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Il lunedì mattina arrivò fin troppo in fretta.

Spensi subito il suono della sveglia, sbuffando sonoramente come un bufalo e, con la vitalità di un bradipo, mi alzai dal letto trascinandomi in bagno. 

Oggi iniziavo il lavoro alle 10.00 ed erano già le 09.00. Con una smorfia iniziai a prepararmi e, considerata la mia voglia di vivere di oggi, la giornata si prospettava per nulla breve.

Dieci minuti dopo, avevo tra le mani la mia tazza di caffè fumante con la musica di sottofondo mentre cercavo di attivarmi mentalmente il più velocemente possibile.

-Buongiorno gatto randagio.-

Alzai lo sguardo verso mio fratello maggiore, raggiante come sempre e ricevetti un bacio sulla guancia come ogni mattina.

Già questo farebbe dubitare della nostra parentela.

Caeser aveva 27 anni, sei anni in più di me, e aveva una folta chioma bionda con un paio di smeraldi al posto degli occhi. Il suo fisico era slanciato e leggermente muscoloso, ma il suo portamento ricordava quello di una statua delle divinità dell'antica Grecia; quando siamo con persone che non ci conoscono, rimangono stupiti nel sapere che siamo fratello e sorella, perché davvero siamo come l'acqua e l'olio.

L'unica della famiglia che si era beccata i capelli neri, ovviamente, sono io.

-Buongiorno Afrodite.- Risposi con sarcasmo mentre finivo il caffè.

-Sei in ritardo come al solito. Non ti hanno ancora fatto nessun richiamo al lavoro, sorellina?- Domandò lui ridacchiando.

-Nessuno. E non sono in ritardo: sono solo le 09.40 quindi sono in orario.- Risposi alzando le spalle rilassata.

-Devi iniziare a lavorare alle 10.00 e io mi domando come fai a non sforare mai.- Borbottò lui prendendo il giornale e iniziando a leggere le notizie mattutine sulla politica.

-Esiste la macchina per fortuna.- 

Nel mentre mi misi le scarpe e presi il pranzo, chiudendolo velocemente nella borsa.

-Alexandra ti ricordo che non siamo in Fast and Furious.- Rispose con sarcasmo alzando un sopracciglio. -E non vorrei doverti venire a trovare in carcere. O meglio, non vorrei che ci finissi già adesso, che hai solo 21 anni e ancora tanto tempo a disposizione per compiere cazzate migliori invece del superamento dei limiti della velocità.- Concluse con un sorriso divertito.

-E chi l'ha detto che io corro?- domandai con un sorriso furbo prendendo le chiavi della macchina.

In realtà i film di Fast and Furious mi avevano salvato il culo tante volte. Non ero spericolata come loro, ma sapevo come muovermi velocemente senza perdere tempo e senza fare cazzate.

-Ci vediamo questa sera!- dissi aprendo la porta di casa.

-Se esci con il gruppo fammelo sapere per un tempo decente piccola furia.- Mi salutò lui e io chiusi velocemente la porta salendo di corsa sulla macchina.

                                                                                                  ***

Il lunedì era IL GIORNO DI MERDA della settimana.

-Alexandra Rojo oggi sei davvero in ritardo!- urlò la mia titolare al telefono.

-Lo so, e l'ho chiamata per avvisarla che avrei fatto tardi, perché la macchina si è fermata a metà strada e non riparte più. Sto cercando di contattare il mio meccanico o l'assicurazione per il carro attrezzi, ma al momento non mi risponde nessuno.- Spiegai con calma mentre ero ferma sul ciglio della strada vicino alla macchina, sotto il sole cocente.

Ed era un miracolo che stessi riuscendo ad avere una conversazione civile con il mio nervosismo alle stelle. Sperai solo che la mia titolare fosse comprensiva, anche perché non credevo che la mia auto mi avrebbe lasciata a piedi così all'improvviso anche se era davvero vecchia come macchina.

-Oddio Alexandra! E ora come farai? Hai l'acqua dietro, vero? Oggi a Los Angeles fa un caldo tremendo e viste le premesse potresti stare li ad aspettare per ore. E rischieresti una grave insolazione!- esclamò agitatissima la mia titolare facendomi alzare gli occhi al cielo.

Sai quanto me ne frega dell'acqua in questo momento, ma per fortuna si era concentrata su questi futili motivi.

-Non si preoccupi ho sempre l'acqua dietro.- Dissi in modo gentile come sempre.

-Bravissima Alexandra, fammi poi sapere come si risolve la situazione. Al massimo per oggi puoi rimanere a casa se non riesci a ripartire. Mi rifiuto di vederti arrivare a piedi allo studio con questo caldo tremendo. La salute viene prima di tutto, ricordatelo sempre!- disse con sicurezza e convinzione.

-La ringrazio per la sua comprensione. Cercherò di risolvere il problema il prima possibile.- Risposi cordialmente anche se non avevo ascolto mezza parola del suo chiacchiericcio.

In questo momento dovevo pensare a come fare con la macchina.

E ora mi stava salendo anche l'ansia per il costo del carro attrezzi in quanto non era compreso nella mia assicurazione; solo adesso me ne ero ricordata. Cazzo.

-A presto Alexandra e tienimi aggiornata mi raccomando.- Disse seria chiudendo la chiamata qualche istante dopo.

Appoggiai la fronte contro il finestrino della macchina disperata tuttavia mi ripresi dopo poco, decisa a risolvere la situazione.

Presi il telefono che è sommerso di notifiche sul gruppo di Whatsapp "I RE DELLA STRONZAGGINE" dove c'erano Cassandra, Salazar, Dracon, Anubis, Caeser, Morgana...e altre persone di cui non ho ancora registrato il numero.

Dato che il mio meccanico non mi rispondeva, decisi di scrivere sul gruppo, anche se dubitavo che avrebbero saputo aiutarmi sul serio.

Tentare non nuoce, no?

Io: Qualcuno conosce un meccanico già aperto alle 10.15 di lunedì mattina?

Dracon: Che cosa ti serve?

Anubis: Oggi devo iniziare gli esami per il diploma e quindi al momento non posso aiutarti *faccina triste*

Salazar: Hai voglia di sesso tra il grasso e l'olio di un'officina? *faccina maliziosa*

Caesar: Salazar, ti ricordo che ci sono anche io su questo gruppo! *faccina arrabbiata*

Cassandra: Io di meccanici non conosco nessuno

Morgana: Idem io

Alzai gli occhi al cielo leggendo le loro risposte; l'unico che poteva davvero aiutarmi era Anubis, perché di solito lui conosceva gente in questo campo, ma solo ora mi ero ricordata che in queste settimane si diplomerà.

Caesar: Possiamo sapere che succede Alexandra?

Io: Niente di grave. Si è solo spenta la macchina all'improvviso a metà strada, mentre andavo al lavoro, e non da segni di vita. Il nostro meccanico non risponde, idem il carro attrezzi *faccina all'incontrario*

Salazar: La sfiga ha il tuo nome Alex.

Anubis: Probabilmente si sarà scaricata la batteria.

Dracon: Il carro attrezzi costa quanto un rene se non è compreso nell'assicurazione.

Caesar: Te l'avevo detto che dovevi partire di casa prima perché gli imprevisti sono dietro l'angolo. Magari nell'ora di punta saresti riuscita a trovare qualche anima pia pronta a darti una man.

Io: TE L'AVEVO DETTO HA UN FRATELLO CHE SI CHIAMA CHIUDI IL BECCO!

Risposi volutamente in maiuscolo per mostrare il mio livello di nervosismo poi, presa dall'incazzatura, lanciai il telefono sul sedile della macchina, sedendomi per terra, sul marciapiede vicino alla vettura, accendendomi una sigaretta e aspettando che qualche buon anima passasse di qui.

Perché qualcuno sarebbe passato per questa scorciatoia, vero?

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