Capitolo 37

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La musica era rumore, ed il rumore si udiva solo ovattato, dietro la porta. I vocii, lo schiamazzo, rimanevano fuori, così come tutta la festa. Dazai però si trovava dentro, dove regnava il silenzio rumoroso, un silenzio privo di parole ma colorato dagli altri suoni. La luce si faceva spazio sotto la fessura dell'infisso, mentre il resto della stanza era buia. Il moro era seduto a terra, vestito sguaiatamente, con una camicia sgualcita, con i polsini ancora aperti e alcuni bottoni sbottonati, il pantalone era tutto arrotolato, con le pieghe che seguivano il ginocchio alzato di una gamba e la gamba stesa dell'altra. La schiena aderiva all'infisso che pareva tremare dalla musica esterna e la testa, quella sembrava non fare più parte del suo corpo. Dazai se la teneva con la mano, come il collo fosse troppo fragile per sostenerne il peso, eppure non andava via il sorriso, si, sempre quello stramaledetto sorriso.
Per terra era tutto sfatto, un paio di bicchieri qua e la, una bottiglia bevuta per metà al suo fianco che riempiva l'aria con il suo fetore, vicino ad essa fogli su fogli, arrotolati, bagnati, strappati, tutti provenienti da uno stesso malandato quadernino che il moro aveva vicino alla mano destra distesa per terra come inerme. Per non parlare delle miriadi di pillole che giacevano al pavimento, quella stanza non era altro che la definizione di caos. Eppure Dazai ridacchiava, prendeva un pillola da terra e la portava alla bocca.
<<10...>> Buttava giù senza nulla o al massimo un po' d'alcol e continuava ridendo
<<11...>>
<<Ah...che cosa particolare...ti sei impegnato tanto mio caro eh?>> Diceva parlando senza parlare con nessuno, ma invece scriveva e annotava sul quaderno.
<<Un umano sarebbe morto ed invece...>> Ne prese in altra <<12..>> si schiarì la voce, poi tornò a ridere
<<Maledetto infame.>> Strinse i denti e calciò la bottiglia d'alcol lasciadola volare via e versare tutto sull pavimento. Dazai ne segui lo scorrere ipnotizzato come fosse sangue.
In quel momento si sentì bussare alla porta, ma Dazai non aveva bisogno di sapere chi fosse. Si alzò e oscillando arrivò al letto arrotolandosi nelle lenzuola, poi disse:
<<Mori entra.>>
La porta si aprì mostrando uno spiraglio, coperto da mori che piano piano si faceva spazio nella camera.
<<Ci sono gli ospiti.>>
<<Lo sento...>> Disse Dazai, poi continuò a ridere e disse:
<<Non pensi come sia strano?  Ogni cosa ha un doppio fine, tutto quello che fa apparentemente bene può fare male...potrei perfino uccidere con un abbraccio.>>
Mori rimase silente, poi aggiunse ingnorandolo:
<<Rimarrai a sbavarti sui vestiti tutta la serata o ti prepari? Sei tu il capo...>>
<<Sarebbe fantastica una morte per abbraccio.>>
<<Dazai preparati.>> Disse duro mori, e facendosi spazio tra le macerie al pavimento arrivò all'armadio aprendo le ante e tirando vestiti.
<<Allora ti muovi o devo costringerti?>>
Dazai sorrise, poi con un gesto della mano lo licenziò.

Nel mentre chuuya si scatenava, non si era mai divertito tanto ad un ballo e mai forse aveva potuto godere di una buona compagnia, bizzarra alquanto, ma buona.
Mentre Ranpo e poe si erano allontanati per andare nelle cucine ( ormai Ranpo le aveva svuotate di ogni cosa contenesse zucchero) lui e Yosano si fermarono su delle poltroncine, a parlarle tra di loro. Il rosso si sentiva quasi a suo agio nonostante le mentite spoglie, infondo Yosano permetteva facilmente la conversazione e non era tanto diversa da lui. Intorno alcune ragazze anche più giovani di loro si sventolavano e andavano avanti ed indietro, quasi a far girare la testa a Chuuya.
<<Come mai tutta questa frenesia?>> Chiese la "fanciulla" e Yosano ridacchiando rispose
<<Aspettano il conte>>
Chuuya si ricordò improvvisamente di lui, spalancando gli occhi, cosa stava facendo? Si alzò quasi d'istinto e Yosano gli prese la mano
<<Va tutto bene?>>
Chuuya si accorse della cosa e cercò di negare i sospetti risedendosi e portandosi la ciocca di capelli dietro l'orecchio per l'imbarazzo.
<<Sisi è che tutte queste papere mi fanno girare la testa.>>
Yosano scoppiò a ridere rumorosamente tant'è che alcune di queste "papere" si girarono a guardarle male.
<<La penso come te.>> Chuuya la guardò e lei aggiunse
<<Non è triste venire ad un ballo solo per cercare un pretendente da sposare? Sembra quasi che senza un uomo ricco non ci sia vita, che cosa disgustosa.>>
<<Concordo>> rispose chuuya, poi ridando un'occhiata alle ragazze disse:
<<Ma poi perché puntare al conte...>>
<<Eh be...>> Rispose Yosano alzando gli occhi e gesticolando con le mani.
<<Be..?>>
<<Non è di certo da buttare...>> Disse ridendo e Chuuya le diede un pugnetto sulla spalla.
<<Cosa c'è da cercare in un ragazzo egocentrico, arrogante, mezzo pazzo, irresponsabile, scellerato e spocchioso? Per lo più malato del suicidio? >>
Yosano non rispose e Chuuya rimase in silenzio iniziando a farsi rosso.
<<Che c'è?>> Disse lui girando la testa di lato
<<Sei finita anche tu tra le sue lenzuola.>> Affermò ridendo Yosano e Chuuya si fece paonazzo.
<<No Yosano!>>
<<Non sarebbe mica male.>> Continuò lei. In quel momento a Chuuya venne quasi un flash di sua madre, probabilmente a Yosano sarebbe piaciuta molto.  Chuuya si coprì la faccia con il viso poi però si alzò di scatto dopo aver realizzato.
<<Anche...?>> Disse girandosi verso Yosano con gli occhi spalancati, Yosano che stava bevendo inziò a strozzarsi per la risata.
<<Be... Dubito ci sia una sola donna che abbia conosciuto il conte senza farlo, siamo amici da un po' capita di annoiarsi.>>
<<Eh?>> Disse Chuuya con una faccia che non pote far smettere dal ridere Yosano. In quel luogo tutte le convenzionalità della vita erano molto relative.
<<E tu come l'hai incontrato...? Infondo è la tua prima volta qui.>> Disse Yosano sporgendosi verso il rosso che si accorse di aver fatto una scemenza.
<<Durante un suo viaggio a Londra.>> Disse lui sperando che ne avesse fatti.
Yosano si ritirò indietro e poi disse ridendo:
<<Immagino.>>
<<Ma approposito dov'è?>> Chiede Chuuya e Yosano fece spallucce.
In quel momento arrivarono da lontano Ranpo e  Poe.
<<YOSAANOOOO>> urlò Ranpo correndo verso le ragazze, poe invece lo seguiva a ruota anche se più lentamente, mantenendo karl sopra la testa alzato il quale nel mentre dimenava le zampe a suon di artigliate spettinandolo.
<<Poe muoviti!>>
<<Ranpo ma c'è karl!>>
<<KARL MUOVITI!>>
Dibattevano mentre arrivavano, poi Ranpo fece un balzo e si buttò su Yosano stringendola con le braccia.
<<Yosano, Yosano, Yosano devi assolutamente venire!>>
Yosano lo guardò e chiese:
<<Perché?>>
<<Shh.. così perdi tempo vieni!>>
Yosano si girò verso Chuuya che li guardava perplesso, poi però le annuì e Yosano si unì a Ranpo e poe che la trascinavano qua e là, lasciandolo da solo. Non sapendo che fare andò nel deambulatorio a puntare gli spicci che teneva. Non che amasse l'azzardo o i giochi di carte ma non sapeva che fare e l'idea di guadagnare qualcosa non era male.
Così si mise seduto ad uno di quei tavolini e prese il suo mazzo di carte, iniziando a giocare e con la fortuna che girava dalla sua parte il malloppo cresceva.
Alcuni uomini inziarono ad adirarsi e a lui questo non faceva che divertire di piú. Questo perché infondo ogni partita era uguale, qualche sfottò sul fatto che fosse una signorina, lui che partiva con offese e frecciatine, la partita scorreva, tutti gli uomini concentrati sulle carte poi buttato il mazzo sul tavolo urlavano spingevano via la sedia e se ne andavano maledicendo una "povera fanciulla". Un uomo in particolare però fece irritare Chuuya mentre giocava. Siedeva dal suo lato opposto con un sigaro un bocca, come gli altri non si era trattenuto dai commenti di troppo ma questo pareva più divertito che altro. Il rosso non lo considerava nemmeno, ma anzi solo alzando la testa verso quegli uomini storceva il naso.
Uno di loro puntò e tutti iniziarono a guardarsi,
<<Bambolina passi?>> Disse quell'uomo ridacchiando ma il rosso guardandolo male invece ripuntò a sua volta rendendo la somma sempre più grande. Tutti uno alla volta inziarono a buttare le carte sul tavolo, alcuni disperati altri più determinati, poi l'uomo tirò le sue guardando Chuuya sfidandolo, ma questo rispose buttando le sue con il punteggio più alto. Gli uomini gridarono mentre tranquillamente Chuuya trascinò verso di sé la somma poi guardando l'uomo disse:
<<Oh Sei rimasto senza una lira bastardo?>>
Questo si fece rosso dalla rabbia e le rispose:
<<Maledetta troi->> ma Chuuya nemmeno lo ascoltava guardandolo con quella faccia soddisfatta e derisoria. L'uomo allora si imbufalì tanto da lanciare via la sedia ed alzarsi verso di Chuuya tirandolo per le spalle.
<<Ridammi i soldi.>>
Chuuya lo guardò impassibile e rispose scandendo le parole
<<Lasciami.>>
Gli altri uomini nel mentre guardavano senza dire nulla alcuni alzandosi e andando via.
<<Bambolina lo sai...>> L'uomo non lasciava la presa ma anzi allungò la mano sulla guancia di Chuuya che voltò la testa.
<<Mi piacciono le ragazze con un bel caratterino.>> Con l'altra mano nel mentre scense giù cercando di infilarsi sotto la gonna, poi le bisbigliò nell'orecchio:
<<Puoi ripagarmi in un altro modo...>> Disse ridacchiando e lo spinse verso il pilastro di una delle arcate.
<<Lasciami o ti spezzo.>> Rispose chuuya ma questo si mise a ridere più forte mentre iniziava a baciargli il collo e Chuuya di disgustava sentendo quelle labbra disgustose sulla pelle.
<<Uh che paura...>>
Chuuya gli tirò una ginocchiata e questo si abbassò lasciando andare la presa.
<<Toccami ancora e ti faccio pentite di essere nato.>> Aggiunse il rosso poi gli girò le spalle ma dietro di sé sentiva ancora il passo che lo seguiva. Aumentò il passo ma quello dietro di sé si fece nuovamente più veloce e continuò in maniera insistente finché Chuuya non  corse verso il tavolo di prima. L'uomo lo seguì e lo bloccò sul mobile.
<<Hey!>> Si udì dietro di loro.
Il signore toccato da una mano dietro la spalla si girò e rimase di sasso. Dazai era davanti a loro con un'aria quasi di superiorità, completamente impassibile.
<<Sparisci dalla mia vista.>>
L'uomo se ne andò via intimorito come un coniglio, così come tutte le persone attorno rimaste immobili fino ad allora.
Il moro guardò l'uomo fino a che non lo vide allontanarsi poi si rivolse verso Chuuya:
<<Buonasera signorina...>>
Le prese la mano e la portò alle labbra inchinandosi leggermente. Chuuya rimase paralizzato, ma poi ricordandosi gli insegnamenti di koyo fece un inchino. Dopodiché Dazai si sedette al tavolo da gioco sostituendo l'uomo e Chuuya fece altrettanto.
Andarono con il primo tiro, poi il secondo e così via, ma tutti parevano intimoriti guardando il conte più delle carte. D'altronde Chuuya non poteva dargli torto poiché anche lui era distratto. Lui e il conte si guardavano affiatati ritornando a ipnotizzarsi perdendosi nell'infinito dei loro occhi. Ma gli occhi di Dazai erano molto di più, erano quasi provocanti e attiravano Chuuya a sé come la luce con le falene.
Arrivati all'ultimo tiro Chuuya parve risvegliarsi e guardò le sue carte, poker. Sorrise sicuro di sé e mise la somma sul tavolo. Dazai però guardandolo rispose con quel suo mordace sorriso che a Chuuya era mancato. Questo raddoppiò la posta in gioco, come nulla fosse.
Il rosso rimase sorpreso ma continuò a guardarlo con sfida. Le carte caddero sul tavolo, tris, full, scala, nulla che lo preoccupasse, rimasero solo loro.
Si guardarono ancora una volta, entrambi con un sorriso beffardo, ma che per l'altro era come magnetico. Chuuya mise il suo poker sul tavolo poi compiaciuto si spinse  indietro sulla sedia  guardando la faccia di Dazai. Questo pareva sorpreso, il che non fece che aumentare la sicurezza di Chuuya. Il moro Inclinò la testa guardando le carte, poi la poggio sul polso sbuffando.
<<Cattiva mano conte?>> Disse Chuuya con fare derisorio.
<<Uffa...>> Disse Dazai, poi il suo viso cambiò completamente  passando ad uno più fiero.
<<Così è troppo semplice...>> Buttò le carte sul tavolo. Scala reale.
Chuuya si mise le mani in faccia spalancando gli occhi.
<<Cosa?!>>
<<Signorina qualcosa la turba?>> Lo prese in giro Dazai e Chuuya arrabbiato si alzò e sporse sul tavolo.
<<Lei ha truccato le carte!>>
Dazai alzò le mani come fosse un agnellino, poi con quel suo sguardo intrigante gli disse:
<<Non si preoccupi signorina può prendere lei tutto.>>
Tutti si girarono a guardare il conte straniti, lo stesso Chuuya rimase a bocca aperta.
<<Eh?>>
<<Ha sentito signorina, tenga.>> Spinse tutto verso Chuuya, questo rimase impalato a guardare i soldi, poi non appena ci avvicinò la mano Dazai si sporse e delicato la afferrò. Al tocco Chuuya si fece tutto rosso, come avesse respirato l'aria del paradiso in un solo attimo.
<<Però...>>
<<Ti pareva.>> Bisbigliò Chuuya ma Dazai lo senti ed intensificò il suo sorriso.
<<Solo se lei mi concede di ballare.>>
Chuuya si mise a ridere ma Dazai rimase a guardarlo, erano sempre gli stessi.
<<È così disperato?>> Lo prese in giro il rosso ma il conte alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi a Chuuya disse:
<<Non me ne faccio nulla dei soldi... Preferisco godermi qualcosa di più prezioso come un ballo con una bella donna.>>
Chuuya sorrise e Dazai gli prese nuovamente la mano baciandola delicatamente, con un tocco caldo e gentile, ma con uno sguardo desideroso.
<<La aspetto sulla pista.>>
<<E chi le fa credere che venga.>> Rispose chuuya
<<Puro ottimismo.>> Ribatté Dazai, dopodiché si staccò da quelle mani e andò via.

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora