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Ci misi poco tempo a trovare Allyson su Facebook.

Il suo profilo era molto bello.

 La sua immagine del profilo mostrava lei con un grande sorriso e con un libro sulle ginocchia. Uno scatto spontaneo anche per i capelli scompigliati al vento e l'espressione per nulla costruita. Insomma, era la sua bellezza di sempre. Come immagine nella copertina aveva un collage di libri e biblioteche.

Non aveva il profilo privato ed era molto attiva sul social. 

Anche se in realtà pubblicava cosa che con me non attaccherebbero mai: erano ricerche scientifiche, pubblicità di riviste scientifiche, articoli sulla medicina, pubblicazioni sulle nuove frontiere dell'ingegneria in generale...insomma cose che con me non c'entravano nulla e che non sarei mai riuscita a capire. Anche perché erano articoli scritti maggiormente in inglese molto stretto e scientifico.

Cliccai sul tasto di messenger e le scrissi subito un messaggio.

Alexandra Rojo: Ciao Allyson, scusami se ti disturbo, ma volevo sapere se stessi bene. Non sei ancora arrivata a lavoro, e non hai nemmeno lasciato messaggi o avvisi come il tuo solito; quindi, ho pensato di cercarti su Facebook per sé fosse tutto a posto.

E premetti il tasto invio.

Ora però mi sentii ridicola. 

Perché davvero se sta bene, come mi auguravo, oggi non sarebbe venuta al lavoro perché magari avrà avuto un imprevisto. 

E mi resi conto che questa osservazione l'avrei dovuta fare molto prima di mettermi a fare la stalker sui i social. Però oramai il danno era fatto e non mi rimase altro che aspettare una risposta.

Se avesse risposto...

Sobbalzai sentendo il suono della notifica di un messaggio sul telefono e lo presi subito. Ed è Allyson.

Allyson Wyatt: Ciao Alex! Non ti scusare non disturbi affatto. Comunque, sto bene non ti preoccupare, e sono in un ritardo pauroso. Mi sono dimenticata di avvisarvi, mi dispiace tanto e ti chiedo scusa per averti fatto preoccupare. Ti ringrazio per il pensiero: sei stata molto dolce a preoccuparti per me.

Alexandra Rojo: Menomale che è tutto ok. Non ti scusare, anzi ora sono io che mi sento ridicola, perché avrei dovuto immaginare che fosse per un motivo del genere ahaha.

Allyson Wyatt: Smettila di farti queste paranoie. Non c'è né affatto bisogno, e come ti ho detto prima, ho apprezzato molto la tua preoccupazione. Comunque, ti invio il numero di telefono così se ti fa piacere, possiamo continuare a sentirci su WhatsApp. Ho la chat di Facebook che funziona malissimo, e probabilmente, finirei per vedere i tuoi messaggi tra sei mesi.

Alexandra Rojo: uhm...va bene grazie mille. E anche io preferisco WhatsApp rispetto alla chat di Facebook.

Allyson Wyatt: molto bene!

Poco dopo mi arrivò in allegato il suo numero. Lo salvai subito e poi le inviai subito un messaggio su WhatsApp. Era il classico ciao con il cuore.

-Alexandra, scusami se ti disturbo.-

Alzai lo sguardo verso Dylan decisamente più serena rispetto a questa mattina.

-Non disturbi dimmi tutto Dylan.- Dissi sorridendo.

-E' successo qualcosa di bello mentre non c'ero?- domandò sorridendo divertito. -Comunque, qualsiasi cosa sia successo è un bene. È decisamente più bello vederti sorridere che con il broncio.- Aggiunse ridacchiando.

-Niente, ora sono semplicemente più tranquilla rispetto ad un pensiero che mi stava tormentando prima.- Risposi arrossendo visibilmente.

-Mi fa piacere se è così.- Rispose sorridendo dolcemente. -Dunque, volevo sapere quando torna dalle ferie Logan. Se lo sai ovviamente.- Guardandomi mentre alzò un sopracciglio.

-Aspetta che guardo subito.- Dissi annuendo prendendo la cartellina con i permessi, ferie e tutte le cose che riguardano la burocrazia. Cercai velocemente la scheda di Logan e la trovai poco dopo. 

-Se non ci sono cambiamenti improvvisi dovrebbe rientrare domani mattina.- Dissi qualche minuto dopo.

-E' sempre esagerato in tutto quello che fa.- Mormorò Dylan tra sé e sé a denti stretti visibilmente scocciato.

Lo guardai alzando un sopracciglio.

Le persone strane le stavamo assumendo tutte noi.

-Per caso lo conosci già?- domandai tranquilla.

-Uhm, non di persona. Ovviamente lo conosco come lo conosco tutti.- Rispose con un sorriso incerto e falso quanto una banconota da 3 euro. 

Dylan non era capace a raccontare bugie.

Era chiaro come il sole che conoscesse Logan. E non solo per la sua fama internazionale.

-Comunque, ti ringrazio per l'aiuto Alex.- Mi salutò con un sorriso dolce e poi se andò tornando al suo studio.

Lo guardai andare via.

E in questo preciso momento decisi che avrei iniziato ad indagare sui i rapporti che c'erano tra tutti quelli che lavoravano qua dentro.

Perché oramai non ci credevo più alla semplice e ingenua "coincidenza".

Presi un foglio e un pennarello iniziando a scrivere tutto quello che sapevo di tutti. 

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