San Jose, California
21 maggio 2001
Pov. Triple H
"Buongiorno amore". La sveglia è già suonata tre volte ed è meglio che mi alzi altrimenti mi vedranno in corridoio. "Dai... è presto" brontola voltandosi dall'altra parte. "Non puoi arrivare in ritardo tutti i giorni, dormigliona". Mi volto per abbracciarla e le bacio la fronte per farla svegliare: "Ok..." risponde voltandosi girandosi verso di me per riprendere a dormire sul mio petto: "Steph, devo andare in palestra". "Non ti fa male?" Mi domanda per non farmi alzare, ormai la conosco troppo bene per non saperlo. "No... meno di ieri" rispondo cercando di tirarmi su, mi fa malissimo la gamba e anche solo mettermi seduto è difficile. Mi appoggio un attimo alla spalliera del letto mentre Stephanie è costretta ad uscire dalle coperte e indossa la vestaglia un po' imbronciata come sempre. "Meglio far sparire questi prima che arrivino con la colazione" afferma ridendo mentre raccoglie la sua lingerie dal pavimento che giace lì da ieri sera. "Non ho chiesto la colazione ieri" rispondo cercando di muovere la gamba per alzarmi ma sono immobile come un pezzo di legno. "Perché? Ti avevo chiesto di farlo prima di salire". Mi domanda delusa ritirando le cose nella valigia alla rinfusa. "Perché oggi è il giorno delle braccia e potrei vomitare durante gli stacchi" le rispondo ironicamente prima di ingoiare una pillola senza acqua. "Avresti potuto dirmelo subito. Mi preparo e scendo con te, ho un impegno alle 9 e ormai sono sveglia". A quest'ora Vince dovrebbe essere già sceso da un pezzo, a meno che non abbia deciso di non andare più in palestra alle quattro del mattino. Aspetto un attimo che inizi a fare effetto, sento solo dolore appena provo a muovermi leggermente e spero che sia soltanto perché sono stato sdraiato a lungo, anche se ultimamente il dolore è insopportabile quando non prendo medicine. "Allora? Mi hai detto di muovermi ad alzarmi e adesso sei tu a letto?" Mi domanda lanciandomi la maglietta addosso. "Un attimo, tanto tu ci metti sempre tanto a prepararti". "Senti, tu non devi legarti i capelli, struccarti dalla sera prima, trovare il reggiseno giusto che ti tenga fermo il tutto mentre ti muovi e infilarci dentro i fazzoletti per non farle sudare. È un problema che voi uomini non avete!" Esclama lanciandomi anche i pantaloncini in faccia. "E tu che le vuoi anche più grosse". "Non cambierà molto da adesso... a luglio ho l'intervento, vedrai che sarai felice anche tu dopo". "Sul serio? Non pensavo l'avessi deciso davvero". Mi metto seduto sul bordo del letto dopo tanta fatica, stasera ho un match contro Chris Jericho e l'ultima cosa che voglio è dargli la soddisfazione di fare overselling a ogni mia mossa perché non mi reggo in piedi. Sean ha ragione, dovrei prendermi uno stop altrimenti l'ultimo match della mia carriera potrebbe essere quello contro uno dei colleghi che odio di più. "Certo che ho deciso davvero. A proposito, tieniti libero il 12 di luglio. Ho bisogno che tu venga a farmi supporto morale". "Non verrò a tenerti la manina. Se hai paura perché lo fai?" Riesco finalmente ad alzarmi in piedi appoggiandomi al muro, probabilmente io finirò sotto ai ferri prima di lei e dovrei parlare a Vince di questa situazione ma se lo facessi dovrei dire di me e Steph a tutti dato che mi verrebbe a trovare a casa ogni giorno... "Anch'io ti voglio bene. E poi non ho paura, è che preferirei che ci fossi tu ad aiutarmi a fare tutto piuttosto che restare con il seno di fuori davanti ai miei. L'ultima volta che mi hanno vista nuda sarà stata quando andavo alle elementari probabilmente...". Provo a fare qualche passo zoppicando, Stephanie si è accorta di tutto ciò e sembra ignorarmi mentre vado verso di lei in bagno. "Amore, stavo scherzando. Ti accompagnerò se potrò". La abbraccio da dietro le spalle mentre si sta pettinando i capelli, dallo specchio noto la sua espressione preoccupata: "Sei sicuro di stare bene? Vuoi vedere un medico? Dovresti farti fare una puntura, non posso sorreggerti io durante il match stasera". Mi accompagna a sedermi su una poltrona, non riesco molto a pesarmi sulla gamba ma le pastiglie stanno facendo effetto. "Non serve... mi sto riprendendo. Passami i vestiti per favore". Non voglio dare soddisfazione a quel coglione di Jericho e non sono pronto ad affrontare Jo... ieri sera sembrava arrabbiata con me al telefono, ma mi ha detto di aver discusso con Kurt per una cosa loro e mi sono chiesto da quando quei due sono amici ma non ho fatto domande per evitare che Steph mi sentisse parlare con lei. "Ok, se lo dici tu... dirò a mio padre di farti prendere qualche giorno di pausa, non è il caso che ti stanchi ulteriormente". "No!" Rispondo istintivamente, non voglio tornare a casa con Jo... "Ok... scusami se volevo fare qualcosa per te. Non capisco perché tu ti faccia tutti questi problemi, dirò a mio padre che stiamo insieme e basta. Glielo dirò io se hai paura della sua reazione, anche io ho paura di quello che potrebbe dire ma ormai lo capirà e penso che sarebbe peggio se lo scoprisse da solo...". "No Steph, intendevo dire che parlerò io della mia gamba. Non serve che lo faccia tu, non ti riguarda". Cerco di sviare il discorso ma non sembra calmarsi: "Certo che mi riguarda. Stiamo insieme, mica ti lascerei da solo in convalescenza! E poi dovrei trovarmi altro da fare dato che mio marito on screen lascerebbe il programma per un po' ". "Va bene. Adesso però sto bene, andrò a farmi fare una puntura così starò meglio. È un intervento che dovrò programmare, non cambierebbe niente se lo dicessi adesso. Posso continuare fino all'operazione". "A mio padre piaci, sono sicuro che non avrà niente da dire. Non accadeva da tempo che avesse un preferito, Shawn lo ha deluso parecchio con la sua dipendenza da droghe". "Per caso ha anche un figlio preferito? A che servono le preferenze, io sono qui perché me lo merito" rispondo dopo essermi vestito. "Non dirlo a Shane ma... sono io la figlia preferita". "Anch'io sono il figlio preferito da quando sono ricco. Prima non era così però, mi dispiace per Shane". "Beh, lui è il figlio preferito di nostra madre quindi che non si lamenti ". Finisco di allacciarmi le scarpe ed esco dietro di lei, Steph ormai non si nasconde più e non so come fare per non farmi scoprire. Jo era arrabbiata con me, magari lei e Kurt... no, non credo. "Stavo pensando che durante la tua assenza potremmo portare la McMahon family a Smackdown. Potremmo inscenare un divorzio durante la tua ultima puntata e spostare l'attenzione sugli altri in modo tale da potermi liberare per l'intervento". "Non mi sembra una buona idea" le rispondo distrattamente mentre scendiamo le scale. "Perché no? Ah già. A me non sembra che la tua ex l'abbia presa così male, non credo che si arrabbierà quando le cose saranno pubbliche. E anche se fosse potremmo rimetterla a Raw insieme ad Eddie, non credo che sarebbe un problema per lei". "Non penso che voi due possiate stare insieme e non penso nemmeno che lei voglia essere tua amica". "A me non importa di cosa è successo in passato. Insomma, lei non sa quando è successo il tutto e poi potremmo andare d'accordo. Al momento del draft non mi sembrava arrabbiata o altro. L'ha accettato, so che Chyna ed Eddie funzionavano e mi ha chiesto spiegazioni ma è stata professionale". Jo non sa la verità, effettivamente potrebbe funzionare. "Steph, tu sei mai diventata amica delle ex di qualcuno?" Le domando alzando lo sguardo, nella teoria sembra tutto così facile... "Non proprio. Il mio primo ragazzo aveva una ex che non mi sopportava, ma era stata lei a tradirlo per prima! Ridicola. Lei l'aveva tradito con un collega, mentre lui ha tradito lei con me... non ha proprio tradito, si stavano già separando. Non vivevano nemmeno insieme,probabilmente pensava che lui l'avrebbe perdonata ma non capisco che cosa si aspettasse. Comunque una volta avevo una frequentazione, più sesso che altro, e ho conosciuto la sua ex in una serata... ci siamo divertite a commentare la sua vita, era bravo a letto ma al di fuori era un caso umano". Ripenso un attimo a ciò che ha detto: "Si stavano separando? Hai rovinato un matrimonio! Io non ci credo". "Non ho rovinato un matrimonio! È stata lei a tradire per prima, hanno fatto tutto da soli. Quando lui l'ha scoperto l'ha cacciata via di casa e tra di noi è successo dopo. Lei gli aveva chiesto la separazione, questo dopo che lui aveva tradito a sua volta ma non importa, devo dire che non era così convinto ma tanto ci ho pensato io a fargli cambiare idea. Ci hanno messo un anno a divorziare ufficialmente perché improvvisamente aveva capito di amarlo... tutto molto poetico, ma in sostanza non credo fosse vero. Non poteva avere i suoi soldi per gli accordi prematrimoniali e glieli ha fatti spendere in avvocati. Io non rovino le coppie, pure voi eravate già in crisi io non c'entro". Tra noi è finita da tempo, spero che Jo riesca ad accettarlo in fretta ma non credo che ci riuscirà dal momento che non ha ancora capito come stanno le cose. Scendiamo le scale in silenzio, non credevo che Stephanie fosse capace di rovinare un matrimonio e sono allibito da tutto ciò quando incrociamo Benoit sulle scale: "Ciao", salutiamo quasi in coro io e Steph, la quale si ferma inaspettatamente per parlare con lui. "Sei pronto per stasera?" Gli chiede cercando di essere gentile ma lui risponde a monosillabi: "Sì". Afferma con fare imbronciato. Forse si è alzato con il piede sbagliato, lui che può scegliere su quale piede appoggiarsi almeno... "Tutto a posto?" Gli domando, quando è arrabbiato diventa minaccioso e non capisco per quale motivo debba fare così con noi. Mi si avvicina e sembra che voglia mettermi le mani addosso, guardo Stephanie cercando di farle capire di allontanarsi e scende qualche gradino lasciandomi solo con lui: "Fuori dal ring non mi devi parlare,ok? Ti rispetto come collega, per il resto mi fai schifo". "Ma come ti permetti? Che ti ho fatto?" Gli domando avvicinandomi a lui, non siamo mai stati amici ma non credevo di essergli così antipatico. Sto per iniziare una rissa, Benoit non smette di guardarmi negli occhi e sotto sotto mi fa anche un po' paura ma la rabbia che sento in questo momento è incontenibile: sono convinto che lui abbia ascoltato qualcosa che gli ha detto Jo sul mio conto, lei non accetta che sia finita! Forse ci ha visti e le ha detto qualcosa. Oppure Angle... maledetto. Mi metto sulla difensiva, lo vedo pronto a sferrarmi un pugno ma inaspettatamente se ne va senza dire una parola. Stephanie mi raggiunge in compagnia di Steve Austin, che nel frattempo stava salendo le scale: "Che gli prende?" Mi domanda correndo verso di me. "Non lo so. Lasciami stare" rispondo ritirando la mano prima che possa afferrarmela, mi sono rotto di questa situazione e non so che cosa fare... "Paul! Lascia perdere altrimenti stasera ti rompe il collo. Io non voglio una crippler crossface in spogliatoio!" Esclama Steve venendomi incontro, forse per lui è divertente ma io non ci trovo niente da ridere. "È pericoloso, Steph! Licenziatelo!" Rispondo allontanandomi da loro, mi sono stancato di tutti questi falsi amici che credono alle cose che dice Kurt. Devo fare qualcosa e in fretta, altrimenti tutti mi odieranno per colpa di Kurt Angle. "Aspetta! Ma dove vai?" Mi domanda Stephanie inseguendomi. "Vado a farmi fare una puntura, stasera lui e Jericho le prendono". Mi fermo un'altra volta nella hall e li trovo ancora dietro al culo: "Da solo! Vado da solo, ciao ragazzi. Non seguitemi come due cani".
Più tardi
Stephanie mi sorride come sempre a bordo ring, per fortuna mi ha perdonato per stamattina anche se Steve non è molto felice della mia presenza e mi ha rubato la cintura tag team per fare il suo ingresso con entrambi e titoli e togliermi la soddisfazione di indossare entrambe le cinture. Mi guarda a malapena e credo che si sia offeso nonostante abbia accettato le mie scuse. Jericho sta per eseguire la sua mossa, ne approfitto per prendere un attimo di respiro dalla forza di Benoit, il quale è decisamente accanito nei miei confronti, e cerco di capire quando sarà il mio momento: Jericho ha ribaltato Steve Austin, sta per fargli la Wall of Jericho e cerco di non ridere per il nome stupido che gli ha dato e osservo attentamente, il pubblico non sta esultando nonostante siamo noi gli heel e io al suo posto mi farei delle domande, ma non è questo il momento di pensarci. Lui e Benoit ci porteranno via i titoli di coppia, da un lato sono felice di liberarmi del mio compagno ma dall'altro non sono molto contento per tutti i soldi che prenderanno i miei rivali. Steve sta per cedere, nonostante il nome stupido fa davvero male quella mossa e mi preparo ad entrare: prendo un po' di rincorsa, il dolore si sta risvegliando e appena mi fermo inizio a sentirlo. Faccio qualche passo per non sentire il dolore, Stephanie mi guarda insistentemente mentre grida le sue battute e capisco che sto per entrare in ritardo. Mi butto senza pensarci troppo su Jericho, vado dritto per colpirlo ed allontanarlo dal mio partner ma all'improvviso sento una fitta lancinante al muscolo: inciampo su di lui, cadendo con tutto il mio peso l'ho spinto fuori dal ring. Dovrei rialzarmi ma non ci riesco ed esco dal ring rotolandomi, la mia gamba sinistra è completamente fuori uso e cerco di trattenere le lacrime di dolore. Il mio muscolo è completamente contratto e mi rimetto in piedi senza appoggiare, perché proprio adesso? Dovrei andare verso Jericho ma arrivo al tavolo di commento saltellando dove riesco ad appoggiarmi, inizio a spostare le cose per prepararmi alla mossa successiva e provo ad ignorare il dolore terrificante che mi impedisce di respirare. "Chiamo lo stop?" Mi domanda l'arbitro avvicinandosi a me, inizio a strappare tutto dal tavolo e lo lancio a terra con violenza per non pensare al fatto che potrebbe essere l'ultimo match della mia carriera: perché proprio ora? Mi ero ripreso il mio titolo, sono all'apice della fama e non posso mollare tutto uscendo in barella come un perdente: l'arbitro si allontana vedendo le mie intenzioni di continuare, Stephanie mi guarda preoccupata e vorrebbe avvicinarsi per fermare tutto ma la fermo con uno sguardo. Salgo sul tavolo insieme a Jericho, ne aprofitta per la pausa per chinarsi su di me: "Sei sicuro?" Mi domanda incredulo. "Vai" rispondo stringendo i denti. "No, sentirai dolore!". "Vai!". "Ok... farò pianissimo, ci provo". Fingo di provare a sollevarlo appoggiandomi a lui, cercando di non far capire che in realtà è lui a sorreggere il mio peso: mi butta a terra facendo il più piano possibile, sento tutta la botta sulla schiena e trattengo il respiro per qualche secondo ma subito mi gira per eseguire la Wall of Jericho. Prendo un bel respiro e trattengo il fiato mentre mi piega le gambe, cerco di tenere il mio peso sulle braccia in modo tale che non tiri e mi accorgo che dall'altra parte non sta nemmeno mettendo pressione. Apprezzo le sue intenzioni ma è decisamente insopportabile, inizio a prendere a pugni il tavolo e capisce finalmente che deve lasciare la presa ben prima del previsto. Mi lascia su invito dell'arbitro, Stephanie sta urlando e non capisco cosa stia dicendo e rimango sul tavolo sdraiato a riprendere fiato. Approfitto del fatto di non essere inquadrato per capire se riuscirò a muovermi, io devo farlo... cerco di spingermi con le braccia fino alla sedia e appoggio prima il ginocchio destro per cercare di reggere tutto il peso. Mi giro come riesco e tiro giù anche l'altra gamba in un modo imbarazzante, la gente dietro di me nelle prime file mi incita a continuare mentre altri confabulano sul mio infortunio e cerco di non ascoltarli: mi appoggio al tavolo con le mani e cerco di mettere tutto il peso sulle braccia mentre scendo dalla sedia e vedo che tutti hanno capito che non ce la faccio; Benoit mi ha guardato e ora dovrei entrare nel ring. Mi trascino come posso verso il quadrato, Stephanie vedendomi zoppicare si è chinata al posto mio e ha recuperato da sotto al telo il mio martello: "Dammi qua!" Esclamo vedendo la sua faccia preoccupata, rientro faticando e trascino la gamba inutile con entrambe le braccia fino ad arrivare verso Jericho: faccio per colpirlo alla schiena con il martello ma si sposta come previsto e finisco per sfogarmi sul petto di Stone Cold quando Benoit mi butta a terra da dietro le spalle. La caduta è troppo violenta, mi fa male ovunque e non riesco più ad alzarmi ma Chris mi afferra per la vita prendendomi in braccio a peso morto per poi lanciarmi violentemente a terra: la campana è suonata, finalmente l'incubo è finito. Mi afferro la gamba stringendola al petto, cerco di respirare con il naso per non perdere il controllo ma fa così male che scoppio in lacrime immediatamente. "Paul! Aiutatelo!" Urla Stephanie chinandosi su di me. "Non riesco a muovermi" le rispondo a bassa voce sperando che chiami qualcuno a tirarmi su, l'arbitro mi ha afferrato per un braccio mentre qualcun altro mi ha preso d'altro lato: non riesco nemmeno a tenere gli occhi aperti, cerco comunque di sorreggermi sulla gamba buona ma la strada fino all'entrata sembra interminabile. "Riesci a muovere un po' la gamba?" Mi domanda l'arbitro cercando di capire come portarmi via. "No". "Puoi pesarti sopra?" "No!" Rispondo chiudendo di nuovo gli occhi. "Ok, solleviamolo. Quando te lo dico provi a fare un passo. Vai". Mi appoggio lentamente sulla punta del piede e sento che mi sollevano mentre saltello in avanti con l'altra gamba. Faccio un paio di passi molto lentamente ma non ce la faccio più a muovere nemmeno un dito del piede sinistro: "Esci sull'altra gamba, ti teniamo". Inizio a saltellare come un coglione, ormai non riesco a fingere e credo di essermi strappato il quadricipite definitivamente, il muscolo è tutto rigido e intravedo dietro le quinte Stephanie nel suo completino oro ad aspettarmi. L'uscita sembra lontanissima, questa camminata è interminabile e quando alla fine mi scostano la tenda mi accascio subito a terra: spero che la mia carriera non sia finita qui, spero vivamente di poter lottare ancora... Vince sta urlando come un matto mentre cerca di coordinare i soccorsi, Steph si è avvivinata a me e cerca di spostarmi i capelli dalla faccia, non riesco a smettere di piangere e credo di non essere mai stato così male in vita mia: "Si sposti signorina per favore" afferma un medico a Steph. "Stai tranquillo, io sono qui" mi sussurra prima di spostarsi, un infermiere si inginocchia al suo posto e mi mette una mano sulla spalla: "Dobbiamo metterti in barella. Rilassati adesso". Sento delle mani addosso lungo tutto il corpo, degli altri medici mi stanno ribaltando sul lettino: "Al mio tre ti spingi indietro". Cerco di spingermi con le ultime forze rimaste, finalmente sono sul lettino. Mi danno una medicina da inalare, prendo dei grossi respiri mentre mi distendono piano la gamba e mi legano alla barella. "Si è strappato il muscolo" afferma uno dei medici tastandomi dolorosamente. "Dobbiamo fare una lastra, sarà da operare" risponde un altro mentre mi spingono verso l'uscita dello stadio. Stephanie e Vince mi inseguono per il corridoio, anche Sean mi ha visto e mi osserva preoccupato: "Hunter, io ti avevo detto che sarebbe successo...." afferma sconsolato. "Vaffanculo" rispondo mentre mi caricano in ambulanza, molta gente è corsa a vedere la scena in modo pietoso e non vedo l'ora che questo dolore finisca per sempre. "Posso venire anch'io?" Urla Stephanie prima che chiudano le porte. "Vuoi che venga, Paul?" Mi domandano i soccorritori prima di chiudere la seconda porta. Non faccio in tempo a rispondere che interviene Vince: "No, a posto così. Steph, noi andiamo via". "Papà, perché? È solo, qualcuno lo deve accompagnare! Lasciami andare con lui!". "Ho detto no. Ci sono i giornalisti, dobbiamo risolvere la situazione e sei più utile qui". La porta si chiude dietro di me, saluto Stephanie con uno sguardo prima di andare via e mi auguro che non faccia cazzate mentre non ci sono. Non ho nemmeno il cellulare con me, sento freddo dal momento che non indosso nulla e inizio a sentirmi meno male e sempre più stordito da questa roba che mi hanno detto di respirare: "Hai freddo?" Mi chiedono mentre mi coprono con un telo dorato di un materiale strano, provo a non pensare cosa succederà dopo mentre i medici mi mettono un ago nel braccio: "È grave? Mi opereranno?" Domando disorientato mentre mi iniettano qualcosa. "È quasi sicuro che sia uno strappo, in ospedale ti visiteranno meglio" risponde uno dei medici cercando di rassicurarmi, mi brucia tutta la pelle dove mi hanno messo una flebo ed è uscito del sangue: "Con la morfina sentirai meno dolore". Finalmente il dolore inzia a calmarsi e riesco a riprendere fiato, sento come se avessi la gamba sinistra sempre in tensione e mi stava uscendo il dolore nel resto del corpo per via dei colpi che ho preso. Mi staccano i cerotti che ho sulla testa, uno dei due tagli si è un po' riaperto e mi disinfettano pulendomi dal sudore. "Avrebbe bisogno di un paio di punti questa ferita... è quasi rimarginata, ma rimarrà il segno ormai". Spero di non passare più di un mese in ospedale, ormai ho perso la mia cintura e non ho più una carriera davanti... Arriviamo in ospedale, il dolore è diminuito ma ho molto sonno adesso e non voglio perdere conoscenza: mi trasportano dentro a una stanza, ad attendermi c'è un macchinario in cui mi fanno entrare subito dopo avermi sfilato le scarpe: non riesco a rimanere sveglio, lascio che i medici facciano il loro dovere e mi abbandono finalmente alla sensazione di benessere. Il dolore è quasi sparito, sento il corpo pesantissimo e non riesco a tenere gli occhi aperti.
"Paul!" Un'infermiera mi scuote nella barella e cerca di svegliarmi, ha in mano un camice e mi dice che dovrò indossarlo. "Paul... abbiamo visto la situazione. Dobbiamo operarti, se per te va bene ti portiamo in sala operatoria. Se vuoi tornare a camminare dobbiamo riportare il muscolo al suo posto, si è completamente distaccato dalla sua sede. Firma questo documento". Firmo ciò che mi danno senza nemmeno leggere, io voglio tornare a lottare e non posso restare così. Mi accorgo che mi hanno spostato in un'altra stanza, ero così disorientato che sarà passato un po' di tempo e vedo che mi hanno staccato la flebo. Mi aiutano a indossare il camice, la gamba mi fa di nuovo male e mi sfugge un grido di dolore mentre mi toglie il costume e le fasce dai polsi e dalle ginocchia. "Sto facendo piano... secondo me ti sta bene questo verde". L'infermiera cerca di farmi distrarre ma l'unica cosa che ho in mente ora è la mia vita: Vince capirà di me e Steph, Jo scoprirà che ho un'amante... "Vuoi che avvisiamo qualcuno prima che ti facciano l'anestesia?" Mi domanda gentilmente, ma rispondo subito con sicurezza: "no, grazie". "Sicuro? Non vuoi che chiami la tua famiglia?". "No" rispondo di nuovo, bevo il calmante che mi hanno portato e spero di addormentarmi in fretta: "Conta alla rovescia da 10, e pensa a qualcosa di bello". Mi dice un'altra dottoressa mettendomi un'altra flebo al braccio. Inizio a contare, Jo scoprirà dell'intervento e dovrò stare giorni con lei... "Sei fidanzato?" Mi domanda con calma, ho la vista un po' annebbiata... "Sì"... "Allora pensa a lei mentre ti addormenti, pensa a quando ti sveglierai e lei sarà qui". Ma quale delle due? Ho fatto un casino... vorrei strapparmi tutto e finirla con questi pensieri ma non riesco a muovermi, tutto intorno a me si sta annebbiando e le palpebre sono così pesanti che sono costretto a chiudere gli occhi.
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She never recovered|Triple H & Chyna
Storie d'amorePrima parte. Il sogno di Paul fin da quando era ragazzo è sempre stato il wrestling e con tanti sacrifici lo aveva realizzato. Aveva tutto:un buon lavoro, una certa fama e un amore travolgente. Ma un giorno Paul Levesque,ormai conosciuto da tutto il...