Capitolo 44 - Flashback 19

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Ottobre 2002

La volta successiva che Hermione arrivò alla baracca, Draco si Materializzò visibilmente infastidito e con un grammofono in mano.

Lei lo guardò attentamente. "Credo che mi sfugga qualcosa."

"Stai tranquilla, Granger, se avessi potuto escogitare una soluzione migliore l'avrei fatto." Evocò un tavolo e ci mise sopra il grammofono. Gli dette un colpetto alla bacchetta e la musica partì.

"Questo è..." Hermione si strozzò debolmente e lo fissò incredula. "Vuoi che balliamo?"

"Walzer." Si voltò a fissarla. "Ti muovi come un pinguino quando duelli."

Lei sentì le guance arrossarsi.

"No di certo." scattò lei.

"Ho passato molto più tempo di te a guardarti duellare, e credimi, è così." Arricciò il labbro, derisorio. "Sei lenta e goffa, e l'unico motivo per cui non ti colpisco di più è perché sbaglio la mira intenzionalmente."

Hermione trattenne una replica.

"Quindi pensi che la soluzione sia il walzer?" disse invece, rigidamente.

"Sì. Zia Bella era una delle ballerine più eccezionali con cui abbia mai avuto la sfortuna di fare coppia. Duellava con la stessa fluidità. So che sai ballare. Dobbiamo solo trasferire il movimento al duello."

Hermione ci pensò un momento e poi annuì mettendo da parte la borsa. "Va bene."

Draco camminò verso di lei con l'espressione di uno che avrebbe preferito essere preso a pugni in faccia piuttosto che fare quello che stava per fare.

Alzò la mano sinistra perché la prendesse. Poi irrigidì la mascella e le fece scivolare la mano destra sotto il braccio, sotto la scapola, prima di tirarla più vicino finché non ci furono solo pochi centimetri tra loro. Ad Hermione parve di respirare a malapena.

Lo fissò in viso mentre gli poggiava la mano sinistra sulla parte superiore del braccio, vicino alla spalla.

Rimasero in posizione, senza muoversi, semplicemente fissandosi l'un l'altro. Vedeva la tensione nella mascella di lui e la linea dura della bocca mentre quasi, ma non del tutto, sogghignava. Vide anche i suoi occhi e, incrociandoli con i propri, vide le iridi allargarsi fino a quando non alzò bruscamente il mento e fissò l'altro lato della stanza.

Sentì le dita di lui che si agitavano contro la sua schiena prima che le fermasse.

"Allora." Parlò con voce dura e guardò altrove. "Il ballo che meglio rappresenta la velocità e la fluidità che voglio che tu sviluppi è il walzer viennese. È un passo estremamente facile da imparare, se la dama è reattiva e capace di seguire la guida di un'altra persona. Dato che nessuna delle due cose è una qualità che qualcuno applicherebbe a te, mi sono rassegnato al fatto che ci vorrà una notevole quantità di tempo prima che tu riesca a farlo con una parvenza di grazia."

Le fece un sorriso condiscendente.

Hermione sentì l'indignazione e la determinazione iniziare a risalirle nel petto e si irrigidì leggermente prima di capirlo: Draco chiaramente non voleva "tenerla" tra le braccia; stava cercando di provocarla per spingerla a sforzarsi al massimo e porre fine alle loro "lezioni di ballo" il più presto possibile.

Gli fece un sottile sorriso.

"Farò del mio meglio." disse, si mosse leggermente e "quasi" gli pestò i piedi.

"Allora, per favore, non pestarmi i piedi." sogghignò lui. "Preferirei non dover andare da un Guaritore perché la tua goffaggine finisce per fratturarmi un osso."

Manacled | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora