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-Alex è tutto a posto?- domandò Sam al lavoro il giorno dopo.

-Si.-  Risposi borbottando.

Ero consapevole di avere un aspetto terribile.

Questa notte non avevo dormito a causa degli incubi su quei soprannomi sulla Luna Rossa. E ora avevo delle occhiaie che fanno concorrenza ad uno zombie.

-Non hai un bell'aspetto.- Commentò Sam poco convinto alzando un sopracciglio.

-Tu dormì sempre bene di notte?- domandai con sarcasmo.

-Per fortuna sì.- Rispose ridacchiando.

-Sono felice per te allora.- Conclusi la conversazione e tornai al mio lavoro.

-Ti va di uscire con me uno di questi giorni?- mi domandò tranquillo all'improvviso.

Alzai la testa di scatto guardandolo stupita da quella proposta improvvisa.

Non mi aspettavo una domanda del genere. Stavo per rispondere quando mi torna in mente l'avvertimento di Ares.

Poi ripensai alla ricerca di ieri notte. 

Mi domandai, ancora una volta, se loro potevano davvero far parte di un clan del genere. E poi quale sarebbe il loro soprannome?

Sam poteva essere la Mente della Morte?

Sam che si sta buttando, insieme a Logan e Allyson, nella ricerca per le cura delle malattie terminali? 

Quel confronto, tra il Sam dell'azienda sanitaria, e il presunto Sam criminale, assassino e manipolatore mi faceva rabbrividire.

O semplicemente mi stavo prendendo un abbaglio e loro si fanno parte del mondo criminale, ma facendo cose minori come spaccio e gare clandestine che non c'entrano niente con la storia della Luna Rossa.

-Va bene, accetto volentieri.- Risposi dopo qualche minuto con un sorriso.

Finché non avrei avuto prove concrete l'avvertimento di Ares verrà meno di zero.

O forse non lo ascolterò mai dato che Sam...mi faceva sentire sempre al sicuro.

-Questo è il mio numero.- Disse Sam sorridendo entusiasta passandomi il suo numero su un foglietto di carta.

-Ti scrivo oggi pomeriggio allora.- Risposi annuendo prendendo il bigliettino.

-Fantastico allora.- Sorride felice e poi girò sui tacchi tornando nel suo studio.

                                                                                            ***

In questo momento ero nell'archivio.

Una stanza piccola e nascosta nel corridoio, del secondo piano, dove per altro Sam e Logan hanno i loro studi. 

Era una stanza dove si sentiva tutto quello che succedeva fuori, anche con la porta chiusa, ma al contrario chi stava fuori dalla stanza non sapeva cosa succedeva all'interno. 

Per cui nessuno sapeva che in questo momento io ero qua dentro.

Stavo cercando di fare il più in fretta possibile, dato che qui c'era un sacco di polvere fastidiosa, e faceva anche tanto caldo. 

Inoltre, mi trovavo anche sull'ultimo gradino di una scala molto vecchia e poco stabile.

Tutte condizioni per assicurami una morte certa.

-Allora questa sera vieni?-

Mi bloccai con le braccia in alto sullo scaffale sentendo chiaramente la voce di Sam fuori.

-Dipende se ho voglia.- Rispose Logan annoiato come sempre.

-E' una faccenda che riguarda anche te.- Aggiunse Sam chiaramente serio.

"Si, ma con Keith non finisce mai bene. Non ho intenzione di passare una notte in compagnia di Albert che gioca a fare il giustizialista della notte.- Disse duramente e scocciato.

Albert, ora che ci pensavo, era il poliziotto e fidanzato di Cassandra.

E a quanto pare lo conoscevano anche loro.

Scesi subito dalla scala e mi piazzai comoda contro la porta chiusa della stanza per ascoltare meglio. 

Anche perché era chiaro che quei due credono di non essere sentiti o spiati.

E questa poteva essere la mia occasione d'oro per aggiungere altri pezzi al mio puzzle. E senza dover fare altre domande in stile interrogatorio a qualche altra persona come avevo fatto con Ares.

Quando mi ricapiterebbe una situazione del genere senza cercarla?

-Questa volta non farà danni. Hai la mia parola Logan.- Disse Sam.

-E' il tuo capo può fare ciò che vuole. Come diavolo fai a darmi una certezza del genere?- domandò Logan scettico e poco convinto.

-Perché lo sa benissimo anche lui, che se farà qualche cazzata delle sue, questa volta finiamo male tutti quanti. E io lo ucciderò sul serio.- Rispose duramente Sam.

Dopo qualche istante di silenzio Logan sospirò.

-Va bene, verrò spero solo di non pentirmene.- Rispose Law poco convinto.

-Fidati di me, okay?- disse in modo più dolce Sam.

-Se mi parli così e mi guardi in quel modo...mi fai venire in mente pensieri che non devo avere su di te.- Borbotta Logan e Sam scoppiò a ridere.

-Ricevere dolcezza ogni tanto non ti farebbe male Logan.- Disse Sam ridendo ancora.

-Dimmi piuttosto dove devo venire e a che ora.- Disse Logan sbuffando.

-Vieni verso la costa di Los Angeles, poco lontano dal quartiere vecchio di Hollywood alle 22.00.- Disse Sam spiegando bene.

Presi il telefono e segnai tutto subito.

Questa sera sarei tornata a fare la spia. 

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