Oggi era il mio giorno libero e potevo finalmente rilassarmi.
Con la musica a palla, con una playlist inglese, preparavo il borsone che io chiamavo "sfogo istinto omicida".
Mentre cantavo mi mettevo i leggins e il top a fascia, legandomi infine i capelli, in uno chignon alto e morbido. Spensi la musica e poi finalmente uscii di casa saltando sulla mia nuova macchina.
Non vedevo l'ora di arrivare alla palestra perché avevo tanto stress ed energia da scaricare. Accesi la macchina premendo il tasto sull'acceleratore.
***
-Buon pomeriggio Ares! - esclamai entrando sorridendo il capo.
-Buon pomeriggio a te Alexandra.- Rispose sorridendo porgendomi il foglio delle presenze da firmare.
Ares Zerakos era un ragazzo alto, muscoloso e pieno di tatuaggi. I suoi capelli neri erano tenuti in ordine da una bandana rossa legata intorno alla testa. I suoi occhi verdi lucenti risaltavano alla perfezione sulla sua carnagione dorata.
-Hai compilato tutto bene?- domandò prendendo il foglio controllandolo accuratamente.
-Si, non ti preoccupare.- Risposi mentre ero sulle scale dello spogliatoio.
Non vedevo l'ora di salire sul ring.
Per l'ultima volta perché a causa dell'acquisto della macchina nuova, adesso non potevo più permettermi di pagare l'abbonamento mensile alla palestra.
Magari tra qualche mese sarei tornata, anche se ne dubitavo, perché francamente non sapevo in quanto sarei riuscita a recuperare tutti i soldi che avevo speso per la macchina.
Questo pensiero mi rattristò perché per me la palestra era fonte di vita e di sfogo. Era qualcosa di cui non potevo fare a meno e che non avrei mai pensato di dover rinunciare.
Con questo pensiero salii sul ring con i guantoni da boxe e iniziai con la mia scarica di pugni sul grosso sacco rosso. Erano pugni più forti, più decisi e violenti del solito perché dentro c'era tutta la mia frustrazione, rabbia e stress dell'ultimo periodo.
Era così bello tirare pugni e calci al sacco.
Era bello perché potevo totalmente sfogare la mia adrenalina senza fare male a nessuno e potevo svuotarmi completamente.
-Che cosa è successo?- domandò Ares seduto sul bordo del ring guardandomi come sempre.
-Niente, perché?- risposi con il fiatone tutta rossa e con il sudore che mi colava ovunque.
Ci stavo dando dentro più del solito e chiunque lo avrebbe visto. Anche chi non sapeva un cazzo della boxe.
-Perché sembra che sia l'ultima volta che farai questo allenamento.- Rispose tranquillo.
-Ed è così.- Confermai fermandomi e guardandolo con il fiatone.
-Non mi posso più permettere l'abbonamento per la palestra, per l'ultima grande spesa che ho avuto, e a malincuore sono costretta a lasciare la palestra, perciò mi sto godendo quest'ultimo allenamento fino infondo.- Conclusi riprendendo a tirare pugni e calci ben assestati al sacco come se fosse una persona.
Ares mi osservò in silenzio senza dire nulla per diversi minuti e io tornai a pensare solo al mio allenamento ignorandolo totalmente.
-E se io avessi per te una soluzione al tuo problema?- domandò tranquillo dopo aver messo via il telefono guardandolo.
-Quale soluzione?- lo guardai fermandomi alzando un sopracciglio.
-La soluzione per continuare con la box e per fare soldi allo stesso tempo.- Rispose tranquillo con un sorrisetto.
-Sentiamo questa soluzione.- Dissi senza pensare fermandomi guardandolo nei suoi occhi verdi speranza.

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ANCHE L'AMORE NON BASTA.
RomanceAlexandra Rojo sembra essere una ragazza comune: svolge il lavoro di segretaria in un'azienda medica privata, dedica il suo tempo libero alla palestra e si perde nei mondi di Wattpad. Tuttavia, queste apparenti normalità servono solo a nascondere l...