7 aprile 00:00
Matteo: "Le acque si sono rotte, ora Alice dobbiamo vedere se dilatata abbastanza."
Dice controllando sotto Alice.
Matteo: "Ancora no."
Alice: "Io non ce la faccio più."
Io: "Lo so tesoro un altro po' di sforzo e poi ti ricordi quando hai preso Matteo in braccio per la prima volta?"
Alice: "Si me lo ricordo tu però dopo sei svenuto."
Io: "Ecco ricordati la prima volta che lo hai penso in braccio e non ricordarti che sono svenuto" dico ma qualcuno bussa alla porta Matteo va a aprire e si ritrova Silvia in carrozzina e Marco che la spinge.
Marco: "Sorellina a che punto stiamo allora?"
Alice: "A un punto che non ce la faccio più la piccola come sta e tu Silvia come stai?"
Silvia: "Ancora Indolenzita, non mi volevano far venire perché dice che è troppo subito dopo un Cesario così ho ricordato i miei diritti ed eccomi qua, a te come va?"
Alice: "Se junior Conforti non si sbriga ad arrivare mi ammazzo con qualcosa anche con un cuscino va bene lo stesso... Ahai sta facendo la partita di calcio lì dentro?"
D. Matteo: "Si sta girando si vede per cominciare a fare il suo dovere e tu non ti uccidi sarai paziente e calma."
Alice: "Io la pazienza non la tengo dopo 15 ore qui dentro e sopra questo letto."
Io: "Alice guarda come ti si alza la pressione stai tranquilla."
Silvia: "Alice io vado a dormire e mi raccomando fallo nascere e non ti ammazzare sennò Claudio lo troviamo sopra un ponte."
Dice che fa ridere un po' a tutti.
Alice: "Buona notte Silvia allora... cazzo fai piano ho detto non mi sente già sei testone come tuo padre."
Io: "Ehi... testone sei tu non io."
Marco: "Tra tutte e due."
Dice sparendo nel corridoio con Silvia, Matteo ritorna a sedersi vicino ad Alice.
ORE 03:00
Dopo tre ore la dilatazione è di 10, 5 centimetri mi sono messo dietro la sua schiena così soffriva di meno gli accarezzo la schiena e la pancia. "Vuoi l'epidurale?"
Alice: "Si se si può fare si."
Io intanto scendo che devono farla dietro la schiena mentre fanno l'epidurale vado a prendere una boccata d'aria fresca sulle scale d'emergenza guardo Roma, le case sono tutte spente e il traffico è zero sento una mano sulla spalla mi giro ed è di Marco.
Marco: "Come sta andando?"
Io: "Dilazione 10,5 centimetri ci vogliono altre tre ore, tu non dormi?"
Marco: "Non riesco ho messo a dormire Silvia che è distrutta e io sto tengo occhio la piccola."
Io: "Come sta?"
Marco: "Bene dice i dottori, ma io lo voglio vedere con i miei occhi."
Io: "Ti posso capire, io devo tornare dentro che tua sorella mi da per disperso."
Marco: "Non sei stanco?"
Io: "No sono all'ottavo caffè in due giorni o più caffeina in circolo nel mio corpo non il mio sangue."
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L'Allieva 3 "Secondo me"
FanfictionQuesta storia è stata già pubblicata nel 2019, lo cancellata e lo reinserita adesso sperando che sia corretta nella punteggiatura e nei miei errori. Se c'è ne sono ancora tanti me ne scuso ma ho fatto il mio meglio che potevo per correggerli.