Stamford, Connecticut
25 Maggio 2001
Pov. Chyna
"Chyna, non fare cazzate. Ti accompagno, vengo con te". Anthony mi ha permesso di stare a casa sua questa notte, è stata dura dormire senza Hunter la prima notte e mi sento soltanto presa in giro. Non ho fatto altro che pensare a tutte le volte che mi abbracciava nel sonno, al fatto che ciò che mi diceva non era vero, che non mi amava più. "Non piangere" afferma abbracciandomi, non credevo che il mio manager mi avrebbe capita in questa situazione e pensavo che mi avrebbe scoraggiata ma sono felice che Anthony abbia compreso che non si tratta del mio personaggio ma della mia vita. "Se la vedo in corridoio la ammazzo". "Hey,no! Ricorda che è soltanto colpa di Hunter se ti ha mancata di rispetto. Lei è una ragazzina e poi tu devi parlare con il capo. Deve capire che c'è un problema tra di voi e che se vuole che tu rimanga dovrà prendere provvedimenti. Ci penso io, tu sfogati con lui e poi gli parlerò per farti rimanere a Smackdown lontano da loro". Prendo la borsa e scendo dalla macchina dopo essermi aggiustata il trucco sulle occhiaie, non ho dormito questa notte ma Vince non lo deve vedere. "Ricordati: non venire alle mani. Possono denunciarti e poi si aprirebbe un processo... non ne vale la pena per quel coglione". Saliamo in ascensore, l'ufficio di Vince è all'ultimo piano e ho ancora tempo per calmarmi: "Ormai non mi importa più di niente. Sai, io credevo che avrei sposato Hunter... credevo che sarebbe stato l'uomo della mia vita e non mi sono nemmeno mai chiesta come sarebbe la vita senza di lui. Che cosa farò adesso? Lui... lui mi ha completamente tagliata fuori dalla sua vita e si è fatto un'altra storia alle mie spalle! Questi due schifosi si sono presi gioco di me per più di un anno, o forse di più! E se scopasse con lei da quando ha iniziato a lavorare qui? Io gli ho creduto, quando diceva di amarmi io gli credevo, quando faceva tardi in ufficio chissà cosa stava facendo... ti immagini se tra qualche settimana lei dicesse di essere incinta? Non mi stupisco più di nulla, Vince deve sapere che sua figlia è una zoccola da bordo strada e che Paul Levesque è un arrampicatore sociale". "Si, ma ora non pensarci più. Non è vero che hai bisogno di lui per vivere, sei una wrestler di successo e hai una carriera invidiabile. Tu sei ancora quella di prima, potresti dedicarti ad altre cose se volessi prenderti una pausa da questo posto ma comunque hai una bella vita e molti amici e uscirai con altri uomini prima o poi. So che ora ti senti un po' persa ma tra un po' di tempo andrà meglio e capirai di stare meglio senza le sue bugie. Ora asciugati gli occhi, non ti ho mai vista fare così". Prendo un fazzoletto dalla borsa e mi asciugo di nuovo le lacrime, ho dovuto comprare dei vestiti questa mattina perché ho lasciato tutto a casa e nemmeno lo shopping mi ha tirato su il morale. Sento solo il desiderio di uccidere entrambi, mi chiedo solo come io abbia fatto a non accorgermene. "Ci siamo, mi raccomando mantieni la calma". La segretaria di Vince ci accompagna al suo ufficio, sono stata qui tante volte ma ora mi sento più agitata del solito. Spero che lui mi creda. "Prego, entrate pure". Entriamo nell'ufficio, Vince ci accoglie sull'uscio con uno sguardo severo e mi dice di accomodarmi quando vedo seduta dall'altra parte della scrivania l'ultima persona che volevo vedere: Stephanie sta ridendo come una stronza e mi guarda soddisfatta come se avesse vinto alla lotteria, è felice di avermi rubato l'uomo. "Buongiorno, sedetevi pure". Cerco di trattenermi e prendo posto di fronte a loro, quando Vince riprende: "Ho saputo della situazione da mia figlia e trovo tutto questo inaccettabile e di cattivo gusto. Mi dispiace tanto Joan, ma ciò che è successo tra voi non mi riguarda. Perciò ti chiedo, dal momento che il tuo contratto scadrà quest'anno: vuoi continuare a lavorare qui? Possiamo trovare un accordo per continuare ad essere professionali". Cosa vorrebbe dire che non lo riguarda? Che cosa gli ha detto quella stronza? "Se mi permette,Mr McMahon, ho appena scoperto che Paul e Stephanie erano amanti e lei non intende fare nulla? Io non ho intenzione di sopportare questo schifo, io non rimango in queste condizioni". "Paul è il mio ragazzo, non siamo amanti. È il mio uomo. Sei ridicola". "Che cosa? Tu non dovresti nemmeno parlare, stronza". Stephanie si è alzata in piedi e mi sta minacciando, non posso sopportarla. "Rassegnati, tra voi è finita. Paul mi ama". "Stai zitta, troia!" Vince si mette subito in mezzo tra di noi prima che io possa toccarla. "Quanto vuoi? Dimmi". Afferma severo. "Un milione all'anno". Stephanie è scoppiata a ridere come una scema quando Vince voltandosi la mette a tacere. "Un milione? Dai, realisticamente, quanto vuoi?". "Un milione. Secondo voi non valgo abbastanza? Sono anni che prendo meno degli altri e direi che il mio status non è per niente paragonabile a quello di un jobber". "Ok... posso darti 400.000 dollari all'anno, esclusi gli extra per i pay per view e il merchandising ed eventuali progetti extra. Sarebbero 100.000 in più di adesso, di più non possiamo permettercelo. Pensaci". Stephanie sta ridendo ancora, mi ha stancata: "Che hai da ridere? Non sei contenta di avermi rovinato la relazione? Ora vuoi rovinarmi anche la carriera?" Mi avvicino a lei oltrepassando la scrivania, vorrei soltanto ucciderla e farla smettere di ridere, la sua vocina da bambina innocente mi innervosisce ancora di più, Hunter non è il suo uomo! "Basta! Vai fuori! Capisco tutto ma mettere le mani addosso a mia figlia... fuori! Hai colpito mia figlia! Vattene". Prendo un respiro profondo prima di andarmene via, Anthony mi ha afferrata per un braccio e mi sta trascinando fuori. "Vaffanculo a tutti e due, io sono Chyna! Piangeranno senza di me, la WWF è fallita!". "Andiamo via, andiamo a casa".
Pov. Triple H
26 maggio 2001
Bedford, New Hampshire
Continuo a cambiare canale sulla TV, non c'è nulla di interessante questa sera e sono già stanco di rimanere a letto. Jo se ne è andata via, l'ho persa per sempre. Ha tentato di strozzarmi, la donna che amavo voleva uccidermi... Credevo che io e lei ci saremmo sposati... mi metto sdraiato a letto e prendo anche l'altro cuscino per sentire meno dolore, ha ancora il suo profumo e tutto questo mi fa sentire solo. Le sue cose sono ancora dove le aveva lasciate, Jo è andata via e non è come mi aspettavo che finisse: mi sento un vuoto dentro, non riesco a smettere di piangere per essere stato una merda nei suoi confronti e avrei voluto chiederle scusa per tutto il male che le ho fatto, avrei dovuto chiederle scusa per averla colpita invece di scappare, avrei dovuto dirle subito che avevo sbagliato. Pensavo che sarei stato meglio una volta che ci saremmo lasciati, invece mi sento peggio di prima. Io l'ho ferita, avrò una nuova vita con Steph mentre lei piangerà per questo... "Paul! Hai una visita!" "Chi è?" Domando alla domestica al piano di sotto, per fortuna posso permettermi qualcuno che mi aiuti perché la mia famiglia mi ha completamente abbandonato. "Sono io". Riconosco la voce di Stephanie da lontano, avevo bisogno di vederla. "Amore! Sono in camera" rispondo chiedendole di salire, non vedevo l'ora di rivederla e di stare con lei. "Ciao amore mio" affermo vedendola sulla porta, non ha una bella faccia e non indossa i soliti tacchi ma una tuta da ginnastica. "Amore mio?" Mi domanda togliendosi gli occhiali da sole, ha due occhiaie terribili e non si è nemmeno truccata. "Per favore... sei una merda! Tu mi hai mentito! Mi avevi detto che tu e lei non stavate insieme, che lei sapeva di noi! Mi hai trattata come una zoccola, credevi di poter tenere il piede in due scarpe... bugiardo! Volevi solo i miei soldi, ti sei approfittato di me al lavoro ma in realtà amavi lei! Brutto stronzo, sei un coglione! Sei un egoista pezzo di merda, hai anche avuto il coraggio di promettermi una vita insieme, hai le chiavi di casa mia! Io ti avevo chiesto di convivere mentre tu eri fidanzato con un'altra! Mi avevi detto che eri single, che era tutto ok e che ero io la tua ragazza... fottiti Paul! Non mi hai mai amata". "Steph, no! Non è vero! Io ti amo, ti prego vieni qui! Avvicinati. Vieni! Non è come credi, ti spiego". Si avvicina a me sedendosi sul letto, guarda per un momento la mia gamba per poi riprendere: "Quale bugia vuoi raccontarmi adesso?". "Steph,io non la amo più. È vero, non avevamo rotto... le avevo chiesto una pausa, speravo che comprendesse la situazione e che mi lasciasse. Ormai era finita, era qui solo per darmi assistenza e io non voglio che tuo padre lo sappia-". "Troppo tardi coglione. Lo sa già. Gliel'ho detto io, l'altro ieri Jo ha chiamato dicendo di volergli parlare urgentemente e papà mi ha chiesto spiegazioni. Aveva capito già da quando sei andato in ospedale che tra noi c'era qualcosa, gli avevo detto quella sera che io ti avrei portato le cose e mi aveva detto che non approvava e che non dovevo pensare di poterlo prendere in giro... aveva ragione lui, sei soltanto un pezzo di merda. Mi ha chiesto da quanto andava avanti, gli ho detto tutta la verità e mi ha detto che lui sapeva che tu e Jo eravate ancora fidanzati. Ieri ha urlato, ha fatto una scenata e ho capito che lei aveva scoperto di noi due. Mi hai fatta passare per una puttana, mi hai fatto credere che mi amavi... mi hai usata solo per svuotarti le palle! Ti sta bene ora che stai così, stai lontano da me!". "Steph, no! Te lo ha detto tuo padre di lasciarmi? Non farlo, tu mi ami! Io ti amo piccola, ho sbagliato ma adesso anche lei lo sa e possiamo avere la nostra vita". Le afferro il viso tra le mani, io non posso perderla: "Amore mio, non lasciarmi. Non era una bugia, io ti amo veramente". "E perché non mi hai risposto al telefono in questi giorni? Io ero preoccupata per te! E tu eri con lei, dovevi nascondere la verità!" I suoi occhi si sono riempiti di lacrime, non posso credere di aver fatto soffrire due donne e soprattutto Steph. "Scusami... piccola, mi dispiace! Non ascoltare tuo padre, io ti amo!". "Ami le tue cinture, non me. Papà ha ragione. E poi perché dovrei crederti? Lui mi ama veramente, sono sua figlia e me lo ha sempre dimostrato. Mentre tu... tu non mi hai mai dimostrato un cazzo, quell'anello è stato solo un disperato tentativo di illudermi per continuare a prendere potere nella mia azienda! Io ti ho promesso tutto, ti ho dato mille possibilità e ti ho amato veramente. Non mi importa dei soldi che ti sei preso, non mi interessa di riavere i regali che ti ho fatto non sono disperata quanto te: ti ho dato il mio cuore e l'hai calpestato, non ti è mai importato dei miei sentimenti! Anche io provo dei sentimenti, non sono un oggetto che puoi usare finché non ti stanchi. Sai che c'è? Sono felice che ti sia ridotto così, almeno le tue tanto amate cinture andranno a qualcun altro più rispettabile di te". "Ma cosa avete tutti contro di me?" Le urlo facendola scappare. "Sei una merda umana, ecco cosa abbiamo contro di te! Per colpa tua Jo mi ha quasi uccisa! Mi hai fatto credere di essere fidanzati, io non sapevo della vostra reazione! Si è arrabbiata con me, inizialmente non capivo e le ho detto che tu ormai stavi con me ma ha detto che noi eravamo amanti! È questo che era la nostra relazione, tu scappavi da lei non avevi paura di mio padre! Tu pensi di poter giocare con le vite degli altri, ci hai usate entrambe! E poi cos'è questa storia della pausa? Perché volevi tornare insieme a lei? Se non ci fosse stato mio padre mi avrebbe ammazzata di botte, mi hai lasciata sola contro una donna di 90kg incazzata nera e non sapevo nemmeno il motivo, te ne rendi conto?". "E come avrei potuto essere lì se nemmeno sapevo che vi eravate incontrate?". "Se avessi risposto alle mie chiamate lo avresti saputo! Io ho le chiavi di casa di un'altra tipa e non lo sapevo nemmeno! C'è tutta la sua roba in questa stanza! Sei ridicolo, hai anche il coraggio di chiamarmi amore tu? Io sapevo che non avrei dovuto mettermi con te, adesso lo sapranno tutti e io farò la figura della zoccola senza cuore che rovina le relazioni! Paul, io ti chiedo scusa per quello che abbiamo fatto, non avrei dovuto avvicinarmi a te mentre stavi con un'altra. Però io non voglio prendermi colpe che non ho, non ho intenzione di esprimermi su questa storia e preparati a quando verrai sputtanato in qualche talk show dalla tua ex. Non andrò a difenderti, non so nemmeno se tornerai al lavoro. Sinceramente: mi hai stancata. Resta a casa in questi mesi, non farti sentire per favore. Se mai guarirai qualcuno ti chiamerà, sicuramente non io". "Cosa?" Non può licenziarmi così: "Steph, io ho finito un match senza una gamba e tu adesso mi ringrazi così? È questo che pensate di me lì dentro? Quello che ho fatto a livello professionale non conta un cazzo? Ok, non lavorare più con me se non mi sopporti, nemmeno io voglio più! Ma non puoi dirmi di non tornare più, non sei tu che decidi". "No, infatti. Non sono io che decido. L'ha detto il medico di fronte a te all'ospedale,c'ero pure io a farti da badante quel giorno: non si sa se potrai tornare, Dio mi ha fatto questo regalo di liberarmi di te finalmente". "Tu mi ami invece? Lo senti quello che dici? Jo ha trovato la lettera nella mia borsa,ma io non ricordavo di averla... l'avevo data a te, quando l'hai messa nella mia roba? L'hai fatto apposta, volevi che lei la leggesse! Fai schifo! Se solo avessi aspettato ci avrei pensato io alla mia vita". "È anche la mia di vita. E comunque io credevo di fare una bella cosa, non immaginavo che sarebbe successo questo. Non sapevo quando ti avrei rivisto, quando ti ho portato le cose ero appena scappata da mio padre che mi diceva che ciò che stavamo facendo era sbagliato e volevo che la avessi tu. Non sapevo come sarebbero andate le cose, sapevo che ci sarebbe stato un confronto e... non importa, pensa pure che io ti abbia sabotato la relazione, resta il fatto che tu non avresti nemmeno dovuto essere in una relazione. Ti odio". "Stephanie, non andare". Si blocca sulla porta prima di andare via e mi guarda piangendo. "Io non ho mentito quando ho detto di amarti. Non l'ho mai fatto. Tornerò un giorno, e sarà peggio per te. Non voglio stare con una bambina, ascolta pure ciò che dice tuo padre come se avessi 13 anni. Io tornerò al lavoro, auguro a te un chiodo nella gamba e una carriera rovinata". "Ciao" risponde andandosene via, a nessuna delle due importa di me! Infortunio di merda, avrei dovuto abbandonare tutto tempo fa! Le lancio dietro un libro che avevo sul comodino, non voglio vedere la sua faccia mai più. Non me lo aspettavo da lei, non era vero niente. "Portagli questa borsa, fagli vedere tutto quello che c'è dentro. Arrivederci". Sento la voce di Steph sulle scale mentre parla con la cameriera,non capisco perché non mi porti questa borsa di persona ma subito sento dei passi salire in fretta alla mia camera: "Paul, mi ha chiesto di darti queste cose". Mi posa un sacchetto di plastica sul letto, dentro ci sono tutti i miei vestiti ma sono tutti pieni di palline di cotone credo. Vuoto il sacchetto sul letto, non sapevo nemmeno di averle dato tutte queste felpe e trovo tutti i nostri ricordi: delle nostre foto, un completo che le ho regalato, un paio di orecchini che le ho dato al suo compleanno, l'anello con cui le ho promesso amore e il corpo dell'orso di peluche. Scavo un po' nel sacchetto e ritrovo anche la sua testa, è uscito tutto il cotone e si è completamente disintegrato. C'è un bigliettino tra le varie fotografie, lo apro e lo leggo immediatamente: "Spero di non rivederti mai più". "Paul, devo farti la borsa per domani". La cameriera è entrata con un borsone in mano, domani andrò in una clinica a farmi ricoverare ma non mi importa più: "No!" Rispondo buttando giù dal letto tutte le cose, ho appena perso la persona che amavo e non mi importa più di niente. Ho ferito Jo, era l'ultima cosa che avrei pensato di fare nella vita. Stephanie è solo una cretina, spero di non rivederla mai più. Rimango solo nella stanza, ho perso la persona a cui tenevo di più al mondo... mi lascio andare ad un pianto liberatorio, sono solo. È solo colpa mia se sono finito così. Guardo un attimo accanto a me, alla mia sinistra: il suo posto sul letto ora è vuoto, penso che l'ha voluto lei se ora ci siamo lasciati.... no, l'ho voluto io. O forse entrambi. Non avevo mai immaginato questo momento, ma ora fa male più di quanto avrei mai pensato. "Domani vado via. Pulisci tutto e metti via i vestiti, non torno più qui. Dì a Jo di prendersi le cose, vendo la casa".
STAI LEGGENDO
She never recovered|Triple H & Chyna
Roman d'amourPrima parte. Il sogno di Paul fin da quando era ragazzo è sempre stato il wrestling e con tanti sacrifici lo aveva realizzato. Aveva tutto:un buon lavoro, una certa fama e un amore travolgente. Ma un giorno Paul Levesque,ormai conosciuto da tutto il...