Il presentatore della lotta ci presentò velocemente.
La sfidante si chiamava la "vedova rossa" ed era molto muscolosa.
Aveva i capelli rossi accesi e uno sguardo molto duro e deciso.
Capii subito che stava cercando di intimorirmi, ma con me non funzionava.
Al momento mi sembrava un cane di piccola taglia, che cercava di far paura con uno sguardo omicida, e ringhio annesso.
Il conduttore della lotta fece suonare una sorta di campanello dando il via allo scontro.
Mi misi in posizione con i pugni davanti al viso, pronta ad attaccare, o a difendermi velocemente.
Ares era appoggiato alla sbarra del ring, con le braccia conserte, lo sguardo serio dietro di me.
Non avrei deluso le sue aspettative su di me.
Sapevo benissimo che aveva puntato su di me a scatola chiusa.
Perché avrei potuto rivelarmi una grandiosa scoperta oppure un grosso fallimento.
Conclusi questi pensieri quando vidi il gancio destro della ragazza in arrivo, che parai subito, e sferrai un gancio sinistro che andò a segno sulla sua guancia destra, con una chiara espressione di sorpresa, non aspettandosi che parassi il colpo, né tantomeno che attaccassi subito dopo.
Il pubblico esplose in urla da tifo da stadio e fischi di apprezzamento.
Non persi tempo e sfruttai il mio vantaggio continuando ad attaccare, anche se la ragazza iniziò a tenermi testa, e in poco tempo mi ritrovai a stare in difesa.
Dovevo trovare subito una scappatoia per attaccare e vincere lo scontro.
Sapevo benissimo che stare in difesa per tanto tempo era un rischio e che poteva rivelarsi a mio svantaggio. E non mi serviva proprio una situazione del genere.
Conclusi che la cosa migliore da fare era concludere il duello il prima possibile. Così non avrei dato modo alla ragazza di studiare alla perfezione le mie tecniche e strategie.
Dovevo sfruttare il mio ruolo da novellina nelle gare e il fatto che non mi conosceva nessuno.
Dopo circa cinque minuti di difesa, ripartii all'attacco con un gancio destro abbastanza deciso e forte, da farla barcollare leggermente, ma non mollai e continuai l'attacco.
E due minuti dopo la vedova rossa era a terra dichiarando la resa.
Il conduttore suonò il fischio finale con annesso suono del campanello e lo scontro terminò con forte urla di gioia per la scommessa vinta.
Mi girai verso Ares.
Ora mi stava guardando con un enorme sorriso, con lo sguardo orgoglioso e istintivamente corro da lui saltandoli in braccio sorridendo. Mi strinse forte.
-Sei stata fenomenale. E lo sapevo che non mi avresti delusa. Bravissima Alexandra.- Disse Ares felice e con orgoglio.
***
-Questa sera abbiamo guadagnato tanto.- Disse Ares mentre uscivo dal bagno pulita e cambiata.
-Ah sì?- domandai sorpresa mentre mi pettinavo i capelli.
-Sì perché la maggioranza ha scelto di scommettere su di te a scatola chiusa. Le persone di solito amano il rischio.- Spiegò con un sorrisetto.
-Beati loro. Se perdevo, perdevano pure le mutande.- Commentai con sarcasmo.
-Chi scommette conosce benissimo il rischio che corre. E quindi non hanno paura di rimanere in mutande. E comunque io le vinco sempre tutte le scommesse, dolcezza.- Disse con un sorriso malizioso e con uno sguardo furbo.
-Sei il mago Otelma per caso?- domandai con sarcasmo.
-No, ho semplicemente il giusto fiuto per gli affari, scommesse e cose simili.- Ridacchiò tranquillo.
-Allora fammi diventare miliardaria, grazie mille.- Dissi tutta tranquilla.
-Quel gancio destro che hai ricevuto ti avrà fatto male. Non c'è altra spiegazione ad una richiesta così assurda.- Commentò lui con sarcasmo.
-No, al massimo ha rimesso a posto il cervello.- Dissi stando al gioco.
E Ares scoppiò a ridere.
Lo guardai divertita, ma trovai la sua risata affascinante. Anche se in realtà era affascinante tutto di lui.
Come Sam.
Con un sospiro di esasperazione finii di preparare il borsone.
Conclusi che ero finita nel paradiso degli uomini bellissimi e perfetti.
Anche se la perfezione aveva i suoi lati oscuri.

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Roman d'amourAlexandra Rojo sembra essere una ragazza comune: svolge il lavoro di segretaria in un'azienda medica privata, dedica il suo tempo libero alla palestra e si perde nei mondi di Wattpad. Tuttavia, queste apparenti normalità servono solo a nascondere l...