Capitolo 10

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Questo capitolo contiene scene smut

durante il capitolo 9

Mentre la neve cadeva fuori, e Chuuya girava senza trovare nessuno se non Lucy nell'ingresso. Al caldo del palazzo Atsushi ed Akutagawa lavoravano, anche se pieni di dubbi.
Come al solito davano un occhiata ai lavori della servitù, e dirigevano le cose in modo che filasse tutto liscio, ma l'abituale giro questa volta era diverso. Camminavano in silenzio, rigidi, l'uno al fianco dell'altro, Atsushi si chinava guardandosi i piedi, mentre Akutagawa aveva lo sguardo impassibile dinanzi a sé come nulla fosse. Si udiva tra loro solo il ticchettio delle scarpe, per la prima volta non volava una parola. Atsushi alzò lo sguardo verso Akutagawa guardandolo tremolante. Aku lo ignorò per tutto il perimetro di corridoio mentre il ragazzo continuava a donargli quel suo sguardo cristallino, poi improvvisamente lo spinse al muro, assicurandosi che fossero soli, e gli puntò gli occhi nero carbone addosso.
<<Perché mi guardi.>>
<<I-io...>> Atsushi girava lo sguardo e arrossiva, mentre sentiva le mani di Akutagawa stringere la sua giacca, ed il suo volto ad un palmo dal viso.
<<Io..io>>
<<Tu..!?>>
<<Akutagawa stavo pensando a questa situazione.>> sputò il rospo Atsushi.
Il ragazzo lo lasciò, girandosi di scatto. L'altro cercò di sbirciare qualcosa del suo viso che nascondeva con la mano, pareva deluso.
<<Che ci pensi a fare... Hai sentito Dazai no?>>
Disse il ragazzo poggiandosi al muro con le braccia incrociate.
<<Mi fido di Dazai...ma hai letto le notizie? Non hai paura? Se la cosa diventasse troppo grave finiremo al rogo.>> disse Atsushi poggiandosi al fianco di Akutagawa.
<<Dazai ha detto di non preoccupars->> provò a dire freddo il corvino ma Atsushi gli parlò sopra, con tanta intensità, quasi avesse il cuore in mano.
<<Ma non voglio sapere cosa ha detto lui.>>
Gli si mise davanti ponendogli le mani sulle spalle, lasciando Aku come paralizzato.
<<Voglio sapere cosa pensi tu! Avrai una mente tua no?!>> Gli gridò Atsushi ma Ryu gli rispose come spento.
<<Sai anche tu che di mente mia ottengo solo morte. Se Dazai non avesse pensato per me non sarei nemmeno qui.>>
Atsushi si accorse di aver usato le parole sbagliate e girò lo sguardo rosso ma non lasciò aku.
<<Non volevo ferirti. Ma io non ho paura di quello che pensi...>> Cercò di dire ma Akutagawa ribatté
<<Lo dici solo perché non lo sai.>>
<<Non hai ucciso tu Gin... Sei un testardo maledetto, impulsivo e impossibile ma non sei tu il colpevole di quello che è successo, non sono le tue idee a fare del male. Io non temo ciò che ti porti.>> Rispose Atsushi duro, ma aku lo spinse via, staccandoselo da dosso e disse arrabbiato:
<<Non pronunciare quel nome.>>
<<Sembri un bambino.>> Continuò Atsushi.
Ma Akutagawa non rispose, bensì gli prese la mano ed Atsushi perse tutta la durezza apparente delle sue parole, diventando paonazzo e non riuscendo a parlare senza incepparsi la lingua.
Il corvino poi lo tirò con sé, facendolo quasi cadere, attraversarono le scale ed i corridoi, senza dare particolarmente nell'occhio, pensando che sarebbero andati a litigare o a lottare da qualche parte. Andarono invece nell'ala opposta del palazzo, scendendo le scale ed entrando nei sotterranei. Atsushi iniziava a tremare, e non solo per il freddo di quel luogo, ma Akutagawa era impassibile. Si mossero tra quelle mura di pietra, sotto la luce soffusa delle torce, scendendo mille e mille scale a chioccia fino a che Ryu non si fermò improvvisamente davanti ad una porta, spingendo Atsushi con sé. La osservò per qualche secondo, poi guardò Atsushi, e gliela indicò con la mano.
<<Cos'è?>> Chiese il più piccolo
<<Entra.>> Rispose franco il ragazzo, spingendolo dentro con la mano sulla schiena.
La stanza era molto piccola, e completamente buia, tanto che Atsushi riusciva a percepire solo la mano di Ryu, che inconsapevolmente aveva inziato a stringere, e quando se ne accorse la lasciò imbarazzato.
Aku accese un fiammifero per fare luce e lo diede nelle mani di Atsushi, rimanendo fermo nella sua posizione. L'altro incoraggiato dallo sguardo del corvino, iniziò ad investigare. Dal tocco pareva esserci un lettino e sopra, facendosi luce, c'erano dei disegni infantili, più in basso poi c'era una finestrella, con una grata.
Atsushi prese il disegno per vederlo meglio, anche se molto idealizzato doveva essere un ritratto di Dazai.
<<Cosa...>> Provò a chiedere il ragazzo ma aku non gliene diede nemmeno il tempo che rispose:
<<Era il mio nascondiglio. Quando Dazai mi trovò al contrario tuo ero piccolo, questo è il posto dove passavo il tempo.>>
<<Perché me l'hai mostrato?>> Chiese Atsushi perplesso.
<<Mi fido di Dazai.>> Ripeté il corvino, avvicinandosi ad Atsushi.
<<Ma se mai succedesse qualcosa, vieni qui.>> Disse, poi nel buio gli poggiò una mano sul viso, ed ipotizzò che l'altro avesse gli occhi lucidi.
<<Voglio che tu ti nasconda qui...se hai paura qui non ti troveranno mai. Sei al sicuro.>> Aggiunse Akutagawa.
<<Quindi smettila di fare il piagnucolone.>> Non poté trattenersi dal dire.
Atsushi pose la sua mano su quella di aku poggiata sulla sua guancia.
<<Grazie.>> Disse con un filo di voce.
Poi, in quel buio dove non si distinguevano i due corpi, dove non si vedevano le loro mani, i loro occhi, ma solo il nero, Atsushi si sporse in avanti, poggiando le sue labbra su quelle di Akutagawa, il quale sicuramente arrosí, rimanendo paralizzato, mentre la sua bocca viaggiava in un mondo paradisiaco, creato dalla morbidezza di quelle d'Atsushi, che cercavano di farlo sciogliere, allargandosi e giocando tra il labbro maggiore e minore. Allora Akutagawa lo avvolse, stringendolo a sé, avvinghiandolo con un braccio stretto dietro la schiena e l'altro fermo su quella morbida guancia. Poi nel buio caddero. Caddero in quell'immenso silenzio, che nascondeva i loro mille suoni, caddero nei loro cuori che battevano insieme. Akutagawa si lasciò abbandonare sul letto, ed Atsushi seduto sulle sue gambe lo lasciò per un secondo, cercando quegli occhi brillantini che non poteva vedere. Mentre le mani del più piccolo scivolavano tra le sue vesti, le labbra del corvino si muovevano sul suo collo, la lingua le bagnò e si udì il risucchio, prima di mordere quella pelle perlacea. In risposta a quello stimolo, quel silenzio fu riempito da un urlo godurioso di Atsushi. Era strano, sembrava l'unione tra un angelo, un agnello puro e delicato, ed un demone, un lupo con le cicatrici per ogni sua battaglia. Akutagawa lasciò che Atsushi lasciasse anche lui su di sé il segno delle zanne, trattenendo il gemito, che non bastava a saziare quella sensazione che provava, mentre Atsushi scendeva baciandogli il collo e le clavicole. Le sue mani erano come il velluto, ma le sentiva ovunque, fini ed eleganti, mentre scivolava piano lungo il suo corpo.
Si avvicinava al suo ventre, tenendolo sulle spine, ed intensificando quelle sensazioni che Akutagawa non aveva mai provato, mentre sentiva quelle tenere labbra, lasciargli la pelle d'oca, mentre in prossimitá del bacino aumentavano i baci, e con il numero l'intensitá. Arrivò a scivolare a terra, e Akutagawa sentiva la sua testa tra le sue gambe, e le sue mani che scendendo dal busto gli sfilavano i pantaloni rendendo invitante anche quel breve momento. Sfoglio di tutto, inziò a baciargli anche l'interno coscia, fino a che, quando ormai l'altro aspettava impaziente, inziò a massagiare il suo membro con quelle mani roventi e sfuggevoli, sempre più veloce, baciandolo dalla base alla punta, portandolo alla bocca, muovendolo poi dentro di sé, pompandolo al posto delle mani, fino a che la sua lingua non viaggiò nel seme del corvino, e lo buttò giù come l'avesse aspettato da una vita.

<<Sono innamorato di te...>> Disse in preda all'estasi, ma Akutagawa non rispose, alzandosi e rimettendosi i pantaloni. Atsushi allora parve svegliarsi all'improvviso da un sogno, muovendosi a gattoni verso Akutagawa.
<<Aspetta cos->> provò a dire ma Ryu lo fermò
<<Dobbiamo andare... Dobbiamo essere sempre a disposizione.>>
<<Ryūnosuke perché non repli->
<<Andiamo.>> Disse freddo il ragazzo, aprendo la porta come sapesse ogni millimetro di quel luogo. Arrivati fuori, finalmente alla luce, strinsero gli occhi per il fastidio ma Akutagawa camminò spedito, lasciandosi Atsushi alle spalle.
<<Ryu aspetta lasciami parla->> provò a dire il ragazzo allungando la mano verso l'altro, ma questo si girò con uno sguardo vuoto.
<<Non dire a nessuno quello che abbiamo fatto.>>

Note autrice
Ecco un altro capitolo :)
Anche se più che un capitolo 10 è un capitolo di intersezione tra il precedente ed il prossimo con finalmente la shin-soukoku!
Ho l'idea di portare questa coppia in contemporanea con quella principale, spero vi piacciano.
È un capitolo principalmente smut ma non penso di essere stata molto descrittiva nel gesto, piuttosto che nelle sensazioni.
Spero vi piaccia,
Nel caso non preferite questi tipi di scene saltatele e basta.
Bye bye
-Yres

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora