Capitolo 3

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Il letto occupato da Hannah era vuoto quando fu riportata nell'Infermeria di Hogwarts.

La Guaritrice Stroud le versò una pozione in gola non appena la misero a letto e il dolore nella sua mente si attenuò leggermente. Sbatté le palpebre e le macchie nere danzanti che continuavano a oscurarle la vista cominciarono finalmente a svanire.

Aveva la nausea. Sentiva lo stomaco ribollire e contorcersi come se avesse del veleno dentro che non poteva espellere. Tremava. Voleva girarsi e raggomitolarsi su sé stessa, ma non riusciva a trovare la forza di farlo.

"Proteggetela a costo delle vostre vite. Se qualcuno vuole toccarla o anche solo guardarla, avrà bisogno del mio permesso." sentì dire alla Guaritrice Stroud.

Si voltò e riuscì vagamente a scorgere due grossi uomini in piedi dietro la Stroud, gli occhi freddi che la fissavano.

La Guaritrice lanciò su Hermione diversi incantesimi che si divisero, scintillando intorno al suo corpo. Dopo aver ispezionato le proiezioni per qualche minuto, la Stroud si voltò e si allontanò a grandi passi, con il mantello che le si gonfiava sulle spalle.

Lei fissò il soffitto, cercando di assorbire tutto quello che le era successo quel giorno.

Era sul punto di piangere, ma non riusciva ad evocare le lacrime. La rassegnazione e la disperazione si erano intrecciate con la sua anima dal momento in cui aveva visto morire Harry. Dopo aver visto la maggior parte delle persone che amava morire in agonia, sapeva che il suo turno di soffrire era vicino.

Ed ora era definitivamente arrivato.

La morte non l'aveva mai spaventata. La sua paura era sempre stato il modo in cui sarebbe morta. Aveva visto alcuni dei peggiori.

La morte di Harry era stata pietosa in confronto alle torture a cui erano stati sottoposti i Weasley, Remus e Tonks.

Lucius Malfoy si trovava a pochi metri da dove Hermione era ingabbiata quando aveva guardato Ron e ringhiato: "Questo è per mia moglie! "

Poi, gli aveva lanciato una maledizione che aveva trasformato gradualmente il sangue di Ron in piombo fuso. Aveva guardato come si insinuava lentamente nel suo corpo, distruggendolo dall'interno. Non aveva potuto fare niente, né risparmiargli la sofferenza in qualche modo.

Arthur Weasley era rimasto permanentemente leso da una maledizione durante la guerra. Piangeva, senza nemmeno capire perché stesse soffrendo o che stesse morendo.

Avevano lasciato Molly per ultima. Così avrebbe visto morire tutti i suoi figli.

Remus aveva resistito ore più di chiunque altro. La licantropia aveva continuato a guarirlo fino a quando non era rimasto appeso lì, senza più reagire. Alla fine, qualcuno gli aveva lanciato l'Anatema che Uccide per noia.

Aveva rivisto quelle morti davanti agli occhi così tante volte che si poteva pensare che alla fine il dolore si sarebbe attenuato, ma non era successo.

Ogni volta erano altrettanto nitide. Altrettanto fresche. Una ferita che non sarebbe mai guarita.

Il senso di colpa del sopravvissuto, pensò, quello era il termine Babbano per definirlo. Ma era una descrizione così misera. Non rendeva nemmeno una frazione dell'ampiezza dell'agonia nella sua anima.

Essere messa incinta da un Mangiamorte era un destino che non le era mai venuto in mente. Essere violentata, sì: aveva considerato quel rischio. Ma quello sembrava uno stupro al rallentatore. Tuttavia, la situazione era molto più complessa. Qualsiasi cosa avesse nascosto nella sua mente, era importante. Più importante per lei di qualsiasi altra cosa. Non poteva lasciare che cadesse nelle mani di Voldemort.

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora