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-Eccomi Ares.- Dissi mentre lo raggiungevo di corsa.

-Bene, mi fa piacere che sei arrivata anche prima dell'orario stabilito. Abbiamo più tempo per prepararci per l'incontro e magari decidere altre cose.-  Disse soddisfatto mentre si dirigeva verso una porta nascosta che vedevo solo adesso per la prima volta.

Entrammo dentro un lungo corridoio, quasi tutto buio se non fosse per delle luci opache, che si trovavano a metà corridoio. 

Seguii attentamente Ares perché questo posto mi sembrava un labirinto, e non mi sbagliai, quando lui iniziò a passare da un corridoio all'altro come se nulla fosse.

Finimmo in un grosso "parcheggio auto sotterraneo", al centro c'era il ring e tutto intorno c'erano gli spalti, con sopra presenti già alcune persone. 

Passammo sul bordo del parcheggio e ci infilammo in un ulteriore cunicolo.

E ci trovammo davanti ad una ventina di cabine.

Ares entrò in quella dove c'era il suo nome e lo segui chiudendo la porta.

-Questa è la mia cabina. Ora sarà anche la tua cabina. Qua dentro potrai cambiarti, prepararti, farti una doccia se è necessario e posare la tua roba. Te la sconsiglio di lasciarla nel solito angolo del ring, come fai di solito negli allenamenti, perché finirebbe malissimo.- Spiegò serio e in modo accurato come sempre.

Annuii una volta finita la spiegazione e appoggiai il borsone sul divanetto vicino alla porta.

La cabina era davvero spaziosa, ed ero certa che questa, era la più grande tra tutte quelle che c'erano in questo sotterraneo.

Contro la parete centrale era presente uno specchio grosso, con le luci led posizionate intorno, ed era appoggiato al comodino con una sedia girevole davanti. 

Il bagno con la doccia era alla sinistra della porta d'entrata, mentre sulla parete di destra, c'era un armadio a muro, senza ante, pieno di vestiti, maschere e scarpe.

Ares si avvicinò al piccolo frigo accanto al divano e lo aprii prendendo una birra, che con un movimento sexy, stappò con i denti e ne bevve un sorso.

Nel frattempo, iniziavo a prepararmi legandomi i capelli in uno chignon, poi mi bendai bene le mani e mettendomi il para denti. 

Stavo iniziando a sentire l'adrenalina, il nervoso e l'eccitazione aumentare. 

Anche perché l'inizio della gara si stava sempre più avvicinando.

-Cerca di stare rilassata Alex. Andrà tutto bene e vincerai. Fidati di me.- Disse Ares improvvisamente guardandomi mentre si siedeva sul divano rilassato. 

-Se ti agiti, o comunque, non riesci a controllare le emozioni che senti ora...potrebbe essere un problema durante la gara, e non mi pare il caso, di creare altri problemi inutili.- Concluse serio guardandomi.

-Tranquillo, so controllare tutto.- Borbottai sbuffando.

Odiavo le persone quando mi facevano questo discorso nel momento in cui avevo un'ansia terribile come in questo momento. 

Perché ottenevano solo l'effetto opposto, ovvero, che mi innervosivo ancora di più.

Lo sapevo benissimo cosa comportava il "non controllo dell'ansia". Anche perché era la mia prima gara e ci sarebbe stata un sacco di gente che mi avrebbe guardata.

È questo che mi faceva sentire tanto in ansia.

-Bevi questo.- Disse porgendomi una bottiglia di bevanda energetica. La presi e ne bevei due sorsi, poi finii di prepararmi.

-Sono pronta.- Dissi con i guantoni intorno al collo.

-Andiamo allora.- Disse alzandosi e uscendo dalla cabina.

                                                                                      ***

Adesso gli spalti erano davvero al completo.

Quando entrammo nella zona del ring, era esploso un forte boato, con urli e applausi. Sembrava di essere in una bolgia. 

Ares non aveva fatto in tempo di entrare, che era già stato assalito da una piccola folla di persone, che gli porgevano soldi, scommesse e facendogli domande di ogni tipo.

-Grazie per i soldi. Le domande più tardi e chi deve ancora scommettere vada laggiù.-

Sentii ripetere questa frase, nel giro di cinque minuti, almeno mille volte.

Invidiavo la calma e la compostezza di Ares con tutta quella gente. Perché al suo posto gli avrei mandati al diavolo in due secondi.

Non sopportavo proprio le persone che ti assalivano, senza darti una sorta di tregua, e che volevano sapere tutto subito.

-Scusami Alex, ma qua dentro è così.- Disse Ares mentre salivamo sul ring. 

-Io sono il gestore di tutto, e quindi appena arrivo, vengo assalito perché sono quello che deve dare informazioni su tutto, ma soprattutto prendere i soldi. La parte che mi interessa di più in tutto questo casino.- Concluse ridacchiando contando velocissimo un sacco di banconote che aveva già racimolato in poco tempo.

-Allora per queste persone sei un VIP.- Risposi con sarcasmo mentre aspettavo il mio avversario.

-Diciamo di sì, ma lo sono perché faccio guadagnare almeno la metà, di tutta questa gente che c'è qua dentro. Perché credimi che se non fosse così non mi adorerebbero per nulla, anzi probabilmente avrebbero tentato di farmi fuori una decina di volte.- Spiegò tranquillo come se fosse normale.

-Ottimo direi.- Risposi con una leggera ironia. 

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