Capitolo 66

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Giugno 2005

Draco si alzò, ritirando le mani e tornando indietro fino a quasi un metro e mezzo di distanza. Completamente fuori dalla sua portata.

Sembrava improvvisamente incerto, come se non sapesse più come interagire con lei. Le mani ai suoi fianchi si aprivano e si chiudevano mentre esitava e guardava lontano.

Il dolore e la sofferenza tra loro si erano riaffermati, travolgendoli come un'onda di marea. Faceva male guardarlo, volerlo, bramarlo come se fosse ossigeno, ma non sapere come avrebbero mai potuto riconciliare tutto ciò che esisteva tra loro adesso.

"Dovresti dormire." disse dopo un momento, abbassando lo sguardo e raddrizzandosi i vestiti. "Domani ti porterò tutti i libri che vuoi."

Hermione lo guardò, esitando e tirando un rapido respiro.

"Vuoi restare?" forzò la domanda ad uscire prima che potesse ripensarci.

Draco la fissò con espressione vuota, e il cuore cominciò a batterle dolorosamente nel petto.

I suoi occhi si sfocarono, poi si schiarirono.

"Tu non vuoi che lo faccia." disse, lui dopo averla studiata ancora per un secondo, con la bocca che si contorceva in un angolo. "Non cercare di costringerti a fare qualcosa perché ti senti obbligata."

Girò i tacchi e si è diretto verso la porta.

"No." disse lei, alzandosi in piedi, con la voce tagliente. "Non andare."

Lui si bloccò.

Deglutì, stringendo la gola. "Voglio che tu rimanga. Lo voglio. È solo che a volte..." inciampò nelle parole mentre cercava di spiegare. "I ricordi non tornano in ordine, non riesco sempre a..." Deglutì. "Resta. Voglio che tu rimanga. Non voglio stare sola."

Fece un passo cauto verso di lui. "Lo farai?"

Le dita le tremarono mentre sfioravano il dorso della mano di lui. Aveva la mezza paura che potesse indietreggiare o spingerla via. Deglutì e si avvicinò, studiando il suo viso. La sua espressione era una maschera.

Abbassò lo sguardo e fece scivolare le dita nella sua mano. Respirava a malapena, e iniziò a tremare visibilmente.

Sarebbe andata bene. Respira e andrà tutto bene.

Obbediente.

Tranquilla.

Non fare resistenza.

Chiuse gli occhi e trasse un breve, rapido respiro. Il suono le riempì le orecchie.

"Hermione.", la voce di Draco le fece aprire di scatto gli occhi mentre alzava lo sguardo. Lui la stava fissando. "Non farlo."

Le prese attentamente il polso e liberò la mano dalla sua, le dita si strinsero per un momento. "Verrò a trovarti domani."

"No." Gli afferrò di nuovo la mano. "No. Non andare. Non voglio che tu vada. È solo che..." la mascella le tremò così tanto che fece fatica a parlare. "Io non..." deglutì e alzò lo sguardo verso di lui. "Voglio solo tenerti la mano. Non voglio... non potrei dire di no se tu... per via del..."

Gli occhi di Draco tremolarono, e la mano di lui nella sua si ritrasse.

Fissò le loro mani, la sua stretta. "Resta", disse, inspirando bruscamente. "Voglio sapere che non sei... da qualche altra parte."

Il cuore le batteva a mille finché il sangue non le ruggì nelle orecchie, ma squadrò le spalle e si costrinse a camminare verso il letto.

Le passò per la mente che forse avrebbe dovuto accettare di trasferirsi una stanza diversa. Così non sarebbe stato lo stesso letto.

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora