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-Spiegami questa soluzione che mi vuoi proporre.- Dissi con sicurezza guardandolo.

-Tu sei un asso nella boxe. Credo addirittura che tu sia la migliore allieva che ho in tutta la palestra, e ne sono sorpreso, perché non credevo che avrei mai avuto qualcuno brava come te, in questa disciplina.- Iniziò Ares con calma. 

-L'idea che tu possa lasciare la palestra, la boxe mi piange il cuore perché sarebbe davvero uno spreco, e io vorrei fare di tutto per evitare che tutto ciò accada.- Prese una pausa mentre era palese che stesse pensando bene a quali parole usare.

-Non credo di essere tutta questa bravura che tu sostieni.- Commentai con un leggero rossore sulle guance alzando un sopracciglio mentre lo ascoltavo.

-Quindi la mia proposta è questa, ma dev'essere un segreto e non puoi dirlo assolutamente a nessuno, quello che farai perché rischiamo la galera entrambi. E anche tutte le altre persone che fanno parte di tutto questo.- Ricominciò serio e categorico come non l'avevo mai visto da quando lo conoscevo.

-Va bene.- Lo guardai confuso non capendo di cosa stesse parlando.

-Sei libera di dirmi di no, ma se questa sarà la tua risposta, dovrai assolutamente fare finta che questa proposta non ti sia mai arrivata e devi dimenticarti di questa conversazione. Sempre per il bene di entrambi.- Aggiunse più pacatamente guardandomi.

-Non ti preoccupare Ares. I segreti muoiono con me nella tomba.- Risposi seria guardandolo negli occhi. Ed era vero perché odiavo gli infami e chi non sapeva tenere i segreti.

Se una persona sceglie di confidarti un segreto e ti chiede categoricamente di tenerlo per te, tu devi fare in modo che questo avvenga, proprio per ricambiare la fiducia che ha riposto in te decidendosi di confidarti. 

Al contrario, se decidi di non tenerti il segreto, e quindi non farlo rimanere più tale, allora sei solo un infame e una persona con affidabilità pari a zero.

Se Ares stava prendendo tutte queste precauzioni, prima di farmi la proposta qualunque essa sia, è perché c'era un motivo ed io avevo intenzione di ripagare la sua fiducia, in me in ogni modo possibile che io conoscevo.

-Bene.- Annuii serio più sollevato. -Se vuoi puoi sederti.- Aggiunse mentre anche lui si mise più comodo sul ring.

Mi sedetti accanto a lui con le gambe incrociate. 

Ed era anche un buon momento per fare una pausa.

-Okay, sono pronta.- Dissi una volta che fui comoda quanto lui.

-Io non gestisco solo la palestra, come hai visto, ma faccio anche altri lavori. Lavori che sono considerati illegali dallo stato e che mi fanno rischiare la galera anche a vita, a volte.- Iniziò tutto tranquillo mentre sgranai gli occhi.

Perché Ares non mi era mai sembrato questo tipo di persona.

-Non ti sto proponendo spaccio di droga, uccisioni o robe del genere, anche perché non lo farei mai, ma quello che ti propongo è di gareggiare per me negli incontri di box che svolgo qua sotto la palestra di sera, e che ti porterebbero un sacco di soldi. Forse, addirittura il doppio di quanto guadagni tu nello studio. Così oltre a recuperare i soldi che ti mancano continueresti con la box...e magari ti faresti anche un nome importante.- Concluse con un piccolo sorriso furbo.

Rimasi a bocca aperta. 

Entrare in un circolo di lotte clandestine era l'ultima cosa che pensavo di fare nella mia vita. E francamente mi faceva anche un po' paura l'idea.

Per un secondo mi tornò in mente il telegiornale dell'altra sera, con le notizie sulle lotte tra il clan della Luna Rossa e del Dottore della Morte. E in un angolo della mia mente mi domandai se in queste lotte clandestine fossero presenti anche quei due clan.

Poi c'è l'altra parte di me che urlava di accettare questa proposta.

Quella parte di me che fremeva sentendo che dietro ci sarebbe stato un grosso guadagno.

Addirittura, il doppio del mio stipendio da misera segretaria. 

Era una cosa bellissima solo pensarci. 

Ed era bello pensarci se si mette da parte, il lato illegale di tutta la questione, e l'enorme rischio di finire in prigione, se la giustizia americana avesse scoperto tutto questo enorme giro.

Però alla fine sono sempre soldi in più. Soldi che mi avrebbero davvero fatto comodo. E sarebbero stati soldi che mi entravano praticando uno sport che amavo davvero tanto.

Lo guardo in silenzio mordendomi il labbro mentre si consumava la mia lotta interiore tra il bene e il male. 

Se la mamma, venisse a sapere una roba del genere, le verrebbe subito un arresto cardiaco. Anche perché lei aveva mandato qua, me e Ceaser, per imparare ad essere automi e indipendenti, e sicuramente non per finire dentro giri di illegalità, lotte tra clan e cose del genere.

Se Ceaser sapesse che ci sto pesando seriamente mi tirerebbe un pugno in testa e non mi farebbe più uscire di casa da sola.

Se Salazar lo sapesse farebbe a stessa cosa di Ceaser, con l'aiuto di Dracon e Anubis instaurando un vero e proprio gruppo, di controllo perenne sulla mia vita privata e sociale.

In sostanza la mia vita diventerebbe un inferno.

-Va bene accetto la proposta.- Risposi senza pensare carica di adrenalina.

Ares sorrise maliziosamente alzando la mano e battei il cinque con lui.

Diamo inizio alla mia seconda vita segreta.

Infondo...si tratterà di stare via un paio di ore a sera. 

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