Gli zoccoli dei cavalli battevano a tempo alzando la polvere, la carrozza veniva trascinata oscillando a destra e sinistra, correndo come pazzi. L'aria era fresca, la bella stagione era venuta, portando il sole che irradiava ogni cosa e batteva sul collo del postino appena uscito dal mezzo.
Questo affaticato dalle mille lettere in borsa, inziò a frugare in essa, spostando una cosa e l'altra, impilandole al suo fianco, scavando e rovesciando tutto, ma il vento ne fece volare alcune mandandole verso la fine della strada
<<Du-te dracu!>> Urlò mettendosi una mano in faccia, facendo questo movimento abbassò lo sguardo e trovò la lettera giusta, dopo aver bestemmiato per averci messo tanto, finalmente la imbucò.
Poche ore dopo finalmente fu presa, la carta color panna veniva stretta in mani calde ed affusolate, mentre le dita giocherellavano infilandosi nei lembi. Il passo era scandito e risuonava nella casa tra un tic ed un tac.
<<Signor mori è arrivata una corrispondenza per lei.>>
Sigma la stringeva tra i polpastrelli, poi dopo il cenno sbrigativo del corvino, avanzò, poggiandola sulla scrivania e lasciò la stanza.
Quando la sala rimase vuota Mori allungò lo sguardo, la osservò due tre volte e poi si decise a posticipare le sue faccende per leggerla. Sul retro c'era solo la lettera D, girandola sul frontale invece si poteva vedere un francobollo inglese.
Prese il suo bisturi e la incise, aprendola perfettamente, senza rompere il sigillo in cera lacca:
"Caro mori,
Sono morto ormai da un paio di mesi ed ho pensato fosse finalmente il momento di sciverti...insomma lo so quanto ti sono mancato vecchio!
Qui a Londra le cose sono indescrivibili quasi, vivo in una strana anzi stranissima serenitá, una routine ripetitiva che non avevo mai potuto pensare fosse cosi interessante. Il pensiero quasi scompare con l'andare dei giorni sempre pieni. Chuuya alla fine ha tenuto il suo lavoro e anche Ozaki sta più che benone, alla fine quegli incompetenti qui non capivano l'entità del suo malessere totalmente psicologico, come promesso ogni giorno vado da lei per vedere come sta e per il resto della giornata la lascio nelle buone mani di lucy e di kyoka, dovresti venirci a trovare non trovi?
Vivo nella casa ad Hampstead che Chuuya mi aveva mostrato anche se passo la maggioranza del tempo con lui in casa nakahara insieme a Nae, soprattutto ricordando a quel rosso del fatto che ha pianto per me sulla tomba come fosse un bambino..."
Vicino all'ultima parola c'era una macchia di inchiostro, ma senza calcolarla Mori andò avanti:
"Anche in questo momento mi ha lanciato un libro in testa dopo averlo citato ad alta voce"
Ecco spiegata la macchia
"Oltre a chuuya sto tenendo in maniera eccellente le varie visite, sostituendoti pienamente e le giornate volano ormai tra i pazienti con l'influenza e il mal di gola, ma quando torno a casa, prima passo sempre per la casa di Chuuya cenando con loro e ricevendo il mio solito bacio, quasi non riesco piú a farne a meno, come il bacio della mezzanotte e questo chuuya l'ha capito, tanto che si fa rosso ogni volta che glielo chiedo, forse è per questo che mi piace. Di notte quando ormai tutti dormono, concludo la giornata andando all'Hampstead Heath, Londra è uggiosa come la descrivono, ma li si vedono le stesse come in Romania. Ogni spazio del cielo è ricoperto di puntini luminosi come macchie di pennello, le bellisime stelle che creano una sorta di vuoto, un infinito che mi trascina e mi fa mancare il respiro come avessi le vertigini. Ed ogni stella mi ricorda il suo viso e queste sensazioni la sua persona unica e rara. Mi ricordano che ormai sono a casa e che posso respirare, riuscendo a nuotare sulla superficie dell'abisso. Insomma le mie giornate sono sempre così, infondo non vorrei cambiasse nulla. Tu invece come stai? Immagino una meraviglia essendo andato tutto come volevi.
Sei diventato finalmente il boss, lo volevi da sempre, dalla morte di mio padre, tra l'altro che tu hai convinto a uccidersi, non l'hai fermato nel prendere il campione, anzi l'hai incoraggiato sapendo non fosse il momento. Cosi ti sei trovato un bambino da formare interamente, in modo da averlo in un pugno della mano, anzi avevi deciso ancora prima di dover prendere il comando, da quando manovravi mia madre nelle sue scelte. L'hai fatto nell'ombra fino a quando non hai capito come salire alla luce. Avevi percepito fin da subito che la sofferenza di koyo non era solo fisica ma hai ignorato la cosa, perché avevi tra le mani la tua gallina dalle uova d'oro. Abbindolare chuuya per mandarlo da me doveva essere un gioco da ragazzi, la cavia perfetta, ma non per la cura, di quella causa poco ti importava se non che ti avrebbe fruttato tante pecore in cerca di un pastore, ma per distrarre me. Chuuya era il ragazzo perfetto per intrigarmi, anche perché sapevi già che avrei predetto i tuoi passi. Fingendomi morto ti sei trovato la strada completamente spianata, come avevi giá premeditato, sapevi che non volevo comandare, ma sapevi che il nostro popolo e la tradizione non mi avrebbero mai lasciato arbitrio. Ora entrambi abbiamo raggiunto i nostri obiettivi, io non sono piú quello per cui ero nato e nemmeno tu. Direi che è finita bene infondo.
Ps grazie di aver lasciato venire Akutagawa e Atsushi da me, lo sai anche tu che quei ragazzi ne avevano bisogno e poi non potevo rinunciare ai miei maggiordomi.
Tanti saluti"
Alla fine della pagina non c'era un nome, ma un piccolo disegnino scarabocchiato con il pennino, ovvero una banana cucita sulla buccia.
Mori alzò lo sguardo inziando a ridere di gusto.
Da una parte era stato mentore di dazai, perfino amico, una figura paterna, ma anche uno come lui doveva ancora apprendere la sua altra metà, però su una cosa aveva ragione,
Entrambi avevano vinto la loro scommessa.
STAI LEGGENDO
𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾
FanfictionChuuya è un ragazzo giovane, con una marea di responsabilità sulle spalle ed eccellente nel suo lavoro, ma la sua dedizione non è abbastanza per equilibrare il suo carattere scontroso che fa scappare colleghi e clienti, fino a fargli quasi perdere i...