Chuuya si accomodò al bancone, e gli uomini al suo fianco si scansarono di un posto, guardandolo come fosse un fantasma, o un lebbroso. La donna cercava di sorridergli spensierata, ma l'atmosfera non glielo concedeva. Si avvicinò a lui con un panno sul braccio, mentre chuuya invece si era posato sul tavolo con la testa poggiata sulle braccia incrociate.
<<Allora...cose le porto.>> Cercò di chiedere la signora con un tono che voleva essere gioioso, ma era difficile visti gli occhi puntati su di loro e il rumorío della gente bisbigliare.
<<Del vino...il solito.>> Rispose chuuya alzando lo sguardo. La donna allora gli sorrise e gliene portò subito un bicchiere. La gente però era strana, lo guardavano come bevesse sangue, e quelli al suo fianco puntarono gli occhi sul suo collo. Questo innervosiva Chuuya ancor più ma fece finta di nulla aspettando che gli uomini al suo fianco se ne andassero. Alcuni iniziarono ad ignorarlo dopo un po', altri invece seduti nei tavoli in fondo continuavano a guardarlo con odio. Approfittando che non ci fosse nessuno al suo fianco Chuuya prese il giornale e lo pose sul tavolo. La signora che lo vide impallidí e si girò di scatto verso le bottiglie.
<<Lei sa qualcosa su queste notizie...>> Chiese Chuuya sporgendosi al bancone ed abbassando la voce.
<<C'è un aria strana.>> Aggiunse guardandosi intorno. La donna fece altrettanto, poi si avvicinò fingendo di versargli altro vino.
<<La città sta diventando pericolosa...hanno paura. Ma grazie a Dio lei sta bene avevamo cattivi presentimenti.>>
Chuuya aguzzò lo sguardo dietro di lei, vedendo l'uomo che gli aveva dato il crocifisso.
<<Paura di che cosa?>> Chiese Chuuya a voce ancor più bassa.
La donna provò a rispondere ma fu fermata dal marito dietro che disse:
<<del demonio.>>
<<Caro che dici... Sarà il solito pazzo.>> Provò a fermarlo la donna guardando Chuuya con un sorriso mortificato, ma l'uomo le andò contro:
<<Lo sai anche tu...sono tutte fandonie.. quel mostro sta sulla collina ad osservarci per ucciderci tutti!>> Alzò la voce tanto che la donna arrivò a nasconderlo con il corpo (anche se ci arrivava al petto) e tutti i clienti si girarono nuovamente.
<<Tesoro stai impazzendo...lo vedi davanti agli occhi che non può essere.>> Lo zittí la signora guardando Chuuya, che nel mentre osservava tutto.
<<Come no...> Disse l'uomo scorbutico, poi si sporse verso Chuuya e lo tirò per il colletto avvicinandolo al bancone. Chuuya lo guardò furioso, ma l'uomo non pareva esserne colpito. Gli ispezionò il collo poi lo lasciò ritornando verso la moglie.
<<Dov'è il crocifisso.>> Disse severo al ragazzo che non rispose.
<<Tesoro dovremmo essere grati...>> Disse la donna tremolante ma l'uomo si allontanò dicendo: <<Taci.>>
quando l'uomo andò via la donna e Chuuya si guardarono negli occhi. Lo sguardo del ragazzo chiedeva spiegazioni ma quello della donna tremava.
<<Stanno impazzendo tutti.>> Disse la signora tra sé e sé ad alta voce
Chuuya si girò nuovamente intorno, gli sguardi erano ancora più affilati.
<<Di quale demonio hanno paura..> chiese Chuuya a bassa voce, la donna esitó poi disse:
<<Non è un demonio.>>
<<Ma chi è>>
<<Lo sa'>> si limitò a dire ritirandosi, sentiva gli occhi del marito taglienti addosso.
Un demonio, "è stato un demonio" il demonio negli occhi di Dazai, qualcosa gli diceva che la situazione poteva diventare pericolosa, ed in quel momento si pentì di esser partito.
Mentre chuuya rifletteva vedendo nel rosso del vino la figura del conte, il gruppo degli uomini che lo guardava in cagnesco si avvicinò. Uno che sembrava un energumeno davanti agli altri più magri e deboli all'apparenza. Si sedettero ai lati di Chuuya ma questo li ingnorò completamente.
<<Hey!! porta della vodka..>> disse l'uomo alla donna, che chinò il capo e si avvicinò alle bottiglie. Poi l'uomo si voltò anche verso Chuuya, che era disgustato solo ad averlo affianco. Aveva la pelle pallida e raggrinzita, con un naso rosso e schiacciato sulla quale regnavano dei baffi folti e castani, dello stesso colore dei capelli tirati all'indietro. I baffi non erano abbastanza per coprire però i denti giallognoli e la puzza di sigaro e alcol.
La donna spinse il bicchiere e la bottiglia sul bancone poi l'uomo la fermò per il braccio dicendo
<<pure al piccoletto qua a fianco.>>
Chuuya che fino a quel momento si stava trattenendo non riuscí più a ingoiare la bile.
<<Come scusi?>>
L'uomo non rispose bensì rise accompagnato dai compagni, poi guardò la donna con una guardo duro portandola ad allontanarsi. Appena questa fu lontana dietro ai tavoli lui si rivolse completamente a Chuuya.
<<Tu sei lo straniero... >> disse sporgendosi ma Chuuya non gli rispose continuando a bere il suo vino.
<<Ospite nella casa di quel demonio.>> Disse aumentando il volume della voce sulla parola "demonio" e i compagni fecero eco.
<<Sarà come lui ormai...>> Disse uno dei compagni ridacchiando, Chuuya allora si girò e rispose
<<Non so di cosa state parlando.>> Bagnando nuovamente le labbra nel vino. L'uomo rise girandosi verso i compagni <<non lo sa?>> Ripeteva ridendo a voce ancora più alta, poi si girò prendendolo per il collo con forza, come avesse uno scatto d'ira.
<<Non prendermi per il culo straniero.>> Disse mentre chuuya stringeva i denti e lo guardava con odio. La gente si girò ma rimase in silenzio come nulla fosse.
<<Sono sicuro che non ti disturberá farci entrare in casa giusto?>>
Chuuya fece un sorriso, uno malefico, ridendo come a prenderlo in giro. Questo lasciò l'uomo perplesso, e la sua faccia si aggrottava ancora di più per la rabbia. Fu allora che Chuuya lo guardò con uno sguardo fulminante e gli sputò in faccia. Di certo non era l'uomo che si sarebbe fatto problemi per una cosa simile.
L'uomo si allontanò di pronta reazione, poi passandosi una mano sul viso lo guardò con una rabbia omicida negli occhi.
<<Non le è piaciuto? >> Rispose chuuya, alzandosi e prendendo nel mentre il soprabito dalla sedia per poggiarlo sulla spalla.
Per quanto di buona famiglia, Chuuya aveva passato anni ed anni in strada, era pratico ormai nelle risse, e per questo si era rimboccato già le maniche, dileguandosi verso l'uscita mentre l'uomo lo guardava in cagnesco. Ma quando lui aprì la porta si trovò un uomo dall'altra parte, e cadde a terra per lo stupore e lo spavento. Cadde anche il silenzio nella sala, nessuno osava più parlare, si sentiva solo il passo delle sue lucide stringate nere sul pavimento, e il ticchettio del ombrello chiuso che usava modi bastone.
<<Chuuya eccoti qua!>> Disse il conte abbassandosi verso il ragazzo e porgendogli la mano. Indossava un grosso cappello nero con la tesa larga che gli scendeva sugli occhi dorati, adornato con una fascia rosso carminio sulla cupola. Indossava poi un lungo trench accompagnato da una sciarpa lasciata cadere sulle spalle dello stesso colore della fascia del cappello, e sul collo gli penzolava l'argenteo crocifisso.
<<Ti stavo cercando!>> Aggiunse e Chuuya afferrò la mano guantata alzandosi e spolverandosi le vesti.
<<Dazai che ci fai qui.>> Sussurrò, mentre le persone attorno li guardavano.
<<Ma come Chuuya caro... Te l'ho appena detto, eri sparito!>> Poi saltellando si diresse verso il bancone come se non lo stessero guardando con gli occhi di ghiaccio e soprattutto dopo aver sentito il "caro" si girarono verso Chuuya, come a guardare un traditore, o a guardare Dazai.
<<Conte che piacere vederla.>> Disse la signora che alla vista pareva rancuorata, Dazai portava il rosario proprio in bella vista sul petto come a beffa degli altri.
<<Signora Ardelean... Il piacere è tutto mio.>> Rispose Dazai accomodandosi sereno al tavolo e facendo a Chuuya cenno di seguirlo.
<<È da molto che non la venivo a trovare signora... Come sta sua figlia Clea?>>
<<Conte lei ha fatto un miracolo con nostra figlia... Le siamo infinitamente grati.>>
<<Immagino...>> Disse Dazai allungando lo sguardo verso il signor Ardelean che lo guardava storto.
<<Ho fatto il mio dovere da medico.>>
Chuuya lo guardava perplesso, come assistesse a dei pettegolezzi tra donne, mentre il mondo intorno bruciava, ma almeno aveva capito l'origine del profondo rispetto della signora per il conte.
L'uomo al loro fianco che aveva instigato Chuuya nel mentre guardando il conte si faceva ancora più rosso dalla rabbia.
<<BASTA COSÌ.>> urlò l'uomo dando un pugno alla tavola proprio al fianco di Dazai che però rimase impassibile.
<<Razza di demone pensi di essere furbo eh!>> Gli urlò alzandolo per il colletto e afferando il crocifisso. Dazai girò la testa disgustato e Chuuya afferrò l'uomo per il braccio.
<<Lascialo ora.>> Gli ringhiò contro.
L'uomo prese il crocifisso tra le dita e poi riguardò Dazai che non lo degnava di uno sguardo.
<<Ti prendi gioco di noi!>>
<<Perché mai dovrei perder tempo con uno scimmione del circo.>> Gli rispose Dazai sorridendo ma l'uomo gli diede un pugno facendogli girare la faccia per il colpo.
il locandiere nel mentre osservando la scena notò il crocifisso tra le mani dell'uomo e si avvicinò.
<<Fermi!>> L'uomo rimase immobile stringendo Dazai per il colletto mentre il locandiere si avvicinò lentamente al crocifisso, poi diede uno sguardo a Chuuya che girò il volto di conseguenza.
<<Uscite fuori non vi voglio più vedere!>> Urlò, ma Dazai lo fermò:
<<Signore non c'è bisogno...>> E si scansò dall'altro uomo toccando un punto dolente delle braccia con le dita, facendogli sentire un acuto dolore che gli fece lasciare la presa. Quando l'uomo poi cercò di ributtarcisi addosso scaraventandogli contro il braccio Chuuya lo afferrò, buttandolo con la testa premuta sul tavolo, come fosse un poliziotto con un criminale. Lui ed il conte si erano combinati in maniera tanto naturale e tanto spaventosa da sembrare un tutt'uno.
Dopodiché con un ghigno quasi malefico Dazai si chinò all'uomo
<<Ammetta la verità...lei non crede a queste stupidaggini.>>
<<Sta zitto.>> L'uomo cercò di muoversi ma Chuuya lo spinse con ancora più forza al tavolo, per essere un piccoletto era parecchio forte. Dazai ridacchiò ma continuò con il suo discorso.
<<Come sta sua moglie... Immagino molto bene.>>
<<Zitto.>> Disse l'uomo digrignando i denti.
Dazai si avvicinò ancor di più bisbigliando
<<Visto che quando l'ho visitata mi ha aperto subito le gamb->>
<<IO LO UCCIDO!.>> Si dimenò l'uomo, ma Dazai fece un balzo indietro divertito.
<<Chuuya penso sia ora di andare.>>
<<Per la prima volta sono d'accordo con te.>> Rispose il rosso ridacchiando mentre l'uomo impotente sotto il suo braccio veniva liberato.
<<Au revoir!>> disse serenamente Dazai sventolando la mano, mentre tutta la locanda lo guardava attonita. Chuuya rimase a ridacchiare al suo fianco curvo con le mani in tasca, uscendo uno al fianco dell'altro dal locale.Note dell'autrice
Ok mi sono divertita a scrivere questo capitolo e forse ho anche esagerato, ma Hey spero che vi piaccia. Vi ho fatto aspettare un po' per l'uscita scusate ;-;
Bye bye
-Yres
STAI LEGGENDO
𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾
FanfictionChuuya è un ragazzo giovane, con una marea di responsabilità sulle spalle ed eccellente nel suo lavoro, ma la sua dedizione non è abbastanza per equilibrare il suo carattere scontroso che fa scappare colleghi e clienti, fino a fargli quasi perdere i...