Capitolo 32

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La carrozza fuori era già pronta.
Marzo è un mese imprevedibile e come tale dopo quei giorni di luce e calore era venuto il freddo. Il cielo era nero, coperto da densi nuvoloni che non presagivano bene. Il sole non si vedeva e l'aria era caratterizzata da un freddo umido che si infilava tra le vesti facendo tremare. Ma non era l'unico freddo che c'era. I cavalli nitrivano rumorosamente mentre chuuya portava le valige con al fianco la madre che taceva con uno sguardo basso. Chuuya invece non aveva altro che rabbia, insieme a lui ad accompagnarlo c'erano solo Atsushi e Akutagawa entrambi a camminare sotto un ombrellino mentre gli davano una mano a caricare la carrozza, ma c'era tra loro solo un profondo silenzio.
<<Muoviamoci non voglio partire con la pioggia.>> Borbottava Chuuya e i maggiordomi si limitavano ad annuire. Koyo si girò dietro, trovando solo Mori ed Elise che la salutavano dentro le mura di casa con un cenno della mano come nulla fosse:
<<Buon viaggio!>> Gli urlarono per farsi sentire, e la rossa rispose oscillando la mano sopra la testa, Chuuya invece li ignorò. Poi guardò la madre e si limitò a dire:
<<Sali.>> Koyo lo guardò disgustata dalla sua freddezza ma eseguì gli ordini e si accomodò nella carrozza.
Caricate le ultime valigie, Chuuya si poggiò alla portiera, come a prendere fiato dalla fatica e alzò lo sguardo verso la casa.
Ovviamente dazai non c'era, c'erano i servi, il cocchiere, mori ed elise, ma lui no e non sarebbe venuto. Però, alzando quello sguardo, Chuuya lo vedeva, affacciato alla finestra di casa nascosto dietro una tenda. Si stavano guardando, ed entrambi si nascosero nello stesso istante nella quale i loro occhi si incrociarono. Dazai sparì dietro le tende e Chuuya si girò di scatto guardando a terra e stringendo i denti. Aveva provato una strana sensazione, come avesse il cuore in gola, come una morsa lo avesse stretto ed ora lo sentisse battere, una questione di secondi, solo secondi.
Akutagawa e Atsushi rimasero fermi dinanzi a lui, uno al fianco dell'altro, guardandolo straniti. Quando poi rialzò lo sguardo e ritornò al suo volto duro e scocciato tornarono in loro e si avvicinarono per salutarlo.
<<È stato bello fare la sua conoscenza...spero di rivederl->> provò a dire Atsushi ma Chuuya gli parlò sopra.
<<Questo è un addio, grazie per l'ospitalità.>>
Dopodiché salì sulla carrozza. Akutagawa non disse assolutamente nulla, ma lo guardava in cagnesco, lo odiava, lo odiava perché sapeva cosa stava succedendo a Dazai, li dietro nascosto dalle tende, e lo odiava perché non riusciva a capire come fosse tanto cieco, aveva inseguito Dazai per anni e l'aveva visto negli stati peggiori ma non l'aveva mai visto come Chuuya l'aveva reso, e non riusciva ad accettarlo, allo stesso tempo non osava parlare perché Dazai lo avrebbe punito.
La frusta schioccò sul cavallo e con essa le ruote iniziarono a muoversi a gran velocità, portando via quella carrozza.
Chuuya si era poggiato alla portiera continuando a guardare dal finestrino quella casa che man mano si allontanava via e con lui la figura invisibile del conte che però sentiva essere ancora là.
Era furioso, non era mai stato tanto disgustato ed adirato. Ma allo stesso tempo si sentiva spezzato, come dentro di sé qualcosa si fosse rotto, e non era stato lui a romperlo, erano stati entrambi, entrambi si erano fatti del male, ed entrambi ne soffrivano.
Koyo era ferma, guardando quel suo ragazzo, era da tempo che non lo vedeva così. Conosceva quel volto, il volto stanco, quello vuoto, lo aveva avuto lei per tanto tempo e lo aveva ancora sebbene l'avesse sempre celato. Lo aveva avuto lui quando quella casa aveva perso tutta la sua luce e temeva non se ne sarebbe andato presto. Strinse forte il ventaglio tra le mani in un impeto di rabbia, questo silenzio stava diventando insopportabile:
<<Oh ma insomma!>> Gridò, facendo saltare Chuuya dal sedile. Questo alzò gli occhi come l'avesse svegliato nel cuore della notte tendendosi come una gatto avvinghiato alla poltrona.
<<Vuoi dirmi cosa sta succedendo! Cosa diamine avete combinato tutti e due eh?! Pensi che debba stare solo zitta e essere succube delle tue decisioni e della tua vita?! Ora tu dimmi cosa diamine succede.>>
Aggiunse la madre, poi rimase in una posa ferrea e severa che a Chuuya pareva quasi nuova, aveva gli occhi spalancati e le labbra serrate.
<<Non puoi capire e non ti deve importar->>
Provò a rispondere scocciato Chuuya ma la madre lo sovrastò:
<<Un corno! Stavamo bene! Perché ti fai del male da solo! E perché devo accodarmi a te! mi stavo divertendo dopo anni nella mia vita quindi ora tu caro mi spieghi perché hai deciso di stare male e di rovinare me e te!>>
Chuuya rimase paralizzato, tutta la rabbia pareva salirgli alla testa, ma allo stesso tempo il corpo pareva non voler ricevere i suoi comandi e rimaneva impalato. Poi prese fiato e gli rispose scocciato:
<<Ho capito ora ti spiego!>>
La madre sospirò per riprendere fiato dopo le urla sebbene dentro se fosse soddisfatta.
<<Mi ha detto che si è innamorato di me.>> Rispose Chuuya freddo e la madre gli tirò il ventaglio in testa:
<<Ahi!>>
<<Ehmbè! Cosa hai combinato!>>
<<Nulla! Perché dovrei rimanere in quella casa con lui! L'hai visto no! Ti ho parlato della strage no!? Lui conosceva quella gente...lo chiamano demone... è una ammasso di bugie perché dovrei fidarmi!>>
<<Perché con tutto questo mistero la cosa migliore è scappare ed abbandonarlo così!?>>
<<Perché dovrei mai rimanere!? Non ci ha provato nemmeno a parlarmi perché dovrei insistere!?>>
<<Perché non siamo tutti semplici Chuuya!>>
Il rosso rimase un silenzio, e la madre continuò a parlare:
<<Alcune cose non hanno nemmeno parole per essere espresse, alcune cose fanno paura solo all'ascolto non è così semplice Chuuya! Parlare non è semplice! E una questione di amore!>>
<<Amore per cosa!>>
<<Amore per chi ami! Se ami una persona dovresti cercare di aiutarlo e non abbandonarlo! Se non riesce a parlare avresti dovuto avere più pazienza!>>
<<Mamma ma ti stai ascoltando! Lui ha detto che mi ama solo per scappare! Mi ha usato! E se fosse un mostro come dicono!? >>
<<Allora perché non provi a scoprirlo!>>
Chuuya rimase nuovamente in silenzio, poi ripeté:
<<Scoprilo..?>>
<<Esatto... Da quel poco che mi ha detto mori ieri, c'è un ballo no?>>
<<Si ma->>
<<Infilati e capisci cosa nasconde.>>
Disse la madre girando lo sguardo verso il finestrino. Tutto sembrava più cupo in quel momento, si sentivano i rami sbattere con forza sulla carrozza e i nuvoloni dare i primi segni di pioggia che schizzavano sulla tettoia.
<<E se fosse pericoloso...>> Disse Chuuya guardandosi i piedi, la madre si girò nuovamente verso di lui, poi prese il mento del figlio con la mano e lo alzò verso i suoi occhi dolci e confortanti.
<<Lo è, c'è sempre un rischio, ma ci sono poche strade.>>
Chuuya si poggiò alla mano come fosse un micio su quella del proprio padrone chiedendo amore e calore, dopodiché chiese:
<<Quali strade?>>
La madre sorrise e gli rispose:
<<O scappi o rimani e rischi, se tu lo ami puoi lottare per lui e potresti rischiare, ma se scappi amandolo, vivrai con il rimpianto per tutta la tua vita e anche quando andrai avanti, vivrai una vita diversa con persone diverse, ti basterà un nonnulla e lui ritornerà nei tuoi pensieri, come solo una grande sconfitta. Se tu invece non provi nulla, andrai via a cuore leggero e andando porterai avanti la tua vita.>>
Poi si prese un secondo di silenzio e continuò:
<<Lui ha detto di amarti...tu invece cosa provi.>>
Chuuya si staccò e ritornò verso la sua finestra, passarono qualche secondo in silenzio, la madre non osava staccare lo sguardo da lui e Chuuya non muoveva muscolo, dopodiché fece un respiro e si sporse spingendosi oltre il sellino della madre per comunicare con il cocchiere:
<<Hey! Adam>>
Il cocchiere fece fermare di colpo i cavalli, dopodiché si girò lentamente e disse:
<<Mi dica..>>
<<Cambio di programma portarci in paese.>>
<<Ma è stato detto...>>
<<Non mi importa assolutamente nulla portami dove ti ho detto o ti butto giù dalla carrozza e guido io.>>
<<Rilevo della rabbia nel suo tono...>> Ripeté Adam tra sé e sé, poi senza dire altro schioccò la frusta e partirono a gran fretta, facendo cadere Chuuya con il sedere sul pavimento della carrozza e le gambe all'aria. La madre si mise a ridere dopodiché gridò dalla gioia:
<<Evviva!>>

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora