Capitolo 25

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I giorni successivi furono per Chuuya quello che più vicino c'è ad un inferno. Inziarono le lezioni di ballo e galateo.
La madre aveva da sempre provato ad insegnare a Chuuya un buon modo di comportarsi ma per prima cosa suo figlio era un ragazzo impossibile, per seconda cosa non aveva mai dovuto avere a che fare con la classe nobile e unirsi a loro. Fortunatamente (per sua sfortuna in realtà) Dazai era un conte e sapeva tutte le loro usanze per insegnargliele, anche se le trovava particolarmente stupide.

In quel periodo la casa riprese anche una bella luce. A cena la tavola era più affollata, con Mori, Dazai, Koyo, Elise e Chuuya, insieme ad i servi portare le varie pietanze. Si sentiva finalmente quel rumorío spontaneo classico delle cene familiari, un calore diverso da quello della candela e Chuuya poteva notarlo a malapena, mentre Dazai e Koyo cercavano di renderlo meno selvaggio.
Il rosso si buttava su una portata e Koyo lo colpiva con il ventaglio sulla mano e con lo stesso ventaglio gli alzava il mento. Dazai con un calcio dava un colpo alla sedia e la spingeva in dentro costringendolo a stare dritto. E allo stesso momento dicevano:
<<Composto.>>
<<Posso mangiare?>> disse con un finto fare educato Chuuya e Dazai annuì divertito, guardandolo sporsi con la forchetta osservandosi intorno per paura, poi appena la portò alla bocca la madre lo colpiva di nuovo.
<<Chuuya mangia come un essere umano!>> Disse la madre disperata e Chuuya si fece rosso dalla rabbia per la fame:
<<Posso mangiare e basta?!>>
<<Sei il qualcosa che più mi ricorda un maiale che abbia mai visto..>> disse Dazai ridacchiando, mori nel mentre imboccava Elise quasi incantato:
<<Elise dai mangia..>>
<<No Rintaro.>>
<<Ti prego fammi ancora quel visino...sei così bella con quel visino da cricetino.>> Diceva imbambolato ed Elise ribaltava il piatto
<<Come ti permetti!>> Nel mentre disse Chuuya alzandosi e rivolgendosi a Dazai
<<Maiale.>> Ripetè Dazai, alzandosi ed avvicinandosi a lui con un sorriso di sfida.
<<Rintaro ho detto no!>> Urlò elise
<<Razza di mummia vivente osa solo ripeterlo->> ringhiò Chuuya guardando Dazai furibondo
<<Maiale.>> Disse il conte senza paura
<<Elise Mangia su...ti do il dolcetto.>> Disse mori
<<Ti uccido.>> Rispose chuuya stridendo indenti
<<Dolce!>> Gioí Elise
Chuuya si alzò per picchiare Dazai e questo lo guardava in cagnesco, Elise urlava dalla gioia Mori la guardava come un cane con la bava e Koyo...
<<BASTAAA.>>
nella stanza ci fu un improvviso silenzio, Koyo aprì il ventaglio e aggiunse:
<<Ahh un branco di matti...Allora che dolce si mangia Mori?>>
E tutti inziarono a ridere, riprendendo la loro confusione.

Nel mentre Akutagawa ed Atsushi erano rimasti a guardarsi negli occhi perplessi, non erano quasi abituati ad un atmosfera simile.

Dopo la cena poi ogni giorno veniva l'inferno di Chuuya, ma che per Dazai forse era il migliore dei paradisi, o un modo alternativo di farsi male.
Dopo la cena si riunirono in un salone, veramente ampio, dotato di enormi arazzi e tappeti chilometrici, con al centro un lucido pianoforte. Dazai trascinò Chuuya in quella stanza correndo, e Chuuya scocciato tenendolo per mano lo seguiva, tentando inutilmente di far forza. Non voleva per nessun motivo ballare, lo odiava, ma era costretto. Koyo e Mori li seguirono. Il corvino aveva sulle spalle Elise e teneva per il braccio Koyo, guardando quei due ragazzi come se ci ricordassero qualcosa. Koyo si sporse a dare un occhiata a quegli occhi vuoti di Mori dopodiché disse:
<<Dazai ti assomiglia non pensi..?>> Disse con voce gentile la donna e l'uomo rispose ridacchiando:
<<Non è mica mio figlio>> la donna si aggiunse alla sua risata poi disse:
<<No ma mi ricordano molto di quello che mi avevi raccontato tu...quel tuo compagno di lavoro come si chiamava.>> La donna si pose le mani aggraziate sotto al mento e con l'indice si solleticava per ricordare.
Mori si girò verso di lei, vedendo nel riflesso dei suoi occhi grandi, il ricordo che gli balzava alla mente.
<<Sono il duo nero...>> Disse mori ridacchiando e koyo sorrise dicendo:
<<Si due pesti!>>
Poi abbassò la testa pensierosa e la rialzò
<<Hai fatto la cosa giusta Mori.>> Disse koyo con la voce delicata e gentile.
<<Non capivo perché incoraggiassi tanto Chuuya a partire...la vedevo come mossa azzardata seppur obbligatoria, non capivo la tua fermezza. Ma ora capisco. Hai fatto sì che Chuuya incontrasse il tuo allievo ed ora è rinato. Voglio ricordarlo così prima che...>>
Koyo si fermò facendo un profondo respiro e Mori le rispose:
<<Gli ho servito Chuuya su un piatto d'argento.>> ridacchiava, ma aveva un viso strano che intimidì Koyo, aveva quella malvagità negli occhi sempre un po' nascosta.
In quel momento elise inziò a scalciare e a chiamarlo come se dovesse presentare un trucco di magia:
<<Rin-ta-ro..rin-ta-ro...rin-taaa-roooo>>
<<Elise elise cosa succede?>> Chiese con voce docile e la biondina rispose semplicemente:
<<Fammi scendere razza di vecchiaccio.>>
Mori la fece scendere con i cuoricini negli occhi come l'avesse abbracciato con tutta la sua forza.
<<Elise...>> Disse sospirando felice e con il viso rosso, poi si accorse di avere koyo che lo guardava in modo strano, la donna prese un respiro e disse:
<<Mi sembra tutto normalissimo.>>

Nel mentre che parlavano Dazai aveva trascinato Chuuya per tutta la stanza, facendolo girare, facendogli fare qualche caschè, poi si catapultò scivolando sul sellino del pianoforte ed aveva inziato a suonare, portando Chuuya al suo fianco che guardava incantato. La sue mani si muovevano tra una nota all'altra con maestria come nulla fosse, poi si rialzarono e fecero un altra piroetta.
<<Dazai ma cosa ti sei bevuto?>>
<<Balliamo no?>> Dazai rispose ridendo e girando con Chuuya un passetto dopo l'altro poi si fermarono non appena arrivarono i due
"anziani" ed inziarono a fare i seri.

Mori si mise in disparte con elise mentre Koyo si reggeva al suo ombrellino, e Dazai la raggiunse.
<<Signora Nakahara direi che è il momento di iniziare con le lezioni.>>
Koyo sventagliò un po' il ventaglio e annui con la testa.
Chuuya rimase fermo e perplesso mentre Dazai fece chiamare i maggiordomi.
<<Atsushi tu suonavi il violino non è vero?>> Atsushi annuì imbarazzato, dopodiché chiese ad Akutagawa di portargliene uno.
Si accomodò al piano, ma koyo lo fermò poggiandogli una mano sulla spalla:
<<Ragazzo suonerò io...tu insegnagli i passi.>>
<<A suo servizio madame>> rispose Dazai e si avvicinò di nuovo a Chuuya che nel mentre guardava la madre mettendosi le mani in faccia e lei replicava con un sorriso malizioso.
Akutagawa tornò con il violino e lo mise nelle mani di Atsushi dopodiché Dazai lo inviò a chiamare Lucy e portare anche a lei il suo violino. Provenivano entrambi dallo stesso orfanotrofio dove spesso si insegnavano tali attività per salvare i fanciulli, in ogni famiglia c'era sempre chi suonava uno strumento, e tale disciplina nel loro orfanotrofio era insegnata in accompagnamento a quelle di base.
Arrivata anche lucy Dazai si avvicinò a Chuuya e si rivolse verso koyo dandole un dolce sorriso. Questa allora inziò a suonare e i due ragazzi della servitù la seguirono accompagnandola con il violino. Chuuya era immobile e guardava Dazai, questo si avvicinò e disse:
<< Devi fare come faccio io.>>
Dazai gli prese dolcemente la mano, posizionando l'altra sul fianco. Chuuya si guardava i piedi, ma Dazai con il dito gli prese il mento e l'alzò verso di sé:
<<Guarda me.>>
Chuuya annuì incantato dall'oro che pareva incastonato nei suoi occhi,
Dazai inziò a muoversi ed a trascinare Chuuya con sé, parlando a bassa voce facendo regnare la musica.
<<un passo in avanti con il piede sinistro..>> disse, e vi accompagnò il movimento, e Chuuya fece lo stesso con passi speculari. La musica sembrava avvolgergli, la madre suonava un lento valzer che sembrava dare vita ad una nuvola, che dal piano si alzava verso di loro, annullando tutto, Chuuya vedeva solo quegli occhi color ambra e Dazai solo quelli come il mare. Il conte si mosse nuovamente trascinando Chuuya con sé in quella nuvola nella quale si muovevano volteggiando, come fossero fiori trasportati dal vento.
<<uno in diagonale con il destro..>>
Volteggiavano e volteggiavano ancora mentre Dazai bisbigliava il ritmo nell'orecchio di Chuuya con una voce tanto fine e intrigante che faceva venire i brividi al rosso <<1-2-3..1-2-3>>
Fece un altro passo e gli sussurrò
<<Ora unisci i piedi>> fecero entrambi come detto e poi dazai disse:
<<Ora facciamolo al contrario.>>
Chuuya annuiva e non parlava da una parte concentrato sui passi, dall'altra finito in un altro universo con il conte.
Ad un certo punto Dazai e Chuuya si lasciarono andare, anche se chuuya continuava ad essere goffo e gli calpestata i piedi perdendo spesso il tempo. Dazai allora si fermava e ricominciavano, fino a quando la madre non suonò le ultime note e Lucy ed Atsushi con lei.
Chuuya si sentì come appena risvegliato dal sonno, di quei mattini che il sole ti bacia e ti sveglia mentre eri nel dolce calore delle coperte. Dazai anche lo guardava sorridendo, poi con altrettanto sorriso disse:
<<Chuuya...>>
<<Si..?>>
<<Balli come un elefante.>>

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora