New York
23 Febbraio 2001
Pov. Triple H
"Buongiorno, cosa le do?" Spero che nessuno mi riconosca, probabilmente con gli occhiali da sole sembro più vecchio dato che mi hanno appena dato del lei. "Un donut al cioccolato e uno con la crema. Anzi, fai due al cioccolato e due alla crema. E poi un caffè con panna e zucchero". Per ora nessuno si è accorto della mia presenza, Steph mi ha detto di venire spesso in questa pasticceria e spero le faccia piacere ricevere dei dolci. Aspetto che mi prepari il caffè e do un'occhiata alla vetrina,sembra tutto buonissimo e un profumo intenso di cioccolato e caffè non fa altro che farmi venire fame. Cerco di non guardare la gente fare colazione con i pancake con bacon e sciroppo d'acero, domenica ci sarà il pay per view e non posso assolutamente rovinare la mia dieta. Stephanie tiene soltanto cibo già pronto in casa sua, tutto questo mi sta facendo male. Ritiro il mio sacchetto cercando di stare attento al caffè e vado verso la cassa, mi domando come Steph riesca a bere il caffè con panna e zucchero e non nero come tutti gli adulti ma per oggi voglio portarle ciò che le piace dal momento che non si sente bene.
"Sono 14 dollari". Prendo il portafogli e gli lascio 20 dollari, mi aspettavo che costasse molto di più e il ragazzo sorride per la mancia ricevuta. "Grazie. Io penso di averla già vista, è un nostro cliente?". Cerco di fare finta di nulla, e rispondo tranquillamente: "No,è la prima volta che vengo. Arrivederci". Me ne vado prima che possa realizzare di avermi visto in TV, altre persone dietro al bancone si sono voltate e per fortuna hanno fatto in fretta a servirmi. Mi dirigo verso casa di Stephanie, mi basta solo attraversare la strada e subito il portinaio mi apre il portone del grattacielo. Ormai si sono abituati alla mia presenza, non so cosa pensino di me ma sicuramente qualcuno avrà capito che la frequento dal momento che ho le chiavi della sua casa. Spero che non stia troppo male, Steph manca al lavoro da due giorni e non sono riuscito a sentirla al telefono. Per fortuna la pillola ha fatto effetto e le è arrivato il ciclo, Vince probabilmente sospetta qualcosa ma sembra che tutto sia andato per il meglio. Arrivo al piano e apro la porta con delicatezza, forse sta dormendo e non voglio svegliarla. La raggiungo in camera da letto dopo essermi tolto le scarpe e il cappotto sull'ingresso, Steph sta dormendo sotto a due coperte e riesco appena a vederla per i capelli che spuntano dal piumone coprendo in parte il cuscino. Mi siedo accanto a lei,posando il cibo che le ho preso sul comodino, e le accarezzo la fronte per farle sentire la mia presenza. Le sistemo la seconda coperta che è scivolata da sopra al piumone e le rimbocco la copertina rosa fin sopra alla testa. Steph sta parecchio male, ho sentito Vince al lavoro dire che è molto preoccupato per sua figlia dato che è alla seconda influenza in un mese e questo mi ha rassicurato riguardo ai suoi sospetti. "Amore" afferma con voce tremante, voltandosi verso di me. "Ciao piccola" rispondo baciandole la fronte. Non sembra stare bene, è pallida in viso e ha due occhiaie nere che le segnano lo sguardo. "Come ti senti?" "Male. Ho mal di pancia e non mi reggo in piedi... però sono felice, per fortuna è andata bene". Mi chino su di lei per baciarla, quando mi ricordo della colazione: "Hai fame?" Le domando sorridendole per poi porgerle la scatola con i donuts. "Un pochino... grazie". Risponde mettendosi seduta, per poi passarle anche il caffè: "Con panna e zucchero vero?". "Sì". "A cosa devo tutto questo?" Mi domanda iniziando a mangiare. "Che c'è? Non posso nemmeno portarti i dolci? Io lo so che ti piacciono, e poi non si lascia mai una donna senza cibo durante il ciclo". "In effetti avevo proprio bisogno di cioccolato...". "Io no, sono a dieta". Rispondo abbracciandola. "In realtà pure io. In compenso sono tre giorni che non mangio, quella pillola mi ha uccisa". "Tu devi mangiare, devi riprenderti. Domenica hai un match". "Papà mi ha appena detto ieri che l'avrebbe cancellato. È convito che io abbia perso le difese immunitarie, pensa che io sia a letto con l'influenza. Gli ho detto di non fare niente, domani partiremo per Las Vegas e starò meglio". "L'ho sentito in ufficio, stava parlando con Shane. Per fortuna non ha sentito niente l'altra notte". "Shane? E che gli ha detto lui?" Mi domanda preoccupata posando metà ciambella nella scatola. "Sentivo che parlavano di te, diceva che tu hai l'influenza". "Oh per fortuna. Credevo già che sarebbe andato a fare la spia". Improvvisamente realizzo ciò che ha appena detto: "Perché la spia? Lui lo sa? Ci ha visti per caso?". "No, è colpa mia. Mi ha sentita mentre ne parlavo. Settimana scorsa mi sono sentita male alle prove,ricordi? Ho avuto un giramento di testa, Shane mi ha aiutata e mi ha accompagnata a casa quella sera. Credevo che se ne fosse andato via,appena ha chiuso la porta ho chiamato la mia ginecologa perché mi sono spaventata e avevo paura che non fosse normale avere dolori così forti, sono andata in bagno ed ero piena di sangue, ho dovuto spiegare la situazione e credevo che fosse sceso perché avevo sentito il rumore dell'ascensore... ". "E come ha fatto a sentirti? Che cosa sa?" Le domando preoccupato. "Era rimasto fuori nel corridoio. Mentre aspettava l'ascensore ha sentito una porta sbattere, ero io che ho chiuso la porta del bagno ma lui non poteva saperlo e ha deciso di non scendere pensando che mi fossi sentita male. Stava per rientrare ma mi ha sentita parlare al telefono e ha capito tutto, ho dovuto spiegare la situazione nei dettagli ovviamente e dato che mio fratello non sa farsi i cazzi suoi ha origliato tutto il discorso". "E adesso?" Le domando preoccupato, prima o poi scoprirà con chi esce sua sorella e capirà tutto. "Tranquillo... non sa che ero con te, naturalmente non ho fatto nomi con nessuno. Mi ha chiesto spiegazioni, gli ho detto soltanto che era successo un incidente e che non volevo parlarne. Non mi ha fatto altre domande, quindi non credo che sappia con chi ero e non gli interesserà nemmeno. Gli ho detto di dire ai nostri genitori che avevo l'influenza, se mio padre scoprisse che qualcuno mi ha quasi messa incinta mi picchierebbe". "E picchierebbe anche me sicuramente con quel quadro che ha nell'ufficio" rispondo ridendo, quella scena è assurda ma altamente probabile allo stesso tempo. "Mi sono chiesta tante volte come faccia a non rompersi la tela". "È parecchio duro, ho avuto il piacere di provarlo". "Mi dispiace tanto... lui è così, non è una persona cattiva ma quando si arrabbia perde il controllo. Se la prende spesso con Shane, nessuno può farci niente". "Ma non è giusto. Shane è finito in mezzo a tutto questo... e se parlasse con tuo padre?". "Non lo farà. Non ha mai detto niente in giro, e poi ha nascosto cose peggiori di questa". "Tipo?" Le domando mettendomi comodo accanto a lei sotto alle coperte. "Tipo che ho perso la verginità a 13 anni, che ho guidato la sua macchina quando ancora non avevo la patente, che ho organizzato una festa nella sua casa al mare senza dirglielo quando ero alle medie e che stavo con uno che aveva quasi la sua età". "Che cosa? Io non ci credo". "A cosa? Al fatto che fossi così disobbediente? Sì... i miei mi hanno minacciata di portarmi in collegio, ho deciso di darmi una calmata da quando al primo anno di liceo mi hanno sospesa per aver fatto rissa con una tipa". Steph ride di tutto ciò e io sono sconcertato. "Non so se mi piaci ancora" affermo ironicamente. "Lo capisco. La scuola ha chiamato i miei genitori, quando siamo tornati a casa mia madre continuava a dire a mio padre di sgridarmi e lui è scoppiato a ridere e mi ha chiesto se avessi vinto. Ovviamente avevo vinto io, quella ragazza mi prendeva in giro perché secondo lei ero odiosa. Diceva che io potevo avere le borse firmate soltanto perché mio padre faceva il coglione in TV. Quando ho spiegato ai miei questa cosa mio padre mi ha detto che ero stata brava a difendermi ma che la prossima volta mi avrebbe mandata in un collegio in Canada perché farmi sospendere era una cosa grave. Mi ha dato la valigia e mi ha detto che alla prossima cazzata avrei dovuto riempirla e andarmene prima che lui tornasse. Mi ha messo paura, sapevo che ne sarebbe stato davvero capace di prendermi a calci nel sedere per tutto il giardino". "Una volta mio padre l'ha fatto con me, avevo rotto un vetro con la palla da baseball mentre giocavo coi miei amici. Non voglio immaginare cosa mi avrebbe fatto se mi avessero sospeso, forse oggi sarei nell'esercito". Stephanie sta ridendo della scena e ricordo ancora quanto ha fatto male. "Penso che se mi fossi fidanzato con una ragazza più grande di me quando ero adolescente mia madre mi avrebbe tirato il collo. Ti rendi conto che il povero Shane è stato picchiato per te?" "Lo so, poverino mi dispiace... però mio padre è esagerato, lui dice che avevamo troppi anni di differenza ma che importa a lui? Quelli della mia età non mi sono mai piaciuti, infatti con Richard è finita male". "Ma quanti anni aveva questo tipo? Steph tu sei matta...". "Dai, ma che ti importa? Perché tutti me lo chiedete? Tutti i miei ex mi hanno chiesto la stessa cosa, alla fine non conta l'età secondo me. Era più grande di me, di un po'... a me piaceva però, oltre per il fatto che avesse una casa sua, un lavoro, mi portava in giro in macchina e facevamo un sacco di cose che non potevo fare con uno della mia età... non è finita bene, ero troppo piccola per lui e per quanto mi scocci ammetterlo aveva ragione mio padre. Mi ha lasciata mentre ero incinta,ero convinta che non l'avrebbe mai fatto... ancora oggi credo che non l'abbia deciso lui, penso che il fatto che mio padre si sia messo in mezzo l'abbia convinto a lasciarmi. Però avrei preferito che me lo dicesse in faccia, non mi ha più parlato da un giorno all'altro e io penso che a questo punto fosse più immaturo di me. Anche se mi è sempre sembrato strano che mi abbandonasse senza dirlo,comunque è ciò che è successo e ormai non mi importa più". Mi metto comodo nel letto, Stephanie ha finito di mangiare e ha posato il bicchiere vuoto a terra per abbracciarmi. "Amore, secondo me ha ragione tuo padre. Mi dispiace per te ma ti sei fatta prendere in giro. Voleva solo proteggerti". Solleva la testa per guardarmi negli occhi, ha ancora l'aria sofferente ma ha ripreso un po' di colore in viso: "Ma io non voglio che mi protegga. È pesante la sua presenza, è troppo invadente in ogni cosa che faccio e alla fine tanto finisco per fare ciò che voglio ugualmente. Io non ho bisogno di lui che mi dice come mi devo comportare, mi fa sentire una stupida. So di aver sbagliato a fidarmi di un uomo più grande di me, però io ero innamorata di lui e non mi importava di niente. Penso che non si sia mai innamorato veramente, quando ami qualcuno non puoi decidere se è giusto o sbagliato, è così e basta". Mi accarezza il petto con le mani fredde come se volesse dirmi qualcosa, io ho rischiato la mia carriera per lei, ho rinunciato alla mia famiglia, ho tradito la mia donna... "Tu ti sei mai innamorato della persona sbagliata?" La sua domanda arriva così diretta che non so cosa rispondere... "Sì..." rispondo sospirando. Come se non sapesse già della situazione, le ho dato un anello. "E tu non hai perso il vizio degli uomini più grandi?". "No". Mi bacia, mettendosi seduta sulle mie gambe e mordendomi le labbra più volte, indossa ancora il maglione che mi ha rubato e sento che non vuole più lasciarmi andare: "Però questa volta non voglio più soffrire". La abbraccio forte, nemmeno io voglio questo. "Amore,no. Io voglio stare con te, io ti amo davvero". "Sì... lo so" risponde sconsolata, per poi aggiungere: "Questa faccenda della pillola mi ha fatto riflettere. Paul, a me non importa di quello che potrebbe dire mio padre, di quello che penseranno di noi Jo, il pubblico, i tuoi colleghi, non mi importa se perderai il lavoro: io voglio stare con te davvero, non mi piace il mio lavoro se non ci sei tu e poi il rapporto che ho con mio padre fa schifo. Io ti amo. So che è pericoloso, ma non possiamo farci niente. Per quanto io provi a non pensarti finisco sempre per farlo, non riesco più a dormire senza i tuoi vestiti addosso e poi ho pensato che... perché no, se non ci fosse questa situazione non ci saremmo preoccupati così tanto della possibilità di avere un bambino". Rimango fermo per un attimo, Stephanie vorrebbe dei figli insieme... "Tu non vorresti? Continuo a pensare a quello che mi dici, a quando potremo stare insieme senza nasconderci... se non c'è più niente tra voi perché vivete insieme? Lei sa che è tutto finito, perché non vuoi dirlo? So che ormai non vi vedete più, che quando ci sei tu lei è fuori, però tu potresti trasferirti qui finché non hai una nuova casa. Non ti serve una nuova casa, puoi stare qui con me. Mio padre lo accetterà, e anche Jo lo accetterà. A me non importa di quello che le hai detto, non mi interessa di sapere quello che è successo. Però io vorrei che fosse vero quello che dici, non voglio che ci roviniamo la vita per una bugia. Tu stai ancora con lei?". Steph non può sapere che non ho lasciato Jo. Io non voglio perderla, se le dicessi che io non mi sono ancora lasciato non capirebbe. Non è tutto facile come lei pensa, io devo far si che sia Jo a stancarsi di me... ne vale la nostra reputazione. "Amore, torna a letto" le rispondo per prendere tempo, lei mi ama veramente e sentirmelo dire esplicitamente mi ha messo in crisi. Sono pronto a perdere tutto per lei? La guardo negli occhi, i suoi bellissimi occhi blu riflettono la luce del mattino e le sue speranze nel nostro amore. "No, adesso basta. Voglio che tu vieni a stare qui, che lasci la tua roba e che dormi con me ogni notte". "Steph, ogni notte no...". "Perché no? Perché sei da un'altra?" Odio la sua gelosia, è il suo difetto peggiore. "Io e Jo abbiamo una casa insieme. Abbiamo tante cose da sistemare". "Tu e Jo state insieme? A me sembra questo". "No!" Rispondo di istinto. Io e Jo stiamo insieme... "No, Steph. Non è così. Ci siamo lasciati, appena sistemeremo la faccenda delle proprietà in comune avremo finito. Siamo sempre in viaggio, sono in giro per intere settimane a volte e ogni volta che siamo in hotel io dormo con te. Non è vero che non ti do attenzioni, è che non me la sento di convivere adesso". I suoi occhi si riempiono subito di lacrime, una grossa goccia trasparente corre sul suo viso seguita da molte altre: "Perché non vuoi?". "Amore... io voglio. Credimi. Io voglio prendere casa insieme a te, ma ho bisogno che Jo trovi un'altra casa prima di vendere e inoltre tuo padre ancora non sa niente. Non mi sembra il momento opportuno, potrebbe ricollegare il tuo malessere a me e capire che sono stato io a rischiare di metterti incinta. Non ci farei una bella figura, già mi odierà perché sono un wrestler pensa come inizierebbe male tra di noi se dovesse capire che sono stato io". La stringo forte cercando di farla smettere di piangere, vederla così attaccata a me mi piace e mi spaventa allo stesso tempo, vorrei solo che lei fosse felice e così stiamo soffrendo tutti. "Amore, ma tu puoi lasciare qui le tue cose... papà suona prima di salire, non ha le chiavi. Posso nascondere tutto quando viene a farmi visita, inoltre di solito mi avvisa prima. Non può sapere che tu vivi da me, che problema c'è? Hai ragione, non possiamo dirlo in vista di Wrestlemania... in questo periodo è intrattabile, inoltre ci mancava solo la pillola del giorno dopo. Però tu puoi stare qui durante la settimana, a me piace che dormi nel mio letto. Lo renderemo ufficiale più avanti, però ora vorrei che fosse ufficiale tra noi... mi spiego?". Si rimette sotto alle coperte e sparisce con la testa sotto al piumone come una bambina, è arrabbiata e non mi vuole vedere. "Ufficiale significa che è ufficiale, non capisco... ti ho dato un anello Steph, cosa vuoi di più? Il mio culo?" "Il tuo culo? Non sei simpatico". Brontola da sotto alla coperta senza nemmeno girarsi. "Se lo vuoi è tuo anche quello..." rispondo ridendo, anche lei sembra divertita da ciò che ho appena detto e sta ridendo più di me. "Grazie della proposta ma... io intendo dire che vorrei che stessimo più tranquilli quando siamo insieme. Sei il mio fidanzato, piano piano le altre persone lo accetteranno. Perché non vuoi dormire da me? Lascia qui il tuo pigiama almeno, tutte le persone normali fanno questo! Capisco che mio padre ti faccia paura e anche a me spaventa la sua reazione, ma io ho 24 anni e non sono una bambina. A me sembra che tu mi stai trattando come tale. Sono una persona adulta e so cosa significa essere famosa, sono famosa da prima che tu lo diventassi e mio padre ha sempre dovuto pagare per mantenere la mia privacy... ma adesso basta, non mi importa se qualcuno ci vedrà insieme. Vogliono vendere le nostre foto insieme ai giornali? Meglio, ci pagheranno. Ma io non voglio più che ci nascondiamo, tu ed io siamo una coppia e sei sempre stato tu a dirmi che con Jo è tutto a posto. Voglio soltanto che tu passi più tempo con me, non devi venire subito a casa mia se non te la senti di convivere con mio padre di mezzo ma non sentirti a disagio,ok? Voglio essere la tua ragazza, basta con questi incontri di nascosto". La abbraccio forte sistemandole la coperta, Stephanie mi ha dato un ultimatum e ho un mese di tempo prima di Wrestlemania per sistemare il rapporto con Jo. "Amore, perché sei così agitato?" Mi domanda voltandosi e posando una mano sul mio cuore. "Io ti amo. Lo sai. Ma tuo padre è il padrone di tutto al lavoro, lo sai anche questo. Anche tu perderesti il tuo ruolo di capo del team creativo e so quanto ci hai messo ad arrivare lì. Non penso che tu sia una bambina ma sono comunque più grande di te... io voglio proteggerti, lavoro per la WWF da sei anni ormai e posso assicurarti che le cose più cattive sul mio conto le ho sentite negli spogliatoi. Forse per te è diverso, ma io so che tutti i miei colleghi parlano anche più dei paparazzi e dei giornali e non ci metterebbero molto a dire che io sto con te solo per soldi. Tu hai fatto molto per me, so che sarebbe la prima cosa che sentirei dire da tutti. Non mi importa di quello che pensano di me, io mi faccio il culo dal '92 per ottenere ciò che ho, ma tu... direbbero che sei una facile, che sei una stupida a farti usare da me e soprattutto direbbero che io ho provato a metterti incinta per farmi mantenere. Piccola, io ti amo troppo per permettere che tutto questo accada. Non chiedermi di uscire allo scoperto, sarebbe come chiederti di non proteggerti. La mia famiglia non l'ha presa bene, la storia di Jo... non li vedo da un paio di mesi Steph, mia sorella era tutto per me. Ma voleva bene a Jo, non so se sarebbe capace di accettarti nella sua vita. Non voglio che tu viva lo stesso con Shane,so che lui è d'accordo con la regola di vostro padre e so anche che non parlargli più sarebbe doloroso per te". Per fortuna sono riuscito a calmarmi, Steph sembra credere alle mie parole e ha ripreso a piangere: "Shane mi ha salvato la vita ". "Lo so amore". Rispondo abbracciandola, non voglio che adesso pensi a brutte cose... cosa ho detto? "No, tu non lo sai". Risponde bruscamente per poi aggiungere: " È già successo che non gli piacesse il mio fidanzato ed è stato doloroso il fatto che non mi abbia più parlato per settimane. Avevo 13 anni, si è arrabbiato tantissimo quando gli ho detto che un uomo si era preso la mia verginità e io non lo biasimo... sono stata molto male, ho avuto il mio primo attacco di panico a 10 anni per via di quello che mi facevano ma in quel periodo sono stata così male da averne uno ogni giorno. Voleva dividermi dall'unica persona che mi amava in quel momento. Ha già fatto questo errore in passato, ma lui mi ha salvata dalla depressione e mi ha detto che voleva soltanto vedermi felice in qualsiasi modo pur di non vedermi così. Io so che non gli piacerai, ma sono convinta che non mi abbandonerà mai. Tu mi sai rendere felice, non ha motivo di non parlarmi". "Amore, io so che ti vuole bene. Però non possiamo uscire allo scoperto. Verrò a vivere da te. Porto le mie cose qui, ma ogni tanto dovrò tornare a casa mia. Non voglio che si sappia in giro, rispetta la mia decisione per favore". Mi bacia di sorpresa passandomi le dita fra i capelli, finalmente è felice che io verrò qui da lei con le mie cose e mi fa tanta tenerezza stringerla a me. "Ti amo... mi dispiace per l'altra sera, sono stato io a farti stare male". "In hotel? No,non è così. Mi sono agitata io, ultimamente da quando sono salita di grado mi sento un po' sotto pressione,soprattutto nei confronti di papà. Ogni tanto mi serve un ansiolitico, sono un po' stressata. E poi tu mi hai aiutata, mi hai fatta sentire al sicuro". Non capisco se sia sincera o mi stia lanciando una frecciatina, comunque avere due vite parallele sta stressando anche me. Devo chiudere con Jo.
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She never recovered|Triple H & Chyna
RomancePrima parte. Il sogno di Paul fin da quando era ragazzo è sempre stato il wrestling e con tanti sacrifici lo aveva realizzato. Aveva tutto:un buon lavoro, una certa fama e un amore travolgente. Ma un giorno Paul Levesque,ormai conosciuto da tutto il...