Capitolo 3

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Quando il sole finalmente sorse, la sua luce arrivò delicata nella stanza del ragazzo, filtrata dalla giornata grigia accompagnata dalle nuvole nere. Un soffio forte di vento entrò portando il suo gelo e muovendo le tende che ondeggiavano come foglie cadere dagli alberi e ballare nell'aria. Il ragazzo aveva infatti dimenticato per la stanchezza la finestra leggermente aperta, ed ora ne sentiva le conseguenze. La stanza era ghiacciata, e il calore delle coperte non era abbastanza da soddisfare l'urgenza di chuuya, che si era raggomitolato in esse, come fosse un bruco nel bozzolo. Si girava e rigirava nel suo involtino tremando, finché non riuscì più a sopportare e si alzò, con la gola in fiamme e tutto raffreddato per il viaggio della sera prima e il colpo di grazia della finestra, per la quale si stava offendendo in cento lingue. La giornata non sembrava delle migliori, e l'umore di chuuya ne era particolarmente influenzato. Si preparò rapido e si diresse all'ingresso, correndo vicino al camino. La donna che era come al solito dietro il bancone lo chiamò:

<<Ragazzo già sveglio? Ha avuto un buon sonno?>>

Chuuya girò la testa verso la donna con tanta rigidità da sembrare che avesse un collo di latta.

<<Il freddo mi ha disturbato...>> disse avendo come risposta il sorriso della donna.

<<Lo immaginavo.. Le preparo qualcosa di caldo.. Glielo offro. >> Chuuya annuì rivolgendosi nuovamente alle fiamme ardere il legno del camino. Riprese la lettera dalla tasca ricontrollando quando sarebbe venuta la sua carrozza, ma ci voleva ancora un oretta o poco più, e poteva passare il tempo solo sperando che il viaggio non sarebbe stato troppo lungo. La donna tornò poco tempo dopo, con tra le mani una tazza fumante.

<<Tenga.. Fa bene durante una giornata fredda. >> disse posandola sul tavolino al fianco del ragazzo. Questo si girò dando uno sguardo alla bevanda

<<Cos'è? >> chiese chuuya guardandola come se dentro ci fosse del veleno.

<<Ohh nulla di particolare.. Una cioccolata calda con la cannella.. La riscalderà a dovere. >> rispose la donna arrossendo leggermente e posandosi al fianco del ragazzo che nel mentre aveva immerso le labbra nella cioccolata scura.

<<Cosa l'ha portata qui? Sono pochi i visitatori del conte da ciò che sappia.. >> disse la donna mentre rivolgeva lo sguardo verso le scintille di fuoco.

<<Sono qui per lavor- >> disse Chuuya senza nemmeno il tempo di finire la frase che la donna sobbalzò e lo interruppe parlando:

<<AAh ma allora è un agente immobiliare.. Ne sono venuti tanti in questi anni.. Ma nessuno ha concluso nulla... >> disse calando il tono di voce verso le ultime parole, rivolgendosi al ragazzo, che nel mentre iniziava ad avere strani presentimenti. Di per sé la posizione non era favorevole al compito, bisognava sperare nel palazzo, altrimenti sarebbe finito per strada.

<<E ne sa il motivo? Sa' la vedo molto informata sul conte.. Forse più di quanto egli stesso sappia di sé..>> disse Chuuya con una voce abbastanza dura sulle ultime parole, dimenticandosi del perché stesse rischiando il posto.

La signora fece un sorriso imbarazzato, poi gli rispose:

<<Questo mi sfugge.. Ma sa il conte vive isolato.. >>

"Sarà bello vivere sotto un ponte" pensò Chuuya nel mentre.

<<Senta.. >> disse la donna mentre si attingeva ad alzarsi, sbattendo il bianco grembiule per sistemarlo, poi si guardò intorno controllando se ci fosse qualcuno e si chinò leggermente verso Chuuya.

<<Cerchi di farlo ragionare.. >> disse con un filo di voce.

<<Per quanto isolato viva.. Questa città ha bisogno del conte.. È l'unico dottore che ci fornisce cure.. Sa' la vita come funziona.. Perfino la salute è un lusso...>>

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora