Pov. Triple H
"Siediti... ma si può sapere che ti prende? Cos'è questa emergenza?" Mark mi invita a sedermi più volte sul divano accanto a lui ma non riesco a smettere di camminare per il salotto, non so come sfogare la tensione e mi accorgo improvvisamente che un dito ha iniziato a sanguinarmi a furia di mordere le unghie. "Tieni" afferma Mark porgendomi una lattina di birra già aperta, faccio qualche sorso e il fresco della schiuma mi riporta alla realtà. Mi siedo accanto a lui, non so cosa mi abbia spinto a venire qui perché solo ora io realizzo quanto in realtà provi vergogna di me stesso a parlarne, ma lui mi precede facendo presto il suo nome: "Stephanie? Per caso riguarda lei?" Annuisco appena con il capo,senza nemmeno alzare lo sguardo dalla lattina di birra mezza vuota, Mark non sembra giudicarmi dal suo tono di voce pacato ma sembra volermi rassicurare battendomi una pacca sulla spalla. "Non ci voleva molto per capirlo. Quella sera da Shane vi ho visti uscire da quella stanza e da lì non ho potuto non notare il modo in cui ti mette gli occhi addosso. Le piaci". Accartoccio la lattina con una mano e mi ferisco accidentalmente il palmo con il bordo tagliente: "È così evidente?" Domando sconcertato, se Mark lo ha capito forse anche Jo potrebbe aver intuito qualcosa... e se già lo sapesse? "Beh... a dire il vero tutti vorrebbero essere al tuo posto. I colleghi non parlano d'altro, Stephanie ha smesso di rispondere alle loro avances e hanno iniziato a domandarsi chi fosse il fortunato che se la trombava. Non esiste persona nel roster che non si sia persa almeno una volta a guardare quel paio di tette giganti... Io avevo scommesso su Jericho, ma anche Benoit zitto zitto... Quindi sei tu,fratello?" Rimango un attimo spaesato,so già che quando Stephanie cammina per i corridoi i ragazzi rimangono sempre a bocca aperta ma non immaginavo che ci fosse una vera e propria gara per finirci a letto... che schifosi. "Beh,anche lei ha dei sentimenti forse. Qui non si tratta di una gara a chi se la porta a letto per primo, non è una bambola". Afferro il panno che mi porge e cerco di tamponare il sangue che mi esce dalla mano, non sento più dolore dalla rabbia che provo nei confronti dei miei colleghi, di Jo, di Stephanie e la sua famiglia ma soprattutto di me stesso. "Avanti,lo sai anche tu che reputazione ha al di fuori della WWF. Con questo non intendo dire che sia una facile,non la conosco in questo senso,però si parla di qualche avventura con lei tra i lottatori e da questo si deduce che non abbia un fidanzato fisso. È normale che un gruppo di ragazzi single nel pieno dei 30 anni vogliano provarci con una ragazza carina. È libera,tutti ci sperano. Quindi tra di voi è una cosa seria,giusto? Sembra che tu ci tenga a lei". "Mi ha detto che mi ama". La notizia colpisce il mio confidente come un fulmine a ciel sereno,la sua espressione disorientata muta subito in un profondo sorriso : " Ma fai sul serio? Da quanto tempo va avanti?". Non capisco se sia felice del mio guaio o se non vorrebbe mai trovarsi al mio posto, Mark mi sorride amichevolmente e non riesco a decifrare i suoi pensieri. "Sì... è da qualche mese ormai. Vedi,io non ero nemmeno interessato a lei,fino a un po' di tempo fa volevo un bambino con Jo e da quando il nostro sogno è svanito non sono più sicuro della nostra storia. Io e lei ci siamo avvicinati per caso... io amo Jo,sono sicuro di amarla ancora in qualche modo ma le cose vanno così male che non so se potrà continuare. Con Stephanie è diverso, sto bene con lei. È che... non mi aspettavo che lei provasse dei sentimenti per me. Non so nemmeno come ci sono finito dentro a questa situazione, non ho la minima idea di come sia potuta iniziare una relazione con lei!" "Perché ti trovi bene con Steph. Lo hai ammesso tu stesso. Ma è evidente che ci sia qualcosa che ti frena in tutto questo. Se non ci tenessi avresti ignorato completamente le sue parole d'amore e non saremmo qui a parlarne, credo che nel profondo provi qualcosa per lei. Ma questo solo tu lo puoi sapere. Se anche tu ricambi i suoi sentimenti non avere paura di stare con Stephanie". "Ma io non posso stare con lei! Io sono impegnato, ho già una ragazza, questa è stata solo una parentesi. Mi sento una merda per aver tradito Jo ma non riesco a pensare a cosa succederebbe se perdessi Stephanie... mi ha scritto una lettera,dice che se io non la amo devo sparire dalla sua vita... ma al mio lavoro non ci pensa? Alla mia carriera? Cosa direbbe suo padre se mi vedesse dare le dimissioni domani mattina? E i colleghi? Capirebbero che c'è qualcosa tra me e lei e mi prenderebbero in giro,penserebbero che io ho vinto le mie cinture perché Stephanie mi apriva le gambe. Inoltre Jo mi lascerebbe". Prendo un respiro profondo e mi appoggio ai cuscini del divano, la verità è che non voglio rinunciare a Stephanie... non so cosa farei senza vederla ogni giorno al lavoro, senza i suoi sorrisi e i suoi abbracci,non tornerei mai più in quella casa... "Hunter... posso solo immaginare che cosa tu stia affrontando. Ho capito che lei ti rende felice, più di quanto abbia fatto Jo ultimamente... Tu sei innamorato di Steph? Se è così devi fare solo una cosa: segui il tuo cuore. Non sarà facile, frequentare la figlia del capo è impegnativo: il suo cognome è importante nel mondo dello sport ed è il nostro capo, è naturale che qualche invidioso possa parlare male di te e accusarti di favoritismo. Inoltre suo padre è un grande ostacolo, quando ho lavorato con lei al suo debutto ci stava sempre appresso per controllare che non allungassi le mani su sua figlia. Vince è gelosissimo della sua bambina, ma se quello che provi per lei è sincero non avere paura di dirglielo. Ogni padre vorrebbe vedere i figli felici, se tu rendi felice Stephanie e lei rende felice te nessuno ha il diritto di dirti qualcosa di brutto. La gente avrà sempre qualcosa per cui parlar male di te, se la ami anche tu non devi rinunciare a Steph". Prendo un respiro profondo,il discorso di Mark mi ha confuso maggiormente le idee. E se avesse ragione? Se io amassi Stephanie? L'idea di lasciare Jo mi manda in crisi,non posso abbandonarla in un momento così delicato per noi... forse è solo una fase,devo prendere tempo per capire cosa voglio. "Vai a casa... dormici su. Non devi decidere adesso, parla con Stephanie quando sarai pronto". Le sue parole mi tranquillizzano, non ho ancora fatto sapere nulla a Stephanie e non devo farlo domani. "Hunter! Dai,non è niente di grave. A tutti è successo una volta nella vita. Se è lei che vuoi faglielo capire". Mi alzo piano dal divano, non credo di potermi reggere in piedi per l'emozione, e mi dirigo verso la porta di ingresso a passo lento. "Grazie fratello". Ringrazio Mark per la birra e soprattutto per i suoi consigli, la verità è che non so cosa fare. Stephanie mi ama,io non so cosa provo. Sono arrabbiato con me stesso. Vorrei non avere un cuore. Vorrei essere da solo e senza sentimenti per nessuno,vorrei che l'amore sparisse dal mondo e che regnasse l'odio,non causerebbe tutti questi problemi. Esco da casa di Mark, alla radio gira ancora quello stupido pezzo sul quale ho dato a Jo il primo bacio e questo non fa altro che innervosirmi. Spengo lo stereo con un pugno e chiamo Stephanie,io devo chiederle di vederci. Metto la chiamata in vivavoce quando subito risponde: "Pronto?" Dalla voce non sembra stare bene, probabilmente l'ho svegliata a quest'ora. "Stephanie..." mi mancano le parole,non so come parlarle senza ferire i suoi sentimenti... Aspetto una sua risposta dall'altra parte ma sento solo un rumore fastidioso, un brusio di persone che urlano e una musica forte. "Dimmi... cosa devi dire?" Distinguo a fatica la sua vocina dal baccano di sottofondo, sembra che sia a qualche festa. "No,niente" rispondo freddo,devo parlarle con calma da soli. "Dai... voglio saperlo adesso!" "È lui?" Dall'altra parte del telefono riconosco un'altra voce femminile,meglio non parlarle ora che è fuori. Però domani sarà peggio, dovrò partire con Jo e io devo chiudere questa storia. Probabilmente è solo una sua amica,le ragazze non si tengono mai nulla per loro. Prendo coraggio e confesso, prima accosto in un parcheggio isolato e mi concentro: "Stephanie,io ti devo parlare. Dove sei?" Segue un attimo di silenzio, sento soltanto la musica della festa, quando improvvisamente risponde: "Ok". Capisco dal suo tono di voce che probabilmente non mi sente bene, mi faccio dare l'indirizzo e decido di raggiungerla alla casa che mi ha indicato. Osservo attentamente le vie,non credo che sia una buona idea quella di infiltrarmi nella casa di qualcun altro, quando sono costretto a svoltare bruscamente nella direzione indicata. In questa via,poco distante da casa mia, si trova un'unica casa davanti alla quale sono parcheggiate file di macchine. Riconosco tra le prime la sua Corvette rossa e capisco di trovarmi nel posto giusto,le altre auto sono più o meno dello stesso calibro e devono per forza appartenere a gente ricca quanto lei. Lascio la mia auto alla fine della fila, un tizio ubriaco è appena andato via a tutta velocità liberando un posteggio. Prendo la lettera prima di scendere e la metto in tasca di fretta,io devo parlarle e devo capire... lei non può averlo detto davvero, voglio sentirlo dalla sua bocca. Mi avvicino alla villa, tutti i cancelli sono aperti e la musica si sente anche da lontano: qualche persona sta fumando fuori in giardino, c'è un sacco di immondizia già nel prato e un sacco di bottiglie di vodka vuote,indice che qui si stia facendo festa da più di qualche ora. Passo davanti ad una coppietta e prego che nessuno mi riconosca, sembrano tutti piuttosto giovani rispetto a me ma per fortuna nessuno sta facendo caso alla mia presenza. Cerco di individuare Stephanie da una delle finestre,prima di entrare vorrei essere sicuro di trovarla,quando improvvisamente la sento urlare il mio nome: "Paul!" Mi giro verso il giardino e la trovo appartata in un angolo del giardino seduta sulla base di una grande statua: mi avvicino a lei per salutarla,rivederla mi fa uno strano effetto e smetto finalmente di sentirmi a disagio. La abbraccio forte e la stringo a me, risentire di nuovo il suo profumo anche se misto all'odore di alcol e sigarette mi fa stare di nuovo bene. Sento il cuore battermi forte nel petto,non vorrei lasciarla andare più ma subito si allontana da me per abbassarsi con una mano il vestitino nero che la copre appena. Si risiede di nuovo sul gradino,in una mano regge saldamente un bicchiere di carta mentre nell'altra tiene un pacchetto di sigarette un po' schiacciato. Mi siedo accanto a lei, è evidente che abbia bevuto un po' e beve un altro sorso dal suo bicchiere prima di cercare di aprire il pacchetto di sigarette con una sola mano. "Perché sei venuto?" Mi domanda confusa, riesco a malapena a intravedere il suo volto e noto che i suoi occhi sono lucidi e il suo viso è tutto sporco di trucco come se avesse appena finito di piangere. "Tutto bene? Di chi è la festa?" Le domando avvicinandomi a lei, spero che non stia troppo male per me... "Sì... la mia migliore amica sta festeggiando il suo compleanno! No aspetta, forse è il compleanno di un suo amico... o di suo cugino? Non mi ricordo". Stephanie è decisamente ubriaca, ha svuotato il suo bicchiere in un sorso e sta cercando una sigaretta in un pacchetto ormai vuoto: "Perché mi vuoi parlare? Hai da fumare?" Nego velocemente con la testa e le tolgo dalle mani la bottiglia di vodka prima che possa riempire di nuovo il suo bicchiere,deve sapere che ho letto la lettera e le devo parlare... "Perché mi hai cercata? Tanto io non ho speranze con te,tu non mi ami...". Riprende di nuovo a piangere, vederla così mi fa stare male e mi fa sentire uno stronzo. Lei si è innamorata di me,prova dei sentimenti veri e l'ho ferita. È solo colpa mia,noi non possiamo stare insieme... Le afferro le mani tra le mie,le lacrime continuano a scorrere sul suo viso mentre cerca invano di allontanarsi, non riesce a guardarmi negli occhi mentre le asciugo le lacrime con i polpastrelli. "Ho letto la lettera, Steph. Ti ho cercata perché volevo dirtelo. Sarò sincero, non me lo aspettavo. Non immaginavo che tu provassi amore per me, io... sono confuso. Tra noi c'era attrazione, quando ce ne siamo accorti era già troppo tardi... Ti ho sempre detto di essere impegnato,lo sai...". "Va bene. Va bene. Mi sono illusa di nuovo". Stephanie sta cercando di alzarsi in piedi traballando sui tacchi tra i fili d'erba: la afferro per un braccio e la stringo forte a me impedendole di cadere. "Non puoi chiedermi di andarmene dalla WWF. Quello che è successo non c'entra nulla col lavoro, è stato un caso. Se vuoi smettere di lavorare con me lo capisco-". "Tu vuoi smettere?" Mi domanda interrompendomi. I suoi occhi azzurri pieni di lacrime guardano dritti nei miei mentre si stringe tra le mie braccia tirandomi la felpa. "No" rispondo senza esitazione, non voglio rinunciare a noi... Mi sfiora le labbra con leggerezza mentre mi avvicina a sè, i suoi baci sono come una droga della quale non riesco a fare a meno. Mi dispiace di averla fatta soffrire per tutto questo tempo, Mark ha ragione: non devo rinunciare a lei. Io... mi sono innamorato. Mi allontano un secondo dalle sue labbra tutte sporche di rossetto rosso e mi guardo velocemente intorno per assicurarmi che non ci sia nessuno che ci stia guardando per poi sorprenderla prendendola in braccio: "Dove andiamo?" Mi domanda incuriosita mentre la porto via di qui, vorrei stare solo con lei in questo momento e vederla di nuovo sorridere mentre ci baciamo. Cammino in fretta nella via buia verso la macchina, Stephanie insiste per camminare da sola e le afferro velocemente la mano mentre corro ad aprire l'auto con impazienza. "Aspettami! " mi grida ridendo, rimanendo qualche passo dietro di me. Le nostre mani si lasciano in fretta e ne approfitto per prendere la chiave, sento il rumore dei tacchi sull'asfalto farsi sempre più vicino e rimango sorpreso dalle sue mani fredde sul mio collo che mi fanno rabbrividire leggermente mentre mi volto verso di lei: le sue labbra divorano le mie, un impeto di passione ci travolge mentre cerco di afferrare la maniglia della portiera con una mano. L'altra mano si fa strada sotto al suo vestito, Stephanie mi spinge contro la carrozzeria e smette un attimo di baciarmi per aprirmi i pantaloni: "Vuoi farlo qui davanti a tutti? Andiamo in macchina,dai!" Esclamo con ironia, lei mi lascia andare contro voglia per poi aprire la portiera. Mi siedo nei sedili posteriori, Stephanie prende posto accanto a me e chiude subito la portiera per poi abbassarmi di nuovo i pantaloni. Non vedevo l'ora di rimenere solo con lei,le sue ciocche di capelli mi solleticano la pelle mentre si china per baciarlo. Mi metto comodo mentre si lega i capelli velocemente con un elastico, la bacio di nuovo prima di cominciare e mi lascio finalmente andare: mi è mancato stare con lei, ogni volta che rimaniamo soli è come se il tempo si fermasse. Nessuno sa che siamo insieme, aspettare il momento giusto in cui siamo soli in complicità mi fa venire voglia di vederci ancora e ancora nell'attesa di poter restare di nuovo in intimità, di sentire di nuovo le sue labba sulle mie e il suo profumo addosso. La lascio fare liberamente, questa volta non mi va di forzare le cose ma voglio fare ciò che lei mi chiede: inizio ad ansimare,non mi importa di guardarla negli occhi o di sentirmi potente su di lei, restare insieme è già abbastanza e voglio solo godermi il momento. Non riesco a trattenere un gemito,chiudo gli occhi per concentrarmi solo sul contatto quando improvvisamente inizio a sentire freddo: "Il tuo telefono". Steph si è staccata da me e sta frugando nella sua borsetta alla ricerca di qualcosa,il cellulare mi vibra nella tasca dei pantaloni ed è Jo che mi sta chiamando... "Che fai? Non rispondi?" Domanda irritata mentre si sta sistemando il rossetto guardandosi nello specchio retrovisore. "Pronto" affermo poco convinto, il cellulare mi trema nella mano e provo a riconnettermi con la realtà ma subito dall'altra parte la sento urlare: "Ma si può sapere dove cazzo sei? Sono le due e ancora sei in giro... vedi di tornare puntuale alle cinque domani, non voglio partire in ritardo per colpa tua. Hunter,il lavoro è una cosa seria,siccome ti conosco volevo solo ricordarti che domani mattina dobbiamo partire per un viaggio di quattro ore". Stephanie sta cercando di trattenere le risate e sorride divertita,probabilmente ha sentito ogni parola e si starà chiedendo che cosa ci faccio ancora insieme a lei. Ero convinto di amare Jo... "Amore...". Non ho il tempo di aggiungere altro,ha chiuso la telefonata e mi ha lasciato un vuoto... "Steph,è meglio che vada". Sussurro sotto voce alzandomi di nuovo i pantaloni". "Ok" risponde senza nemmeno voltarsi. "Fammi sistemare i capelli". Noto dallo specchio la sua espressione amareggiata,avrebbe voluto che io rimanessi con lei e ho rovinato il momento... "Stephanie,aspetta". La trattengo per un braccio prima che possa aprire la porta, non avrei dovuto rispondere a quella chiamata di merda... "Steph, non andare via. Ho letto la tua lettera prima, eccola...". Tiro fuori il foglio stropicciato dalla tasca della felpa e glielo porgo,non voglio che pensi che non voglio stare con lei... "Mi hai già detto di averla letta,perché la dai a me? " mi domanda scocciata,credo che voglia andarsene per nascondermi la sua delusione,lo vedo dai suoi occhi lucidi... "Io ti ho aperto il mio cuore,Paul. Non l'ho scritta per gioco questa lettera, forse tu non hai capito ma io non ti ho baciato per farmi prendere in giro di nuovo. Buonanotte". "No dai, non fare così...". Cerco di trattenerla di nuovo e blocco le portiere prima che possa andare via: "Non è divertente, apri! Voglio andarmene! Non fare così? A te non importa evidentemente di ciò che ti ho detto,mi hai assecondata solo per farti fare un pompino sulla tua macchina! Sei un maniaco sessuale!" "Addirittura?" Sorrido alla scena pietosa,i suoi capricci sono così stupidi... nel giro di un secondo passa da essere una donna ad essere una bambina viziata. "Sì, lasciami andare a casa". Sblocco la portiera dell'auto e ci guardiamo per un momento negli occhi, la luce di un lampione le illumina il volto e si riflette nei suoi occhi azzurri. "Ti amo anch'io". Rimango fermo per un liutaioattimo che sembra un'eternità, Steph si è fermata e non vuole più andare via. Si avvicina a me,le sue guancie sono ancora più rosse di prima e lo stesso hanno fatto le mie: la bacio di nuovo, questa volta delicatamente e accarezzandole piano le labbra con il rossetto aggiustato di fresco, non so come io abbia trovato il coraggio per dirglielo ma sento di essermi tolto un peso dal petto, è stato tutto improvviso e ancora mi ritrovo le sue mani tra i capelli, questa volta però le mie mani le accarezzano le guance rosse mentre la lettera piegata trema sulle sue ginocchia. Non credo di aver mai visto Stephanie così emozionata,il mio istinto è quello di abbracciarla ma è lei a precedermi: "Amore mio... fin dal primo momento ho capito che eri speciale. Ti amo Paul,scusami se ti ho messo in questa situazione ma... noi ci amiamo,non so come faremo adesso!" "Steph... non piangere... Tesoro ti prego,non fare così. Ti prometto che sistemerò tutto, è che non possiamo andare da Jo e dirglielo... non possiamo adesso, che figura ci faremmo davanti a tutto il mondo? Ti darebbero della troia e a me del traditore. Inoltre tuo padre mi ucciderebbe e perderei il lavoro. Troveremo il momento giusto,adesso però dobbiamo stare attenti. Ci vedremo a casa mia, in New Hampshire. Ti lascio le chiavi domani,così puoi andarci quando vuoi. Ok? ". Stephanie sembra essersi tranquillizzata: "Mio padre non lo deve sapere. Io non posso uscire con i wrestler,lo sai che se qualcuno infrange le sue regole può diventare cattivo! Lui spera ancora che io torni com Richard. Ma io amo te,non posso farci niente... Glielo dirò io,non possiamo nasconderglielo!" "No! Steph,aspetta" . La convinco a chiudere la borsa,non voglio che si sappia adesso! "Non dirai niente a tuo padre per ora. Non voglio che ti faccia del male o che ti cacci via di casa per colpa mia. Ora hai bevuto,sei un po' ubriaca e potrebbe pensare che tu dica così perché abbiamo passato una notte insieme. Fatti accompagnare a casa adesso, non voglio che si arrabbi". "Ma non ho dodici anni, posso tornare a casa quando voglio!" Risponde ridendo, come se la stessi prendendo in giro. "Davvero tuo padre è così permissivo?" "Non lo è. Si è solo rassegnato al fatto che non possa più imporre le sue regole da quando sono maggiorenne ". La sua mano trema nella mia, Stephanie sta tornando in sè dopo aver bevuto un po' d'acqua da una bottiglietta che avevo in macchina e sembra sentirsi meglio. "Non voglio che rimani qui. È pieno di gente ubriaca,torna a casa. Ho visto la tua macchina prima". "Sì hai visto bene. Tra poco torno, saluto gli altri e me ne vado. Non sono così ubriaca, sto bene... piuttosto tu devi tornare a casa,domani parti alle cinque del mattino!" La bacio velocemente prima di lasciarla andare e le chiedo di portarsi via la lettera. Non è sicuro lasciarla in auto, spero che la nasconda bene... accendo il motore e mi avvicino all'uscita della via e intravedo Stephanie salire in macchina,aiutata da una sua amica. Spero che Vince non si accorga in che condizioni è, spero che nasconda bene la lettera... Non me la sento di parlare con Jo. So che le spezzerei il cuore,non è il momento giusto.
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She never recovered|Triple H & Chyna
RomancePrima parte. Il sogno di Paul fin da quando era ragazzo è sempre stato il wrestling e con tanti sacrifici lo aveva realizzato. Aveva tutto:un buon lavoro, una certa fama e un amore travolgente. Ma un giorno Paul Levesque,ormai conosciuto da tutto il...