Capitolo 38

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Questo capitolo contiene scene Smut
Se non siete amanti del genere leggete fino al simbolo [***] e ci vediamo al prossimo capitolo.
Per gli altri vi auguro una buona lettura :)

Lo stanzino era incredibilmente piccolo, pieno di scatole su scatole, ed una luce inesistente. Dazai e Chuuya erano stretti uno sull'altro. Il moro con la schiena inarcata si manteneva con i gomiti poggiati sopra Chuuya, il quale viso premeva sul suo petto. Il rosso era disteso, piegando un po' le gambe e girando il viso.
<<Dazai...>> Bisbigliò il rosso, era furioso ma soprattutto spaventato, non sapeva se dirgli grazie o picchiarlo. Fatto sta che il moro non rispondeva.
<<Dazai..>> insistette il rosso e provò ad alzare lo sguardo, trovandosi sul suo petto, sovrastato dalle sue braccia.
<<Ch-chu...>> Cercò di rispondere Dazai, si teneva a malapena, era strano ma Chuuya poteva notarlo quasi più pallido del solito e gli occhi parevano sbiaditi. Le ferite sulla schiena erano ancora fresche e l'ustione si sa non poteva che peggiorare. Dazai abbassò la testa verso il rosso e la Inclinò leggermente sorridendogli. Chuuya andò nel panico ed inziò inutilmente a dimenarsi cercando di uscire, facendogli ancor più male.
<<Dazai ehy no..no sveglia rimani sveglio.>> Disse Chuuya riempiendolo di schiaffetti sul volto mentre il conte lo guardava infastidito, nonostante paresse quasi inerme, come l'avessero appena svegliato da un pisolino.
<<Chuuya...ti prego fa-fai male così.>> Rispose lui con un filo di voce, ma sentiva ancora il cuore del compagno battere all'impazzata.
<<No no razza di....non lo so razza di qualcosa non provare a morire ora! No non ci provare svegliati non chiudere quei cazzo di occhi e troviamo un modo per andarcene da qui! ASPETTA HAI DETTO CHUUYA!?>>
Dazai iniziò a ridere guardando il rosso bloccarsi in un battito di ciglia.
<<Si, pensavi non ti avessi riconosciuto? L'avevano capito tutti signorina Jane>>
<<Ma..>>
<<Però devo dire la tua voce femminile mi eccita molto sai?>>
<<Dazai... Mi spaventi.>>
Disse il rosso e questo non poté che ridacchiare tossendo qua e là trattenendo il dolore. Nel mentre chuuya, rosso  come un pomodoro per l'imbarazzo, provò a spostare la mano sinistra per girarsi leggermente e poggiarle entrambe sul pomello della porta per porre forza.
<<Ahi!>> Gridò Dazai e mentre chuuya si muoveva stringeva i denti.
<<Scusa.>> Rispose il rosso quasi distrattamente continuando a spingere su quella porta.
<<Chuuya basta è inutile...>>
<<Ora ti faccio uscire....e-e chiamiamo Mori>>
Diceva tra una spinta e l'altra sulla porta.
<<Chuuya.>>
Il rosso continuava i suoi sforzi allora Dazai gli afferrò le mani e gliele strinse contro il muro.
<<Chuuya...>> Voleva dirgli di fermarsi ma in quel momento entrambi, premuti uno sull'altro, avevano perso le parole. Chuuya divenne rosso, provava una sensazione che gli pareva unica, sentiva il calore della stretta un po' debole di Dazai in contrasto con il freddo del muro alla quale lo premeva, sentiva i loro bacini vicini, ed entrambi si percepivano, più eccitati che mai. Il respiro di Dazai lo riscaldava, ed i loro cuori riecchegiavano nei loro sentimenti riempiendo quel buco di camera.
<<Chuuya...>> Ripeté Dazai e questo rimase completamente immobile ad ascoltare.
<<Avrei una vita troppo infame per farmi morire proprio nell'unico momento in cui desidero vivere non trovi?>>  Gli Disse ed inziò a ridacchiare attendendo però allo una faccia perplessa da Chuuya che doveva ancora realizzare, dopo i giusti tempi si iniziò invece arrabiare.
<<Dazai ma come cazzo parli!>>
<<Chuuya non essere volgare...>> Gli rispose lui per farlo irritare.
<<Scherzavo muori adesso!>> urlò il rosso, allora Dazai si spinse ancor più forte contro di lui arrivando a chinare  la faccia verso il suo collo. Tra i loro visi non c'era nemmeno un mignolo di distanza.
<<Bè in effetti morire attaccato ad un nano come te non sarebbe male...>>
<<Dazai ti uccido io se vuoi.>>
<<Oh ti prego si...>>
<<Dazai...>>
Inziarono a bisticciare, ridendo sebbene la situazione, il bello di questa coppia è proprio questo infondo no?
Ad un certo punto però Dazai gemette dal dolore, spingendosi contro Chuuya non avendo molta forza nelle gambe.
<<Dazai!...no basta dobbiamo uscire da qui.>> Esclamò il rosso provando a rigirarsi per forzare la porta ma dazai lo fermò.
<<No aspetta...>> Chuuya rimase immobile, poi gli venne da pensare che effettivamente quei mostri potevano trovarsi ancora là fuori anche se ormai sentiva solo pochi lamenti.
<<Si Dazai ma dobbiamo provarci!>> Provò a dire lui convinto del suo pensiero ma Dazai rimase bloccato.
<<Si...cosa?>> Chuuya ormai in tutta la situazione aveva raggiunto un bel colorito bordeaux ma per salvarsi disse con aria scocciata:
<<Cosa vuoi dirmi?>>
Dazai girò la testa nascondendo qualche leggero rossore o una parvenza di imbarazzo e Chuuya non poté che guardarlo, si sentiva quasi compaciuto dal vederlo così, non capitava mai.
<<Chuuya non andiamocene ora, voglio rimanere ancora così.> In quel momento Chuuya era definitivamente rosso di nome e fatto, dello stesso indentico colore dei capelli e Dazai divertito gli pose la mano sul viso, accarezzandogli la guancia con il palmo, era il colpo di grazie.
<<A te no?>> Chiese e il rosso iniziò a balbettare e palrare a vanvera. Poi Dazai guardandolo e sorridendogli come nulla fosse disse:
<<<Comunque... perché sei tornato?>>
Chuuya rimase qualche secondo in silenzio girando la testa altrove e rispose:
<<Dazai non è questo il momento di parlarne usciamo da qui.>> Il moro allora gli girò il mento portandogli il viso verso di lui, con le labbra a poca distanza.
<<E quando sarebbe il momento?>> Rispose sicuro, Chuuya rimase a guardarlo, quegli occhi così deboli ma così decisi lo facevano impazzire, quasi non riusciva a resistergli stringendo le labbra e scappando con le pupille per nascondersi.
<<Forse in questa situazione dovrei essere io a fare domande non trovi?>> Gli rispose chuuya con una parlata lenta, stringata, ma che pareva voler mostrare una finta ostilità  e Dazai parve quasi spegnersi poggiandosi sulla sua spalla. Infondo ogni volta diventava un tira e molla senza fine, continuando a scappare da un desiderio ormai palese.
<<Capisco...>>
Poi aggiunse:
<<Chuuya, la mia situazione non è semplice da spiegare, sono nato non come umano, ma nemmeno in ciò che sono, vorrei solo vivere sentendomi accettato da non so quale società. non sono né il bianco né il nero, però io con te mi sento qualcuno,  quindi se vuoi dirmi qualcosa smettila di scappare perché non c'è la faccio più.>> Si alzò dalla spalla girandosi verso Chuuya. In quegli occhi cristallini vedeva il paradiso irraggiungibile per lui, quella calma del cielo, del mare limpido che si infila tra le dita, a lui sconosciuto nella confusione della sua mente.
Chuuya rimase in silenzio, e anche il moro, pochi attimi di silenzio che però non parve né freddo né imbarazzante, era un silenzio nella quale entrambi si ammiravano ed entrambi cercavano parole che erano chiuse dentro di loro e che continuavano a cadergli un gola.
Chuuya prese Dazai per le guance, stringendolo tra le sue mani delicate e lo portò a lui, lasciando che le loro bocche si unissero. Dazai spalancò gli occhi, rimase spiazzato, ma non poteva che sciogliersi e godersi quel desiderio che aspettava da tanto. Si spinse verso di lui mettendogli le mani nei rossi capelli ed arricciando le dita in quei boccoli.
***

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora