Capitolo 76 - Epilogo 2

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Hermione sedeva a letto contando le dita della figlia, guardando le minuscole unghie rosa e passandole le dita sul viso schiacciato. La bambina era stata pesata, controllata dappertutto con incantesimi diagnostici, e poi Topsy l'aveva fasciata con perizia. I capelli castani arruffati stavano cominciando ad asciugarlesie a disporsi in piccoli ciuffi sulla testa.

"Credo che finirà con i miei capelli, poverina. Anche se forse diventerà platino a sei mesi" disse. Alzò lo sguardo, sorridendo, e scoprì che Draco era in piedi vicino al muro, come se fosse sul punto di Smaterializzarsi fuori dalla stanza.

Hermione si fermò e lo fissò confusa. Era stato accanto a lei durante il travaglio fino al momento in cui le era stata data la bambina. Non era sicura di quando si fosse allontanato.

Ginny e Topsy scivolarono entrambe fuori dalla stanza senza farsi notare.

Hermione registrò vagamente il rumore della porta che si chiudeva mentre studiava Draco. Era diventato bianco, e l'espressione devastata. Le dita continuavano a tremargli.

"Draco... vieni a vederla."

Deglutì. "Granger..."

"È tua figlia."

Le mani continuavano a tremargli mentre contraeva la mascella.

"Lo so." Strinse i denti, parlandovi a traverso. "C'ero quando è successo."

Il sorriso sul volto di Hermione svanì, e trasalì, tenendo la bambina. Era come essere stata schiaffeggiata o immersa nell'acqua ghiacciata.

La felicità evaporò come se fosse stata un'illusione. Un sogno in cui si era nascosta.

Deglutì e guardò la bambina che aveva in braccio. Il silenzio nella stanza era così pesante che le sembrava di esserne schiacciata.

C'erano certe ferite che non sarebbero mai state del tutto cancellate. Che probabilmente non sarebbero mai scomparse.

"Penso che dovrei andare." disse infine Draco.

"Vieni qui." disse lei con voce piatta, guardandolo di nuovo.

Sembrava disperato mentre la fissava e così pallido che era come se il suo cuore gli fosse stato strappato dal petto e stesse morendo dissanguato davanti a lei. Non fece nessuna mossa per avvicinarsi.

"Draco, vieni qui." disse di nuovo.

Lui esitò un momento prima di avanzare lentamente. Lei si liberò il braccio sinistro e gli prese la mano, tirandolo più vicino finché non si sedette sul bordo del letto accanto a lei.

Hermione trasse un respiro profondo mentre cercava di determinare cosa fare. Pensava che si fosse abituato all'idea della bambina, che fossero riusciti per lo più a passare oltre quello che era successo prima che le tornassero i ricordi.

Non voleva violentarla. Non l'avrebbe mai fatto se ci fosse stato un altro modo per salvarla. Non si sarebbe mai aspettato che lei lo perdonasse.

Forse ancora non se l'aspettava.

Gli strinse più forte la mano. Sembrava che lui non volesse avere alcun tipo di vicinanza fisica con Hermione o con sua figlia.

Aveva la bocca secca. "Tu-tu hai promesso di occuparti di lei. Se tu... se tu..." la mascella iniziò a tremarle. "Se avessi avuto intenzione di andartene dopo la sua nascita, avresti dovuto dirmelo. Questo era un nuovo inizio. Per tutti e tre. Ricordi? Ci siamo lasciati tutto alle spalle, tutto quanto, per poter stare insieme. Non l'hai nemmeno guardata."

Spostò la bambina per fargli vedere meglio il suo volto, ma Draco si irrigidì e guardò altrove. Era come essere tagliata, il rifiuto era fisicamente doloroso.

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora