Capitolo 49 - Flashback 24

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Gennaio 2003

Quando Draco smise di piangere, Hermione ritirò la mano dal suo viso, si sedette e lo studiò.

La sua espressione divenne guardinga e amara mentre la guardava.

L'altra mano di lei era ancora sulla sua spalla. Si fissarono in silenzio per diversi minuti. Anche l'aria tra di loro era cruda.

Lo aveva in pugno. Aveva fatto quello che le era stato ordinato di fare. Ma non aveva idea di come avrebbe potuto dimostrarlo a Moody o a Kingsley. Come diavolo avrebbe dovuto dimostrare che lo controllava?

"Se sei fedele all'Ordine, perché continui a salire di grado?" chiese infine.

I suoi occhi erano come specchi, la sua espressione di nuovo una maschera. Le sorrise. "Era ovvio che la mia offerta fosse stata accettata solo per disperazione. L'Ordine della Fenice come organizzazione può essere tenuto a mantenere la parola data, ma Moody e Shacklebolt sono degli strateghi. Affermare che avrebbero potuto farmi perdonare se l'Ordine avesse vinto era quasi ridicolo. Ho dato per scontato che, una volta sopravvissuto alla mia utilità, avreste fatto saltare la mia copertura in modo che l'Ordine potesse approfittare del disordine che avrebbe seguito la mia morte. Perciò..." storse la bocca. "Ho cercato di riposizionarmi in modo da massimizzare le potenziali ricadute."

Hermione gli strinse la mano sulla spalla.

"Perché uccidere Gibbon?"

Lui strinse gli occhi. "Stavo concludendo un affare in sospeso. Aveva dato suggerimenti su come mia madre avrebbe dovuto essere punita."

"Quindi l'hai smembrato?"

L'espressione di Draco divenne improvvisamente fredda come il ghiaccio. "Quante spie hai?"

"Nessuna che abbia le informazioni che hai tu. Perché hai smembrato Gibbon?"

Rimase in silenzio per diversi secondi. "Volevo vedere se potessi togliergli il Marchio. Ho cercato di trovare un modo per farlo, prima che mia madre morisse. Dato che l'avrei ucciso comunque, ho deciso di riprovarci. Però non ha funzionato. Non riesco a trovare un modo per togliere questo maledetto coso."

Hermione lo fissò dubbiosa per diversi secondi. Era tutta la verità? Mezza verità? Non era sicura.

"Perché baciarmi?" chiese lui, bruscamente. "Qual era lo scopo in tutto?"

Abbassò gli occhi per un momento; quando alzò lo sguardo, la stava ancora studiando.

"Non sapevo che dovessi morire per le rune. Apparentemente era ovvio, ma io non me ne ero resa conto."

Draco rise. Una risata lugubre.

"Non si aspettavano che riuscissi a guarirti. Una volta che è diventato chiaro che non stavi morendo, che stavi continuando a salire di grado e che sembrava che stessi cercando di rimuovere il tuo Marchio, l'Ordine ha concluso che stessi cercando di posizionarti abbastanza in alto da rovesciare il tuo signore. Che ci avessi aiutati semplicemente per mettere le due parti l'una contro l'altra, perché vuoi essere il prossimo Signore Oscuro."

Lui fece un'altra risata tranquilla, dal suono spento. "Lo pensavi anche tu?"

"No, non lo penso. Ma, poiché ti ho guarito, sono stata considerata compromessa. Non sono più... le mie opinioni non sono più considerate affidabili. Mi è stato dato tempo fino alla fine del mese per dimostrare che posso controllarti. Penso..." Hermione fece una risata amara. "Penso che sia solo il loro modo di permettermi di dirti addio."

"Quindi questa era una scopata d'addio? Un pagamento per i servizi che ti ho reso?" lui ghignò.

"No. Era..." le tremò la mascella, abbassò gli occhi. "Io... era... non è stato così."

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora