Capitolo 26

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Si alzò dal letto, come svegliato di un colpo da un bruttissimo sogno. Spalancò gli occhi e tossiva respirando affaticato. Non c'era luce nella stanza, non si sentiva rumore. Effettivamente non dormiva, non ne aveva bisogno, ma come tutti pensava, e questo bastava a farlo sussultare. si girò sul lato mettendo i piedi pallidi sul pavimento gelido, tremando di conseguenza, dopodiché si stropicciò gli occhi, e grattò la testa, mettendo le esili mani nella sua cute corvina. Si girò nuovamente, rivolgendosi al letto al suo fianco, sfatto e freddo, senza nessuno che si stendesse sopra.
Akutagawa così si alzò, si sistemò ed indossò i classici abiti, uscendo dalla stanza.
Per prima cosa fece un giro di supervisione, per controllare che tutto andasse come doveva andare, Dopodichè prese un foglietto dalla giacca con alcune note, e andò a svolgere i suoi doveri uno ad uno.
Dazai avrebbe sicuramente chiesto da lì a poco che portassero una tisana alla signora koyo, le prendeva sempre prima di riposarsi, e visto che lo sapeva già aveva inziato a prepararla.
Come sapeva che Dazai avrebbe richiesto di aumentare l'intensità del fuoco tra appena un ora, poiché era il momento della giornata, il crepuscolo, nella quale sentiva più freddo. L'avrebbe di certo trovato nel suo studio tra le scartoffie, e appena la luna sarebbe sorta avrebbe fatto un giro fuori o si sarebbe chiuso nella sua stanza ad ammirare la sua luce.
Lo conosceva meglio di chiunque altro, eppure sapeva che di lui non si poteva sapere infondo proprio niente, "so di non sapere" come diceva Socrate, o almeno colui che aveva detto la frase che Dazai aveva letto sul libro che Akutagawa aveva sbirciato.
Già quindi a conoscenza di ogni sua faccenda, anche solamente predicendola, Akutagawa preparò la tisana, e prese dal rifugio in cantina una bottiglia di scotch, la versò in un bicchiere e ci mise del ghiaccio, tenendo pronto anche quello poiché Dazai avrebbe voluto di certo bere qualcosa.
Mise tutto su un vassoio d'argento, teiera, zollette, tazze, bicchieri e cucchiaini, e si alzò per avviarsi sul corridoio. Scese le scale di un piano e trovò Koyo dinanzi ad una sciabola fissata alla parete, la guardava fisso e il corvino poteva immaginare da tanto tempo, ma lasciò stare tutti i pensieri. La prese sotto al braccio e la portò in silenzio nella sua camera, aiutandola a poggiarsi sul letto, dopodiché si avvicinò ad una toiletta poggiando il vassoio e versando la bevanda fumante nella tazzina.
<<Akutagawa di chi è quella?>>
Chiese la donna mentre il ragazzo era occupato a versare le zollette nella tisana. Il ragazzo si girò disinteressato e rispose:
<<Sicuramente un oggetto appartenente alla famiglia Dazai>
la donna annuì e si distese guardando il vuoto con il volto sul cuscino.
<<Mi è permesso toccarla?>>
<<No.>> Rispose freddo Akutagawa prendendo di nuovo in mano il vassoio.
<<Ah..mi scusi.>> Rispose la donna coprendo il volto un po' imbarazzata un po' dispiaciuta, anche se il corvino l'aveva completamente ignorata.
<<Lo sa io so maneggiare una spada>> aggiunse la donna forse per fermare l'imbarazzo, Akutagawa allora che era già vicino alla porta si fermò lievemente incuriosito e disse:
<<Lei..?>> Sembrava quasi maleducato ma la donna fece finta di nulla.
<<Sisi non scherzo mica! Quando mio marito era tra noi ed io partivo con lui imparai a duellare..>> la donna si toccò i capelli con un viso malinconico.
<<E ora non duella più?>> Chiese il ragazzo e la donna gli rispose con un sorriso triste
<<Mio marito è morto...da allora tutto questo è morto con lui... però non crederti ero eccellente!>>
Akutagawa la guardò senza emozione, anche se dentro di sé era un po' intristito ed un po' stupito. Il suo viso però mise in soggezione la donna nonostante non se ne rese conto
<<Vuole provare quella spada?>> Esclamò il ragazzo abbastanza sicuro, girando lo sguardo sulla sciabola, la donna rimase in silenzio per qualche secondo poi disse bisbigliando:
<<Solo il coraggio di impugnarla.>> Akutagawa annui, poi controllando l'orologio notò che stava facendo attendere Dazai di qualche minuto, così balzò, strinse il vassoio e corse via senza dire altro. A passo svelto si diresse nello studio del moro e bussò alla porta ricevendo il permesso di entrare.
<<Akutagawa come mai sei venuto ora? Solitamente vieni prima.>> Disse Dazai mentre leggeva, stranamente non stava scrivendo nulla per la sua ricerca.
<<Scusa...mi sono distratto con la signora Nakahara.>> Rispose Akutagawa che a testa bassa portò a Dazai lo scotch, osservandolo mentre vi ci bagnava le labbra, poi si poggiò al muro, sul lato nella quale si trovava il camino, aspettando che Dazai inziasse a sentire freddo come sempre.
<<Avete parlato?>> Chiese Dazai girando la pagina del libro e Akutagawa rispose:
<<Era una spadaccina dal quanto ho capito...ammirava la sciabola fissata al piano di sopra.>>
Dazai sorrise poi disse:
<<I Nakahara non finiranno mai di sorprendermi... dovrò provare a sfidarla.>>
<<Fatele sfidare Kyoka... è abile con spada e pugnali.>> Disse Akutagawa come volesse dargli un consiglio, e Dazai lo guardò ridacchiando:
<<Effettivamente...mi sono bastati pochi giorni ed Atsushi mi ha portato a casa un orfana ed un assassina.>> Poi inclinò la testa e disse:
<<Non è tanto diverso da me non trovi? Quando vi ho portati qui.>>
Akutagawa storse il naso infastidito, non voleva pensare ad Atsushi come fosse Dazai.
<<Non c'è nessuno che può somigliarti Dazai.>> Rispose Akutagawa per non dire altro e Dazai ci ridacchiò sopra, dopo un po' di tempo il moro inziò a stringersi un po' tra i vestiti allora Akutagawa accese il fuoco e il conte che sapeva non poté che sorridere. Chiuse il libro portando il segno con il dito e si avvicinò al maggiordomo.
<<Akutagawa ti va di leggere con me? Come facevamo una volta.>> Si sedette sul divano e picchiettò con la mano lo spazio al suo fianco. Akutagawa rimase fermo per qualche secondo, poi a malincuore disse:
<<Devo finire delle faccende non posso ora.>>
<<Lo sapevo già...ma dopo vieni.>> Rispose Dazai continuando la sua lettura. Akutagawa allora uscì dalla stanza e scese, dirigendosi nei sotterranei. Non c'era una vera e propria faccenda che lo portava li, ma più una parte della sua routine. Ogni giorno andava nella sua "stanzetta" e la sistemava, tenendola così sempre in ordine nonostante non ci stesse nessuno da molti anni.
Il suo passo lì sotto rimbombava, e il fuoco delle torce non era abbastanza per riscaldare l'ambiente gelido, ma ciò non sembrava toccare Akutagawa. Poggiò la fiaccola al lato della porta di ferro e la aprì, poi riprese la torcia e provò a portarla dentro ma rimase pietrificato.
<<Atsushi..?>>
Il ragazzo dai capelli argentei era steso sul letto stringendo con forza il cuscino in un abbraccio, ed immergendoci la faccia. Il ragazzo saltò appena udì la voce di Akutagawa e nascose il cuscino dietro la schiena.
<<Ak-ak-akutagawa?>> Disse balbettando il ragazzo con il viso tutto rosso
<<Cosa ci fai qui?>> Chiese freddo il corvino e Atsushi continuò a farfugliare cose senza concludere nulla allora Akutagawa inziò ad innervosirsi, si avvicinò ad Atsushi e prendendolo per le spalle disse:
<<La vuo smettere di fare così? Dici le cose come stanno non farmi perdere tempo con te che balbetti, hai paura, quello che è, perché mi hai rotto!>> Atsushi rimase bloccato, poi abbassando lo sguardo disse bisbigliando:
<<Scusami..>>
<<Di che? Di che?! Ti scusi ma prima sei venuto qui per cosa? Aspettare che venissi da te? Cose melense che non mi interessano perché ti ho detto di andartene..va via!>> Gli urlò Akutagawa, Atsushi allora inziò ad urlare con lui, ma pareva più triste che altro.
<<Perché! Cosa vuoi da me cosa ti ho fatto!>>
<<Perché devi fare sempre la vittima! Il cagnolino bastonato e indifeso! Uh poverino...ma guardati! Sei disgustoso..>> gli rispose Akutagawa guardandolo storto e Atsushi ribatté a tono:
<<Parli tu! Fai venire i brividi! Devi fare sempre quello incavolato con il modo una bestia selvaggia e senza cuore! Non ti ho chiesto niente solo cosa ti ha portato a scaricarmi dal nulla!>>
Entrambi rimasero in silenzio, affannando dopo aver urlato, poi Atsushi aggiunse:
<<Per favore smettiamola di sputarci veleno addosso...non lo sopporto più.>>
<<L'hai voluto tu venendo qui.>> Replicò freddo il corvino e Atsushi gli rispose:
<<È perché mi manchi...come fai a non capire una cosa così semplice.>>
<<Lo so..un frignone come te non dovrebbe pensare di darmi lezioni.>> Disse Akutagawa poi gli rubò il cuscino dalle mani e aggiunse:
<<Piangere sul mio cuscino? Davvero?>>
e Atsushi inziò a ridacchiare, lasciando il corvino perplesso.
<<Stupido vero?>> Gli rispose come volesse autorimproverarsi. Akutagawa allora si posò al suo fianco e Atsushi disse:
<<Se solo mi dicessi perché? Lo so che sono sempre stato un fallito, frignone, un perdente e che mi odi ma almeno dimmi un perché.>>
<<Ti odio quando fai così.>> Rispose Ryu e Atsushi chiese:
<<Così come?>>
<<Quando ti distruggi da solo...ti piangi addosso, dovresti smetterla e crescere. Vuoi sapere perché? Perché uno come te non può stare con me.>>
Atsushi allora lo prese per il colletto della camicia e lo avvicinò a sé, lasciando un cm di distanza tra le sue labbra, quasi a tentare Akutagawa.
<<Smettila di girarci attorno.>> fece qualche secondo di silenzio, poi riprese a parlare e ad ogni parola sfregava il suo viso a quello di Ryu, lasciando che le punte dei loro nasi si premessero, la sua voce riscaldasse le guance del corvino, e con le labbra sfiorava quelle dell'altro intrigandolo a farle sue.
<<Tu hai pensato a Dazai?>> Akutagawa rimase paralizzato a quel nome. Poi rispose:
<<È perché non l'ho pensato...potrebbe essere vero.>> Atsushi lo lasciò quasi disgustato:
<<Sei stupido!?>>
<<Meglio che stai lontano da me...>> Ripeté Ryu a bassa voce.
<<IO STO PIANGENDO PERCHÉ TU PENSI DI AMARMI E MI RIFIUTI?! CHE COSA HAI NEL CERVELLO!>>
<<UNA MENTALITÀ CHE SA CHE UN FRIGNONE COME TE SI FAREBBE UCCIDERE CON ME E PASSEREBBE LA VITA A SOFFRIRE CON ME! POI NON SO NEMMENO IO COSA VOGLIO NON TI AMO!>>
Inziarono ad urlarsi contro, poi moderando di più i toni Atsushi disse:
<<Tu amavi Dazai...lo sapevo, l'ho sempre saputo, ma non puoi dirmi che non vuoi stare con me per il mio bene e che non hai pensato a dazai mentre stavi con me...>> Disse adirato Atsushi, poi prese Akutagawa e lo spinse a sé inziando a baciarlo. Akutagawa si staccò e disse:
<<mi stavi offendendo fino a prima...>>
<<Ti prego pensa a ciò che vuoi...>> Disse Atsushi e si alzò andodosene via.

Akutagawa allora non avendo più nulla da aggiungere sistemò la camera e andò via. Fece tutte le sue faccende poi come da invito, si presentò da Dazai, sedendosi al suo fianco per leggere, Dazai però non poteva fare a meno di osservarlo stranito. Lo cinse con il braccio, come faceva quando era bambino, una mano era poggiata sulle spalle l'altra sul libro, mentre Akutagawa poggiava la testa sulla sua spalla, e lui gliela rispostava sullo schienale del divano.
<<Akutagawa sei strano? Successo nulla?>>
<<Va tutto bene.>> Rispose Akutagawa che però avevo lo sguardo altrove.
Dazai chiuse il libro e disse:
<<Hai parlato con Atsushi?>>
Akutagawa rimase stupito, e disse tossendo:
<<come fa->> ma Dazai lo bloccò parlandoci sopra:
<<Lo guardavi in modo strano da quando è arrivato...ma negli ultimi giorni non vi siete nemmeno più visti...ti ha rivelato che si è innamorato di te?>>
Akutagawa era con la bocca aperta, come faceva a capire sempre tutto?
si limitò ad annuire poi dazai si avvicinò, lo prese per il mento con l'indice ed il pollice, e lo baciò. Le sue labbra toccavano quelle del corvino, e parevano giocare in maniera focosa.
Dazai lanciò il libro e si mise sopra il moro, stringendogli le guance tra le mani, muovendosi sopra di lui in modo che lo sentisse per farlo eccitare. Le loro labbra si allargarono man mano, Dazai gliele mordicchiava, gustandole a pieno, poi ci infilo la lingua, lanciando che veloce si attorcigliasse a quella di Akutagawa, diventando particolarmente passionale. Ma il corvino era rigido, perché non riusciva a non pensare al ragazzo tigre, tanto da non godersi qualcosa che aveva desiderato da sempre. Dazai lo lasciò, alzandosi sorridendo, poi disse:
<<Eh sì...ti sei innamorato della tigre.>> Akutagawa provò a smentirlo ma Dazai lo zittí dicendo:
<<Pensi di essere pericoloso per lui... Pensi che la tua presenza porti morte ma non è così, sei tu che lo decidi, dovresti lasciarti andare, ma invece immagino l'abbia cacciato anche in maniera dura.>
Akutagawa rimase incantato a guardarlo, sapeva già tutto, si avvicinò nuovamente a Dazai per prendergli un altro bacio ma Dazai si staccò:
<<Non è te che voglio..e tu non vuoi me, vai... continueremo domani il capitolo.>> Akutagawa si alzò, poi dazai gli prese il braccio e disse:
<<Lo troverai sicuramente nel cortile, non fare il solito babbeo...>>
<<Hey!>> Rispose il corvino e Dazai fece spallucce.
Ryu lasciò la stanza, e come detto da Dazai si diresse in cortile, dove trovò Atsushi illuminato dal chiaro di luna, era bellissimo, gli occhi gli brillavano, ed il viso sembrava ancora più delicato, come fatto di porcellana, con gli scintillii delle stelle baciargli le guance bagnate dalle lacrime, gli corse incontro, così veloce che la tigre non ebbe il tempo di girarsi, lo afferrò e lo baciò, stringendolo a sé tanto forte che non poteva più liberarsi. <<Jinko...Ho capito.>> Bisbigliò, e strinse Atsushi, lasciando che le loro bocche diventassero una sotto le stelle.

Note autrice
Scusate quasi mi dimenticavo!
Ero presa dallo studio e non ci ho fatto caso. Spero di aver risolto pubblicando entrambi i capitoli oggi.
Come sempre spero che entrambi vi siano piaciuti :)
E volevo approfittare della pubblicazione per dare un avviso:
Con un mio compagno ho aperto un profilo tiktok  _ystorytellerg_

Sono edit con storie scritte da me, principalmente sul mistery e cose un po' più horror ma è molto vario.
L'abbiamo aperto da poco ma spero possiate darci un occhiata :)

Con questa breve pubblicità alla sottoscritta, spero che vi stiate godendo la storia e al prossimo capitolo <333
bye bye
-Yres

𝓑𝓵𝓸𝓸𝓭𝔂 𝓵𝓸𝓿𝓮 // 𝓼𝓸𝓾𝓴𝓸𝓴𝓾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora