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-Oggi non sei concentrata.- Constatò irritato Ares dietro di me con le braccia conserte.

Oggi stavo provando il nuovo sacco da box. 

Decisamente più duro e pesante di quello vecchio. Stavamo iniziando a fare sul serio.

-Non è vero.- Dissi ringhiando con il fiatone mentre tiravo un altro pugno deciso sul sacco.

-Se il prossimo incontro lo affronti, con la concentrazione di oggi, finisci male e io farò una colossale figura di merda. Perciò, come minimo, vorrei sapere dove si trova la tua testa in questo momento.- Rispose duro mettendosi davanti a me con lo sguardo decisamente irritato.

-La mia testa è qua in palestra!- esclamai iniziando ad arrabbiarmi seriamente.

Non gliel'avrei mai detto, che in realtà, nella mia testa ora c'era  Sam che mi tormentava da quel bacio mancato.

Ora ogni volta che lo vedevo a lavoro, che mi sorrideva sempre nel suo modo gentile, e soprattutto quando mi stava vicino, non facevo altro che domandarmi com'erano le sue labbra e che sapore aveva il suo bacio. 

E poi di giorno quel pensiero mi tornava nei momenti meno appropriati.

Come adesso che dovevo pensare solo ad allenarmi.

-Di chi sei innamorata? O chi ti piace?-

-Sam.- Risposi senza pensare e diventai bordò bloccandomi nell'istante successivo. Sono stata così presa da quel pensiero assillante che non mi ero resa conto della domanda. 

-Volevo dire che non mi piace nessuno. E non sono assolutamente innamorata di nessuno.- Conclusi con sicurezza e voce ferma guardandolo negli occhi per confermare che stessi dicendo la verità.

-L'unico Sam che conosco fa di cognome Eriksson.- Commentò con un sorrisetto.

-Lo conosci?- domandai alzando un sopracciglio.

-Certo che lo conosco. È come un fratello per me.- Ridacchiò.

Un collegamento in più, a sorpresa tra l'altro, da aggiungere alla mia indagine.

Più passava il tempo, più la mia indagine si stava facendo parecchio interessante.

-Come fai a conoscerlo?- domandai tranquilla.

-Ci conosciamo da anni oramai. E frequentiamo lo stesso gruppo. Mettiamola così.-

-Quindi sei amico di Keith?-

-Purtroppo, si. A volte causa più problemi che altro, ma siamo una grande famiglia da dieci anni almeno.- Rispose ridacchiando.

-E anche loro fanno lotte e gare clandestine?- domandai divertita sedendomi davanti a lui sul ring con le gambe incrociate. Anche per fare una pausa.

Ora sembrava sul serio un interrogatorio da polizia.

-Diciamo che la questione è più complessa di semplici lotte clandestine.- Rispose con voce neutra.

-Posso farti una domanda?-

-Tanto ormai.- Disse ironico sedendosi anche lui sul ring davanti a me. -Meglio se chiedi a me che alla persona sbagliata.- Aggiunse stiracchiandosi.

-Tu conosci i clan della "Luna Rossa" e del "Dottore della Morte?"- domandai dopo aver preso un lungo respiro.

Questa domanda poteva mettere fine alla conversazione davvero interessante che avevamo appena aperto, ma stavo iniziando ad avere qualche dubbio.

Decisi che questa sera avrei fatto il punto della situazione sul mio pc.

Ares sentendo quella domanda si irrigidii come mai l'avevo visto e diventò serio.

-Li conosco perché girano nel quartiere dove viviamo.- Rispose senza emozione e con distacco.

-E conosci i loro membri?- azzardai a domandare ancora sfidando la mia fortuna.

-Mi sembra di essere alla centrale di polizia.- Rispose con un leggero sarcasmo e un piccolo sorriso freddo, ma un leggermente inquietante.

Non avevo mai visto sul viso di Ares un'espressione di questo genere e sentii un brivido salirmi lungo la schiena.

Uno di quei brividi che volevano dirti di farti gli affari tuoi, ma ovviamente ero una persona che se ne frega del suono d'emergenza che lanciava il sesto senso.

-La mia è solo curiosità." Risposi come se nulla fosse con un piccolo sorriso.

-Lo sai vero che avere altre informazioni potrebbe portarti problemi seri con la legge?- domandò serio guardandomi negli occhi.

-Ho già problemi con la legge dato che sto partecipando alle gare clandestine.- Risposi alzando un sopracciglio.

Ares stava palesemente girando intorno alla domanda e cercando scuse per non rispondere. 

E provando a mettermi paura, ma questo non faceva altro che farmi crescere la voglia di sapere e alimentare il pensiero che lui sapeva della guerra tra clan. E magari ne faceva anche parte.

-E' diverso. Perché se ti scoprono in quel caso puoi sempre dire che non lo sapevi che fosse un giro illegale. E quello che ci andrebbe di mezzo sarei soltanto io e i miei collaboratori.- Iniziò duramente. -Invece rispondere e dirti quello che vuoi sapere è qualcosa che va oltre rispetto a quello che sto facendo con te con le gare.- Prese una pausa alzandosi.

-E comunque se vuoi un consiglio...lascia perdere Sam. Non sai che cosa ti aspetterebbe a vivere una relazione con lui e non sarà affatto come immagini tu. Detto questo da me non avrai nessun'altra informazione.-  Concluse scendendo giù dal ring e uscendo dalla palestra.

Rimasi seduta a guardarlo andare via scioccata da tutta quella conversazione.

E dall'avvertimento su Sam.

A quanto pare nulla era come sembra. 

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