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-Alexandra mi senti? -

Gemetti di dolore, socchiudendo gli occhi e le labbra dentro la maschera d'ossigeno, mentre cercavo di capire dove fossi e che cosa fosse successo. 

Nel frattempo, la stanza si riempì di voci.

-Silenzio. - Disse duro e deciso una voce più forte, più chiara delle altre.

Quella di Logan.

-Alexandra rispondi a Sam. Ci senti? - domandò di nuovo Logan con una cartella clinica in mano. -Se non riesci a parlare basta che stringi la sua mano. Va bene come segno di conferma. - Aggiunse mentre si sedeva sul letto vicino a me e aspettò pazientemente.

Avevo capito la domanda, ma in questo momento il soffitto con le luci led era molto carino da guardare, osservare, studiarlo, più che rispondere a domande. Però dovevo farlo anche se non avevo voglia perché non riuscivo a ragionare ed essere concentrata come al solito.

Sospirando chiusi gli occhi e strinsi appena la mano di Sam.

-Perfetto. - Segnò Logan mentre riaprivo gli occhi guardandolo confusa. -Ora ti spiegheremo che cosa è successo, dove ti trovi e quanto tempo è passato. Immagino che queste siano le cose che tu starai pensando in questo momento. - Spiegò comprensivo e Sam prese la parola.

-Ti hanno sparata due mesi fa oramai. Quando Ceaser ha chiamato l'ambulanza avevi ben tre proiettili all'interno del corpo, ma per fortuna non hanno colpito i punti vitali principali ed è il motivo per cui siamo riusciti a salvarti in tempo. Poi ti abbiamo lasciata in coma dopo la terapia intensiva, anche perché il dolore sarebbe stato insopportabile da sopportare da sveglia, ma quando il tempo del coma era terminato e abbiamo provato a svegliarti non ha funzionato perché a quel punto tutto dipendeva solo dalla tua volontà. E infine ti abbiamo trasferita nell'ospedale segreto di Logan, dove gestisce tutti i suoi affari e commerci, perché non potevi più restare nell'ospedale pubblico senza che il mondo venisse a conoscenza di te e di tuo fratello. - Concluse Sam dolcemente accarezzando i miei capelli delicatamente.

Sgranai gli occhi dopo aver sentito tutto il resoconto con il respiro agitato.

-Va tutto bene Alex. Non ti preoccupare. - Disse Ceaser dall'altro lato del letto con le lacrime che scendevano e sorridendo felice, sollevato. -Io sto bene, adesso anche tu stai bene. Sono morto di paura perché temevo che ti avrei perso e non lo avrei mai sopportato. -

Mi vennero gli occhi lucidi nel vederlo così e socchiusi le labbra da dentro la maschera per l'ossigeno per provare a parlare.

-Ceaser... - Gracchiai appena non riuscendo a dire altro. 

La gola mi faceva malissimo, oltre ad essere secca e ad avere tanta sete.

-Non parlare adesso. Non ti preoccupare. - Disse dolcemente Ceaser accarezzando teneramente la mia guancia.

-Ho sete. - Borbottai finalmente sollevata di essere riuscita a dirlo.

-Ora ti diamo un po' d'acqua. - Rispose Sam prendendo l'acqua mentre Logan delicatamente mi mise semi seduta sul letto. 

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