Capitolo 46 - Flashback 21

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Natale 2002

I Weasley avrebbero passato il Natale a Villa Conchiglia. Quando Padma la sostituì in ospedale, Hermione si cambiò e li raggiunse.

Rimase fuori nella neve per diversi minuti mentre cercava di farsi forza. La conversazione con Angelina l'aveva sconvolta e sentiva di doversi aggrappare a tutto il suo autocontrollo.

Fissò la porta d'ingresso e ripassò mentalmente la giornata. Il Natale sarebbe stato tranquillo, diverso dagli altri. Ogni anno tutti erano un po' più calmi e più ubriachi. L'anno prima, Arthur era stato sopraffatto dal numero di persone e aveva avuto una crisi che aveva costretto Molly ad andarsene.

Poteva farcela. Sorridere. Cantare canzoni. Controllare Arthur e George. Fece un respiro profondo e aprì la porta.

"Ehi, c'è Hermione!" urlò Fred quando entrò.

Tutti si voltarono a guardarla. Erano sorprendentemente di buon umore e brilli. Le misero in mano un boccale di sidro prima ancora che riuscisse ad attraversare la stanza.

Tutti avevano i maglioni di Natale di Molly.

Hermione mise le fiale di pozione per la sbornia lungo la parte superiore del mantello.

Bill era seduto in un angolo, tranquillo nonostante il trambusto. Fleur, seduta sul bracciolo della sua sedia, gli passava le dita tra i capelli.

Harry e Ginny erano schiacciati su una poltrona, e bisbigliavano. Lui e Ron erano tornati da un'altra caccia agli Horcrux solo pochi giorni prima.

"Hermione cara, sono felice che tu ce l'abbia fatta. Questo è per te." Molly premette un regalo, avvolto nel carta velina, nelle mani di Hermione.

Lei si appollaiò su un'ottomana e lo aprì. Un maglione verde con una H al centro.

"Grazie, Molly." disse. "È bellissimo."

"Mamma, perché fai infilare Hermione in un maglione Serpeverde?" disse Ron, sbirciandolo.

Molly lo schiaffeggiò, con un'espressione offesa. "Ronald! È verde smeraldo ed è un bel colore per la sua carnagione. Mi ha ricordato gli occhi di Harry."

"A me sembra verde Serpeverde." Ron fece una smorfia mentre lei se lo tirava in testa. "Ugh. Mi fa venire gli incubi solo a guardarlo."

Il rapporto tra lei e Molly era in qualche modo teso. Quando Arthur era stato maledetto lei aveva fortemente sperato che Hermione e Bill potessero collaborare per invertire o spezzare la maledizione. Era stata parecchio effusiva nell'apprezzamento di tutti i suoi sforzi. Tuttavia, man mano che il tempo passava e la speranza diminuiva, aveva smesso. Non le dava la colpa, di per sé. Era semplicemente addolorata. Hermione rappresentava per lei una profonda speranza che era svanita.

Le loro interazioni erano ancora affettuose, ma limitate.

Hermione sapeva dai resoconti degli altri che Molly obiettava veementemente alla sua difesa delle Arti Oscure, ma non era una conversazione che avevano mai avuto direttamente.

Non era sicura se avesse scelto il colore in base alla tonalità della sua pelle o se fosse una qualche forma di rimprovero. Non valeva la pena di pensarci. Era così stanca di discutere inutilmente.

Lasciò Ron e Molly a parlare e andò a cercare Arthur.

Il signor Weasley era seduto per terra in un angolo e stava sfogliando un libro con le alette. Lei lo osservò attentamente e lanciò un incantesimo diagnostico sul suo cervello. L'Arthur Weasley adulto era ancora rinchiuso lì, da qualche parte. La maledizione usata da Lucius non l'aveva fatto impazzire, non gli aveva cancellato la memoria. La magia aveva sospeso la mente di Arthur in un punto specifico della sua prima infanzia. Il resto era ancora dentro, in attesa di uscire; poteva vederlo nella diagnostica. Ma non sapeva come sfondare quella magia senza causare un reale e grave danno cerebrale.

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora