ANCHE L'AMORE NON BASTA.

46.

"Mi chiamo Alexandra Rojo e sono la seconda figlia della Regina Artemis di Spagna, sorellastra minore di Ceaser Rojo futuro Re di Spagna. Perché io e Ceaser siamo figli di due uomini diversi. Siamo venuti a vivere in California, con delle identità false perché nostra madre voleva proteggerci dal caos che sta infuriando in Spagna con un l'alto rischio dello scoppio di una violenta guerra civile, ma anche per permetterci di condurre una vita normale, e non dover scappare, nasconderci di continuo in ogni angolo per evitare i giornalisti, paparazzi e via dicendo."

Iniziai in questo modo il racconto della mia vera identità mentre Keith e il suo clan mi ascoltavano, osservavano con curiosità. 

A quelle prime rivelazioni Keith non sembrò per nulla sconvolto e continuò a mangiare il suo cibo spazzatura mentre ascoltava.

-Però io e Ceaser siamo stati cresciuti con educazioni diverse per due motivi principalmente. Il primo è che io non diventerò mai Regina, perciò era inutile che studiassi tutta quella roba, e il secondo motivo è perché sono una figlia illegittima, anche se a mia madre, a miei fratelli...non gli è mai importato di questo, però alla corte reale sì. Io però sfruttai questa mia posizione e iniziai ad allenarmi, addestrarmi per diventare la guardia del corpo di Ceaser, ma soprattutto per diventare una spia. La migliore di tutta la Spagna.- Socchiusi gli occhi con orgoglio nella voce.

-Perché dici ai miei fratelli? Chi è l'altro?- domandò Keith curioso.

-Si chiama Salazar Rios e credo che tu lo conosca. In realtà sarebbe nostro cugino, ma purtroppo i suoi genitori e i suoi fratelli, morirono a causa di un incendio scoppiato nella casa che avevano in montagna. Così nostra madre l'accolto subito con noi...e siamo diventati un'unica grande famiglia crescendo insieme come fratelli di sangue.- Risposi con un sorriso dolce mentre pensavo a Salazar.

Mi sentivo tanto fortunata ad avere una persona come lui al mio fianco.

-Ah sì...il damerino.- Borbottò Keith diventando bordò. Però nel suo sguardo lessi la tristezza per il dolore di Salazar. 

-Comunque, vai avanti principessa.- Aggiunse bevendo una nuova lattina di birra.

-Nonostante siano oramai quasi tre anni, che non viviamo più in Spagna, abbiamo continuato a tenerci aggiornati sulla situazione sia tramite i notiziari, sia tramite nostra madre quando la possiamo sentire. Perché è pericoloso per lei parlare al telefono con noi, dato che corre il grande rischio delle intercettazioni, e cose di questo tipo. Anche perché se si venisse a sapere che la Regina ha nascosto i suoi figli fuori dalla Spagna, addirittura in un altro continente...la sua immagine verrebbe nuovamente macchiata.- Presi una lattina di coca cola e bevvi un sorso anche per fare una pausa.

Ogni volta che pensavo a tutta questa situazione mi veniva  da piangere, ma non era questo il momento adatto per mettersi a piangere.

-E quando vidi che la situazione stava peggiorando ho iniziato ad indagare su chi ci fosse dietro, a tutta questa situazione, e ovviamente, tra le tante figure politiche, malavitose...saltò fuori anche la famiglia degli Hermoso. Ora penserai che lui sia qui per i motivi che hai detto prima, che sono più che giusti conoscendoli, ma lui è venuto qui anche per me. Perché Diego è il mio ex fidanzato.- Abbassai lo sguardo sulle mie mani.

-Come diavolo hai fatto a stare con una persona del genere?- domandò Keith con una smorfia, ma senza giudizio nella voce. 

Infatti, nel suo sguardo lessi una sincera volontà di comprensione della situazione.

-Ci siamo conosciuti quando io avevo 17 anni e lui 26 anni, ad un evento di beneficenza che organizzò mia madre per gli orfanotrofi. Lo conobbi come un bravo ragazzo, gentile e rispettoso. Non dava nemmeno l'impressione di voler sfruttare il mio ruolo.- Iniziai sospirando.