido, come abbandonato a se, le palpebre iniziavano a tremare per aprirsi lentamente. La vista sfocata man mano si metteva a fuoco, e le ombre nere si facevano più nitide davanti agli occhi, sempre più dettagli apparivano, abbandonando il velo della notte. Tutto quello che il giorno prima aveva abbandonato iniziava a riprendere forma al posto dove l'aveva lasciato. Il lampadario, i muri, gli occhi ambrati del conte, il sole coperto dalle tende, il volto del conte che lo osservava...
<<Buongiorno>>
Chuuya spalancò gli occhi e gridò cadendo dal letto, lasciando Dazai divertito come al solito.
<<Ma tu sei pazzo!!>> Disse Chuuya ancora a terra guardandolo con occhi infuriati
<< Ma Chuuya volevo solo salutarti...>> Disse Dazai ridacchiando
<<Bene.. non farlo mai più>> rispose chuuya imbronciato.
Dazai lo guardò con quel suo sorriso malizioso e gli porse la mano.
<<Dai..vieni.>> Disse poi avvicinandosi alla porta. Chuuya nel mentre poggiandosi sul letto si stropicciava ancora gli occhi stanco e sbadigliando si avvicinò verso uno dei tanti mobili cercando il suo orologio.
<< Ma che ore sono..>> disse farfugliando.
<<Non importa seguimi.>> Rispose il conte, ma Chuuya lo ingnorò completamente guardando l'orologio, poi si girò verso dazai stupito, con gli occhi spalancati ed il sopracciglio alzato.
<<Sono le 4.>>
<<E allora?>>
Chuuya scosse la testa e si rimise sul letto ma Dazai iniziò a scuoterlo.
<<Sveglia..Chuuya>>
<<No.>> disse dormicchiando e girandosi sul lato
<< Non era una domanda>> continuò Dazai, allora Chuuya maledicendolo a bassa voce si alzò, si preparò in un lampo e lo superò arrivando davanti alla porta, poi si bloccò e si girò verso Dazai perplesso.
<<Dove andiamo?>>
<<Ti piace il biliardo?>> rispose Dazai sorridendo
<<Cos->>
<< Seguimi. >> Disse il conte e si fece strada davanti a Chuuya che rimase a guardarlo, per poi con il crocifisso stretto al petto seguirlo.
Gli rimase a debita distanza, infondo non riusciva a non essere sospettoso, scendendo con lui le rampe di scale con almeno 4 gradini di differenza, e nonostante il conte sentisse benissimo il distacco, rimase zitto, guardando in basso ad ogni passo. Rimasero quindi in rigoroso silenzio, oltrepassarono l'ingresso e si incaminarono verso l'ala che Chuuya non aveva mai potuto esplorare e per questo dentro di lui nacque una leggera paura, che aumentò quando superando altre scale si trovarono in una cantina. Finirono in un lungo corridoio in pietra, pieno zeppo di botti e bottiglie, e sommerso dal dolce profumo dell'uva, l'odore preferito di Chuuya, il quale però non riusciva a goderselo, troppo spaventanto da ogni passo del conte davanti a lui. Che varcassero la porta alla fine del corridoio e per lui fosse finita?Che si girasse in quel esatto momento senza permettergli vie di fuga? che fosse un demonio? che fosse un mostro come dicevano? Mille pensieri orribili gli giravano intorno, come fosse una nebbia spessa che offuscava la vista di Dazai e ne rivelava solo una tetra ombra. Poi il conte arrivato davanti ad una porta si fermò, aprendola e indicandola con la mano.
<<prego...entra pure>> disse sorridendo.
Chuuya esitò, ma non sarebbe comunque potuto sfuggirgli, così entrò, trovandosi per sua sorpresa in una piccola taverna, con tanto di bancone, bevande e biliardo. Chuuya rimase a guardarsi intorno a bocca aperta un po' incredulo. Davanti a lui c'era un bellissimo bancone, circondato da sgabelli, non lavorato o meglio intagliato in un tronco della quale era stato levigato solo il piano lasciando la ruvida corteccia. Al di là di questo vi erano scaffali su scaffali di bicchieri e bevande di cui un bicchiere era rimasto ancora sul piano, residuo di una bevuta. L'ambiente era accogliente e caldo, con tanto di poltroncine e tappeti.
Dazai si avvicinò a Chuuya poggiandogli una mano sulla spalla.
<<Ti piace?>> Chuuya non rispose, ma si mosse verso il biliardo strusciando delicatamente la mano sul ripiano.
<<Allora giochiamo?>> disse afferando la stecca. Dazai si avvicinò sorridente, prendendo a sua volta la stecca e puntando Chuuya.
<<Con piacere.>> Chuuya allora si distese verso il tavolo da gioco, poi guardò Dazai sorridendo e disse: <<Ti avviso, sono forte>>
<<Vedremo.>> Rispose Dazai sogghignando.
Chuuya distese il braccio, preparando la stecca cercando di concentrarsi per il lag (tiro per decidere il primo giocatore ad iniziare il turno).
Nel mentre, Dazai si poggiava al tavolo, versandosi del vino e parlando un po' a vanvera:
<<Il biliardo è un gioco raffinato.. un gioco di traiettorie, incroci, strategie.. peccaminoso ed imprevedibile al tempo stesso>>
Ma Chuuya non lo ascoltava, limitandosi ad annuire ed aguzzare la vista verso la bilia che puntava con la stecca. Puoi sì preparò facendola scivolare sopra le dita, ma subito dopo averla fatta indietreggiare ed aver preparato il tiro, Dazai aumentò notevolmente la voce quasi urlando improvvisamente, boicottando così il suo turno. La bilia non rotolò più di tanto arrivando a metà del tavolo. Dazai nascose un sorriso dietro la mano spuntato per lo sguardo furibondo di Chuuya che gli si avvicinò puntandogli la stecca alla gola.
<<Così non vale hai barato razza di->>
<<No io non ho fatto nulla>> lo fermò Dazai lasciando che il viso di Chuuya si facesse ancora più rosso.
<<Ora tocca a me.>> Disse il conte spostandosi a testa alta verso il tavolo con la stecca, mentre Chuuya brontolava: <<tsk...maledetto>>.
Ripetendo gli stessi movimenti del compagno, Dazai distese le braccia lungo il tavolo facendo scivolare la stecca sulle dita con una fermezza ammirabile. Nel mentre chuuya si era allontanato verso il bancone, versandosi uno dei tanti alcolici in bella vista. Dazai indietreggiò la stecca per caricare il colpo, e quando fu il momento di tirare Chuuya ululò a gran voce cercando di spaventare Dazai, che riuscì ugualmente in un tiro perfetto e la sua bilia arrivò alla sfonda opposta del tavolo, nonostante il cuore gli fosse accelerato per un attimo.
<<Divertente.>> Disse il conte rivolgendosi verso Chuuya con sarcasmo, e questo anche se un po' deluso continuò ad ululare avvicinandosi al conte e girandogli intorno per prendersi gioco di lui. Dazai rimase immobile in quel cerchio delineato da Chuuya alzando gli occhi al cielo e sorridendo.
<<Giochi sporco.>>
<<Uh guarda chi parla..>> rispose Chuuya.
Dazai non poté trattenersi dal ridere e nel mentre chuuya poggiando il bicchiere vuoto sul tavolo gli si avvicinò ancor più.
<<I gentiluomini non ululano.>> Disse Dazai sghignazzando, ma il ragazzo lo fermò dicendo:
<<Infatti non siamo dei "gentiluomini">> cercando ironicamente di fare la voce aristocratica ed imitando un inchino sul finale, il che divertí Dazai. Poi dopo che Chuuya rialzò il capo lo sguardo gli cadde sul tavolo da gioco.
<<Quindi inizi tu.>> Disse porgendogli la stecca.
<<E cosa mettiamo in palio?>> Aggiunse il conte mentre si avvicinava alla sua posizione.
<<Non c'è divertimento senza vincere nulla concordi?>> Continuò.
<<Allora cosa vuoi scommettere?>> Chiese Chuuya frugando tra le tasche. Dazai iniziò a massagiarsi il mento con il pollice e l'indice pensando: <<Vediamo...>> Frugò nella giacca estraendo ferme tra l'idice ed il medio delle banconote, dopodiché le pose sul tavolo. Chuuya per quanto scocciato per via della sommetta scelta puntò allo stesso modo, poi mentre stava per riprendere la stecca Dazai lo fermò dicendo: <<Non basta.>>
<<Cosa vorresti di più?>> Disse Chuuya scocciato. Dazai allora si avvicinò a lui, tanto da avere una spanna di distanza tra i due corpi.
<<Se vinco io potrò prendermi una cosa a mia scelta..caso contrario se vinci tu..>>
<<Prendere cosa?>> Chiese Chuuya ma Dazai lo zittì dicendo <<Sarà una sorpresa.>>
I due quindi iniziarono la partita e Dazai si posizionò per regola dietro la linea del telaio.
Preparò il colpo e con il suo tiro colpì due bilie girandosi verso Chuuya sorridente.
Il ragazzo allora lo sostituí preparandosi per il suo colpo.
<<Allora come mai mi hai svegliato per
giocare?>>
Chiese dopo aver incassato il tiro e aver mandato a sua volta due palle in buca.
<<Avrò molto da fare... Quindi pensavo di incontrarci prima.>> Rispose Dazai che nel mentre colpì la pallina rossa.
<<Approposito di affari...>> Disse Chuuya mentre preparava il colpo. La palla fu spinta e colpì quella di punta di Dazai.
<<Avrei una condizione da porti.>> Disse sollevando gli occhi azzurri.
<<Dimmi..>> Dazai nel mentre riprese in mano la sua stecca.
<<Per quanto tempo dovrò stare ho bisogno di poter tornare a casa almeno l'ultimo fine settimana del mese..>> Dazai allora sorrise e Poi disse : <<Capisco..ti aspetta qualcuno a casa vero?>> Si avvicinò a lui << una bella mogliettina o non so un->>
<<Mia madre>> lo fermò Chuuya, lasciando Dazai bloccato. Ci fu qualche secondo di silenzio, colmato solo dal loro scambio di sguardi, poi Chuuya aggiunse:
<<Voglio esserci quando...>> Rimase per un po' in silenzio per cercare delle parole che non fossero troppo dure sia per il conte ma soprattutto per se stesso, anche se Dazai intuì subito dai suoi occhi.
<<È malata?>> Chiese mentre aveva conquistato altri punti.
Chuuya rimase esitante, ma poi incoraggiato dallo sguardo di Dazai gli rispose: <<Le sue cure non hanno altro scopo che allungargli un po' ciò che gli resta da vivere, o almeno secondo i dottori...>>.
<<Permettimi di visitarla..>> disse frenetico Dazai avvicinandosi al compagno che nel mentre stringeva la stecca immobilizzato.
<<lo sai sono un medico..molto più dotato di quanto immagini... Permettimi di visitarla, di salvarla se non sarà tardi.>>
<<Per quale motivo dovresti essere meglio degli altri medici? >> Disse Chuuya ridendo e tirando un altro colpo.
<< Lo sono.>> Gli rispose con un sorriso caustico che colpì in pieno Chuuya.
<<Perché dovrebbe interessarti visitarla?>> Continuò Chuuya.
<<Sarebbe un caso interessante.>> Rispose il conte continuando a tartassarlo con quel suo sguardo profondo e gli occhi sorridenti e socchiusi.
<<Non ti farò sperimentare su mia madre>> rispose Chuuya irritato.
<<Se questa fosse l'unica speranza...>> disse Dazai caricando il colpo. La stecca fu precisa ed il colpo equilibrato perfettamente colpendo la palla rossa e l'altra palla di punta imbucandole entrambe. Poi si girò verso Chuuya e tendendogli la stecca aggiunse
<< io la coglierei non trovi?>>
Chuuya rimase in silenzio, riprendendo il gioco senza ritornare sull'argomento. Alla fine ne uscì sconfitto e rosso dalla rabbia.
<<Hai perso Chuuya caro...>> Disse Dazai, mentre con un gesto che fece molto male a Chuuya prese tutti i soldi in palio infilandoli nelle tasche.
<<Hai imbrogliato dall'inizio>> disse Chuuya con sdegno
<<O forse sei solo tu che non sai perdere...>> Ribatté Dazai con un ghigno derisorio.
<<Maledett->> Chuuya si avvicinò a Dazai che però gli posò il dito guantato sulle labbra dicendo:
<<Shh.. ricordi la scommessa?>>
<<Si purtroppo>> rispose chuuya sbuffando.
Allora Dazai lo guardò dalla testa ai piedi, e Chuuya si sentì particolarmente a disagio, poi gli si avvicinò notevolmente, tanto che tra i loro volti c'era un palmo di distanza e Chuuya poteva sentire il suo profumo sensuale ed inebriante, che pareva ricordargli il profumo dei fiori di gelsomino arabi delle storie che la madre gli raccontava dell'oriente. Sentiva il calore dato dalla vicinanza delle sue labbra e si irrigidiva sempre di più. Aveva una strana sensazione che non aveva mai provato, un adrenalina che lo percorreva da dentro. sentiva il suo respiro sulle guance e per un attimo sentiva il bisogno di buttarsi, in un calore rovente come fosse avvolto nelle fiamme, ma invece era congelato.
Dazai fece scivolare la mano sul collo, strappandogli il crocifisso. Chuuya rimase impietrito, toccandosi il petto come gli avessero strappato una parte del corpo.
<<Non ti avevo mai sentito pregare..>>
Chuuya rimase in silenzio, un enorme paura lo bloccava, di un tratto l'atmosfera si fece pesante, e a Chuuya ritornavano gli strani presagi che l'avevano tormentato inizialmente.
<<Me l'hanno dato in città come portafortuna e per difendermi dal->>
<<Da un demone.. Giusto?>> Lo zittì Dazai, ponendo fine al tentativo di Chuuya di trovare delle scuse. Poi, dopo averlo osservato oscillare nell'aria, il conte se lo mise al collo, lasciando sorpresa una parte di Chuuya.
<<Un diavolo.>> Continuò Dazai riavvicinandosi al ragazzo.
<< Ti Hanno detto questo di me vero?>>
<<Nessuno mi ha detto nulla.>> Rispose chuuya con freddezza. Sapeva di mentire, non solo al conte ma a sé stesso, che fino a poco prima aveva avuto timore di camminargli vicino e per questo si sentiva disgustato. Eppure gli parve naturale negarlo, una sensazione di compassione lo avvolgeva, guardando i suoi occhi che ad un tratto gli parvero molto stanchi.
<<Per questo hai paura vero?>> Disse Dazai avvicinandosi ancor più a lui, Chuuya nel mentre indietreggiava arrivando al tavolo da gioco.
<<No>>
<<Tu hai paura di me vero?>> Ripeté Dazai bloccando Chuuya con le braccia spinto verso il tavolo.
<<Non ho paura di te.>> Insistette il ragazzo, allora Dazai si ritirò voltandosi e sedendosi su uno degli sgabelli vicino al bancone.
Chuuya lo seguì mettendosi al suo fianco e guardando in silenzio quel volto che pareva inespressivo mentre guardava il vuoto.
<<Tieni >> gli disse il conte spingendogli un oggetto sul bancone, ovvero il suo medaglione che si era tolto per il crocifisso.
<<Mettilo tu...>> completò
Chuuya annuì e lo prese osservando la pietra riflettere la sua figura. Neanche fosse fatto apposta, quei due accessori ad entrambi calzavano perfettamente. Il crocifisso spiccava sulla camicia scura di Dazai e gli dava una maggiore raffinatezza, la pietra invece era dello stesso colore degli occhi di Chuuya, mettendoli in risalto.
<<Vediamola come un pareggio...anche se ti ho stracciato >> disse Dazai sorridendo come nulla fosse successo. Chuuya si unì a lui e gli diede una leggera gomitata.
<<Ma sta zitto.. beviamo qualcosa che è meglio.>>
<<Concordo>> rispose dazai alzando la bottiglia. Per quanto sembrasse stranamente spensierato si riempì a malapena il bicchiere mentre Chuuya non fece lo stesso. I due brindarono facendo sbattere leggermente i loro bicchieri senza parole d'accompagnamento e mandarono giù il contenuto.
<<Comunque..>> disse Chuuya mentre giocherellava con il bicchiere.
Dazai gli rivolse a pieno i suoi occhi, ambrati come la bevanda che bagnava le loro bocche.
<<Io sono di casa all'inferno per quante volte mi ci hanno mandato... Forse un demone potrebbe farmi compagnia.>>
<<Perché no>> disse Dazai sorridendo.
E brindarono nuovamente, uniti in un sorriso comprensivo, nella quale l'uno si sentiva nei panni dell'altro, o forse erano solo i primi passi per capire che l'uno era la parte mancante dell'altro.

Passarono qualche ora nella taverna, parlando, giocando, poi come detto Dazai andò via. Mancò per molto tempo, forse l'intero giorno, chiuso nel suo studio, visto che ancora una volta Chuuya si era ritrovato solo al tavolo, accompagnato questa volta da kyoka per la colazione ed il pranzo, e del conte solo un bigliettino con scritto.
<<Mi dispiace lasciarti solo ma ho faccende da sbrigare, non attendermi.>>
Ma ad attenderlo non ci avrebbe pensato nemmeno se non lo avesse avvisato, con tutte le prelibatezze che lo aspettavano.
Dopodiché si chiuse nel suo studio, passando la giornata a rovistare tra i libri e lavorando.

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora