Nel disordine sembrava tutto perfettamente calmo, l'unica luce nella stanza era solo quella sotto la porta, per il resto regnava il buio e null'altro. Eppure sembrava tutto abbastanza quieto, sebbene la stanza fosse cupa, tempestosa, con vesti ed oggetti sparsi a terra, le lenzuola sfatte, ma tutto sembrava fermo in quel momento. Chuuya era al fianco di Dazai, uno di fronte all'altro, con una spanna di distanza tra le punte dei loro nasi, che allontanava quegli occhi che nel buio si studiavano. Chuuya sentiva il respiro di Dazai, il suo petto che si alzava e sollevava, e solo questo lo lasciava sereno. Gli occhi dorati lo guardavano senza emozioni, come quelli di una statua, lo guardavano e basta, i suoi cristallini invece avrebbero cercato volentieri quello sguardo intrigante che gli aveva visto sul volto il primo giorno. Ed erano lì fermi a guardarsi nel buio, entrambi in posizione fetale, con le ginocchia che si toccavano e le mani che si stringevano, era appena passata una notte e quello era il loro buongiorno.
Chuuya infatti era passato li come al solito, ma solo quel giorno mentre si alzava e spostava con se le coperte, Dazai l'aveva afferrato per il braccio, Chuuya allora si sporse vicino al suo viso con un sorrisetto e disse:
<<Allora non ti da fastidio la mia compagnia..>>
Dazai però non fece alcun espressione, non un sorriso divertito nulla, solo i suoi occhi vuoti e seri che guardandolo a fondo facevano quasi tremare Chuuya.
<<Resta qui.>> Poi quando il sorrisetto sul volto di Chuuya scomparve mosse le coperte vicino a sé e aggiunse <<Dormi con me.>>
Chuuya annuì e si distese vicino a lui, rimanendo lì fino a quando chiuse teneramente gli occhi.
Si svegliarono l'uno al fianco dell'altro e Chuuya non si era nemmeno reso conto di cingere Dazai con il braccio. Sembrava una scimmia appena sveglio, con una gamba piegata l'altra distesa, un braccio poggiato sul petto di Dazai l'altro dietro al suo cuscino, avvolgendolo senza che se ne rendesse conto. Aveva i capelli arruffati e stropicciava la faccia mentre si svegliava. Dazai invece era composto, guardando il muro fisso tra i suoi pensieri, chissà se potesse parlargli quel buio.
<<Era ora...sembri un maiale.>> Disse Dazai guardando Chuuya che si sgranchiva con la coda dell'occhio.
<<Potresti gentilmente non guardarmi nel sonno?>> Disse Chuuya ma Dazai con volto serio abbassò lo sguardo sulla mano che ancora gli era poggiata sul cuore e disse:
<<Mi risulta difficile.>>
Anche lo sguardo di Chuuya cadde sulla sua mano ma non la spostò di una millimetro e non aggiunse altro, perché non ce n'era bisogno.
Rimasero a guardare il vuoto per qualche secondo, come Dazai invece faceva sempre, e Chuuya che si era già scocciato gli disse sbuffando:
<<Ma tu cosa ci vedi?>> Dazai si girò verso di lui, e finirono nella posizione del loro buongiorno in perfetto silenzio.
In quel momento si sentì bussare alla porta e Chuuya balzò, Dazai invece completamente distaccato rimase disteso.
<<Dai dici qualcosa maledetto...o tanto apro io.>> Gli rinfacciò Chuuya scuotendolo, Dazai allora roteò gli occhi e si alzò verso la porta. Le gambe scarne e le braccia altrettanto magre sparivano tra le vesti larghe, e il passo dei suoi piedi affondava sul pavimento.
<<Che volete.>>
<<Dazai è così che si saluta?>> Disse una voce chiara e tranquilla, Dazai spalancò gli occhi e Chuuya fece altrettanto, poi il moro con un gesto rapido aprì la porta e Mori era proprio lì dinanzi a lui, completamente uguale al passato.
<<Mori..>> disse Chuuya ancora sul letto, Dazai invece rimase in profondo silenzio
Il corvino superò Dazai sedendosi sulla punta del letto al fianco di Chuuya, poi scuotendosi le vesti al contatto con le lenzuola disse:
<<È un paciere vedere che stai bene, lascialo a me tu vai di là.>> Chuuya si sporse verso di lui pimpante e disse:
<<Mori sei venuto! grazie come hai fatto con...>>
<<Ah giusto tua madre ti aspetta è di là.>> Disse Mori perfettamente tranquillo, Chuuya invece rimase a bocca aperta.
<<Cos->> il corvino con il dito gli colpí il mento per fargli chiudere la bocca dopodiché aggiunse:
<<Su va...qui ho da fare.. io e Dazai ti aspettiamo dopo per il tè.>> Chuuya girò lo sguardo verso Dazai che aveva la testa bassa tendendogli la porta aperta, dopodiché uscì dalla stanza.
Nonostante il pensiero di Dazai dentro lo lasciasse inquieto, appena uscito dalla stanza attraversò velocemente il corridoio e fece tutte le rampe di scale quasi in corsa arrivando nel soggiorno dove seduta su una poltroncina rossa lo aspettava la madre. Aveva un viso pallido ma una postura aggraziata e vesti brillanti che distraevano l'attenzione dal viso un po' scolorito, rimaneva una gran signora.
<<Oh Chuuya!>> Disse Koyo non appena lo vide chiudendo il ventaglio con la quale delicatamente si ventilava la faccia e aprendogli le braccia. Chuuya la strinse in un abbraccio, risentendo il profumo di rose che una volta aveva caratterizzato casa sua.
<<Madre come stai... scusa se ti ho fatto venire fin qua.>>>
<<Macché macché finalmente quel dinosauro di Mori mi ha fatto fare un viaggio e tu
ti scusi?!>> Rispose la madre ridacchiando dietro al ventaglio. Poi si riaccomodò e con un gesto delicato della mano indicò al figlio di accomodarsi sulla poltrona al suo fianco.
<<Allora come va qui?>> Chiese la madre guardandosi intorno e Chuuya inziò a raccontargli del lavoro ma koyo lo zittí mettendogli il ventaglio sulle labbra.
<<Caro non parlavo del lavoro.>> Chuuya inclinò la testa perplesso e la madre puntò lo sguardo verso i quadri che contornavano la stanza, più precisamente uno con Dazai.
<<Ah ho sentito tante cose su questo posto durante il viaggio, tanti hanno da parlare e tu resti zitto?>>
Chuuya sorrise, e concentrò lo sguardo sul quadro rimanendo quasi incantanto.
<<Dicono anche troppe cose... Questo posto non ha nulla di così speciale infondo...>>
<<Apparte il conte... Sembra un gran pezzo di giovinotto.>> Lo interruppe la madre e Chuuya sobbalzò dalla sedia, per poi tossire imbarazzando
<<Mamma...>>
<<Ho detto ciò che pensavo... E poi penso che per chiamare Mori e farlo venire qui per un suo malanno interessi anche a te no?>>
<<Era l'unico che poteva aiutarlo.>> Si limitò a rispondere Chuuya che girò lo sguardo un po' arrosito.
<<Approposito cos'ha il poveretto?>> Chiese la madre girando lo sguardo dal quadro.
<<Non lo so... Ma sta molto male, per questo ho chiamato Mori.>>
<<Hai avuto molta premura per questo ragazzo, tanto da lasciare che mori si spostasse...>> Disse la madre coprendo parte del viso con il ventaglio, lo faceva quando metteva zizzania, o parlava con malizia, in questo caso aveva acceso la miccia.
<<Confidavo che Mori sapesse cosa fare.. ansi sono felice che ti abbia portata, avere un po' d'aria potrà aiutarti.>> Disse Chuuya alzandosi dalla poltrona. La donna rimase in silenzio poi prese la mano del figlio e la strinse alla sua.
<<Figliolo...vuoi andare dal conte non è vero?>>
<<Non è come pensi tu madre... Solo Paul poteva nascere così.>> Disse scontroso Chuuya
Ma la donna calma gli rispose:
<<È nato con un cuore, come anche tu.>> Chuuya si chinò verso koyo e gentilmente disse:
<<Madre non preoccuparti... Non è per quello che tengo al conte, ho trovato solo un amico della quale avevo bisogno. Non spaventarti non corro rischio.>>
<<Se tu lo amassi, per me sarebbe come una donna o come lo vedrebbero i tuoi occhi, perché sei mio figlio. Così era con Paul, non vedermi come hai visto tuo padre.>>
Chuuya annuì, dopodiché la fece alzare e tenendola sotto il braccio disse:
<<Oggi c'è una bell'aria facciamoci un giro ti accompagno.>>
La donna sorrise ed entrambi si incamminarono, ma mentre passeggiavano con le parole che gli rimbombavano nella testa, Chuuya non riuscí a trattenersi dal toccarsi le labbra, ricordando quell'unico istante.Nel mentre Mori aveva portato Dazai nello studio e l'aveva fatto sedere sulla lettiga e con pazienza gli medicava tutte le ustioni che si era preocurato. Dazai nel frattempo guardava dalla parte opposta, in prossimità della porta, avrebbero potuto dire entrambi molte cose ma nessuno diceva niente. Il corvino stringeva le bende sulle mani, tirandole con più forza tanto da fare stringere i denti a Dazai. E nei suoi pensieri il moro non riusciva a ignorare ciò che ne avrebbe pensato il rosso dopo che l'avrebbe visto come una mummia.
<<Non sei cambiato.>> Disse mori alzando lo sguardo e tagliando la bende, Dazai allora con fare molto freddo gli rispose
<<Nemmeno tu Mori...Non te la porti più la bambina vecchio pedofilo?>> Mori sorrise mentre chiudeva la fasciatura e disse:
<<È di là che aspetta con la servitù...non la posso lasciare lo sai.>>
<<Almeno lei...>> Ribatté Dazai a bassa voce, come parlasse tra sé e sé.
<<Tu vedo che ci hai preso gusto.>> Disse alzando le due braccia completamente fasciate.
<<È merito della tua finestrella, molto gradita grazie...>>
Entrambi poi fecero una faccia molto seria e cupa, ed il silenzio come fosse vento avvolse entrambi, poi con uno sguardo di ghiaccio Mori disse.
<<Cos'hai fatto.>>
<<Nulla.>> Disse il moro altrettanto rigido.
<<Hai letto il giornale Mori?>> Chiese Dazai
<<Si.>> rispose Mori alzando lo sguardo verso il conte poi il moro lo bloccò prima che parlasse:
<<Non l'ho fatto io come pensi.>> Il corvino si sollevò e posò le bende, dopodiché poggiato con la schiena alla scrivania disse:
<<E allora cosa sta succedendo?>>
<<È tornato... perché non l'ho ucciso.>> Rispose cupo il conte poi continuò:
<<L'ho incontrato qualche notte fa..>> ma si bloccò incapace di continuare, Mori allora si avvicinò e si mise al suo fianco poi gli disse:
<<Il fatto che tu abbia sbagliato prova che tu sia come tutti gli altri... Dobbiamo pensare solo a come liberarcene.>> Poi prese dalla tasca delle medicine e gliele pose nelle mani,
<<Queste ti aiuteranno>>
<<Come sempre.>> Rispose Dazai, poi Mori guardandolo aggiunse:
<<Ti stai affezionando a Chuuya Dazai?>>
Dazai spalancò gli occhi poi guardando Mori disse:
<<Cosa stai insinuando...>>
<<Ah nulla..>> Mori si allontanò camminando con le mani dietro alla schiena poi continuò
<<Volevo sapere se ti ho mandato la giusta cavia..>>
Dazai rimase in silenzio, abbassando la testa poi disse:
<<Non ho intenzione di usarla.>> Mori sorrise poi con uno scatto prese il bisturi e lo pose sulla gola del ragazzo dicendo:
<<Devi.>>
<<La proverò su me stesso quando sarà pronta.>> Disse Dazai ma Mori lo zittí dicendo:
<<Così farai la fine di tuo padre>>
<<E se la volessi fare?>> Disse Dazai sorridendo, Mori tolse il bisturi e Dazai continuò a parlare tranquillo.
<<Non è una scelta è un dovere... Nella situazione nella quale siamo secondo te chi prenderebbe il potere?>>
Dazai fece silenzio, pensando solo a quei fastidiosi topi uccidere là fuori
<<Non è detto che morirà.>> Disse Mori dandogli le spalle, e Dazai ribatté dicendo:
<<Sarà meglio per te..>>
<<E se usassimo la madre?>> Chiese Dazai e Mori sorrise di conseguenza:
<<Non è un soggetto molto resistente.>>
<<Sarebbe la sua ultima possibilità però.>> Aggiunse il conte fissandolo negli occhi, ed il covino mosse la testa con quel suo sorriso malefico.
<<Non affezionarti.>> Ribadí Mori.
<<Perché o muoiono o vanno via come te Mori? Mi rifiuto.>> Disse Dazai con uno sguardo accusatore, affilato come una sciabola.
<<Non abbiamo più tempo per discuterne.>> Disse Mori girandosi dall'altra parte e Dazai rimase in silenzio, dopodiché si avvicinò alla porta e poggiò la mano guantata sul pomello.
<<Non morirà...o sarebbe semplicemente la fine.>> Disse il corvino sorridendo dopodiché aprì la porta ed aggiunse:
<<Vieni?>> Dazai guardò le pillole che aveva in mano, ne ingerì qualcuna e disse:
<<Ti raggiungo tra un po'.>> Mori annui ed uscì dalla stanza.Note autrice
Scusate scusate mi stavo quasi dimenticando di pubblicare!
Ma ormai l'ho detto e manterrò la parola data, quindi ecco il nuovo capitolo :)
Mi è piaciuto molto scrivere l'inzio perché era molto dolce non lo so... spero che vi piaccia come a me.
Sarà pieno di errori ma non ho il tempo di rivederlo.
Con questo vi saluto e ci vediamo al capitolo 23
Bye bye
-Yres
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𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾
FanfictionChuuya è un ragazzo giovane, con una marea di responsabilità sulle spalle ed eccellente nel suo lavoro, ma la sua dedizione non è abbastanza per equilibrare il suo carattere scontroso che fa scappare colleghi e clienti, fino a fargli quasi perdere i...