Capitolo 58 - Flashback 33

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Maggio 2003

Quando si svegliò, Draco era ancora accanto a lei. Aveva una grossa pila di libri accanto, su cui stava facendo ricerche incrociate. Sbatté le palpebre e strinse gli occhi per leggere i titoli, scoprendo che stava leggendo qualcosa sui regolamenti della Gringott e sul diritto di successione.

"Cosa stai facendo?" chiese dopo un minuto.

Lui alzò gli occhi dalla pagina su cui stava lavorando.

"Rodolphus Lestrange è stato trovato decorativamente impiccato in piccoli pezzi mentre viaggiava per la Bulgaria."

Hermione deglutì. Gabrielle. C'erano le sue impronte dappertutto. I suoi metodi erano diventati sempre più spietati ed estremi negli ultimi mesi.

"Era il motivo della mia convocazione." disse chiudendo di scatto il libro. "Il Signore Oscuro è preoccupato per l'audacia dell'assassinio e, curiosamente, molto preoccupato per chi avrà accesso alla cassaforte dei Lestrange."

Lei si bloccò, allargando gli occhi. "Pensi che..."

Fece un breve cenno. "I Lestrange sarebbero stati una scelta sicura a cui affidare un Horcrux. Se è stato scelto mio padre, Bellatrix e suo marito erano altrettanto probabili. Vecchie famiglie con tanti cimeli e un'eccellente sistema di sicurezza. Bellatrix ha trasferito la sua eredità di Black nel caveau dei Lestrange. A parte la figlia di Andromeda, che attualmente è una criminale ricercata, sono l'ultimo al mondo con sangue Black. Non ci sono più Lestrange, a meno che un bastardo non salti fuori dal nulla. Ma credo che per sangue e tecnicità, potrei essere in grado di accedere al caveau."

La mente di Hermione si attivò. "Dovresti corrompere i folletti. Sono molto possessivi su qualsiasi cosa fatta da loro. Se accetti di dar loro cimeli Black o Lestrange che sono di loro fabbricazione, non riveleranno mai che sei stato lì. È così che abbiamo avuto accesso ad altri caveau."

Gli occhi di Draco brillarono. "Utile."

Agitò la bacchetta ed Appellò diverse fiale dall'altra parte della stanza. "Riesci a muoverti?"

Hermione sollevò il braccio e inclinò il mento verso il basso per guardarsi il petto. A un certo punto, mentre dormiva, Draco aveva tolto il gesso. Le aveva tirato le lenzuola con cura fino alle clavicole ricresciute. Afferrò il tessuto, ma esitò e alzò lo sguardo verso di lui. "È grave?"

Lui scrollò le spalle, ma aveva gli occhi fissi sul suo viso. "È una cosa da poco."

Lei tese leggermente la mascella mentre tirava indietro il lenzuolo e si fissava il petto.

Sembrava che una piccola bomba le fosse esplosa al centro dello sterno. Le cicatrici erano concentrate nello spazio vuoto del petto e poi sparse in cicatrici più piccole su verso le spalle e giù sulle parti superiori dei seni.

Poteva sentire gli occhi di Draco su di lei anche se non si muoveva. Sbatté le palpebre con forza mentre le studiava.

Deglutì lentamente.

Le cicatrici erano abbastanza lievi considerando la ferita. Era appena sfigurata. Non avrebbe avuto conseguenze croniche. Con il tempo, sarebbero svanite. Sapeva di poterle trattare in modo da farle sparire.

Era stata fortunata. Qualche cicatrice non era niente in confronto alle ferite che altre persone nella Resistenza avrebbero portato per tutta la vita.

Andava bene. Indossava solo camicie con la scollatura alta.

Deglutì di nuovo e guardò Draco, che la stava ancora fissando attentamente. Forzò un sorriso. "Quante fiale di dittamo hai usato per riuscirci?" Lasciò cadere il lenzuolo e vi premette le mani contro.

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora