Capitolo 103

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24 Maggio 2001
Bedford, New Hampshire
Pov. Chyna
"Mi porti l'antibiotico?" Chiudo un attimo il copione che sto studiando per domani e vado in cucina per portare a Hunter le sue medicine: riempio un bicchiere con l'acqua dal rubinetto, non riesco a smettere di pensare a ciò che mi ha detto Kurt e non capisco proprio come possa tenermi qualcosa nascosto... gli porgo l'acqua e la pastiglia e torno a sedermi sulla poltrona, non riesco a capire perché Hunter non mi abbia parlato di tutto questo e inoltre ho scoperto da Sean che si era infortunato. Avrei preferito stare con lui in modo diverso, non avevamo giorni di ferie da un secolo e sono già stanca di dovergli fare da infermiera. Kurt insiste affinché io cerchi delle prove, ma Hunter ha un muscolo strappato e in casa sembrava tutto normale, che cosa dovrebbe nascondermi? È da quando è tornato a casa ieri sera che studio ogni suo movimento ma non ho notato niente di diverso, Stephanie gli ha scritto un SMS ma ne ha ricevuti molti e potrebbe essere soltanto una gentilezza da parte sua. Chris dice che stavano scendendo insieme le scale e si è incontrato con loro, un po' mi infastidisce il fatto che stessero andando in palestra insieme ma sicuramente non sarebbero stati soli... "Chi è ?" Gli domando sentendo suonare il suo cellulare. "Ah... non so,  adesso non mi va di rispondere". Chiude subito il display ignorando la chiamata, è già la terza volta che lo fa e non capisco perché ai suoi amici ha risposto mentre era ricoverato e ora che sta meglio non ne ha voglia. "Hunter perché sei così scortese? Sarà qualcuno che vuole salutarti". "Perché ti interessa così tanto? È il mio telefono, decido io a chi rispondere". Riprendo a leggere ignorandolo completamente, sono stanca della sua arroganza e lascio che si tenga il suo dolore. Gli hanno messo un chiodo nella gamba, questa ferita mi fa piuttosto impressione e cerco di non guardarlo mentre si lamenta. E se fosse Stephanie a telefonare continuamente? "Mi porti il ghiaccio per favore?" Mi domanda guardandomi dal divano con aria imbronciata. "Un attimo, finisco la pagina". Riprendo a leggere il copione, mi sono appena alzata e non ho voglia di tornare in cucina ma riprende a parlare: "Sì,  ma a me fa male adesso". "Ti farà male per mesi, aspetta un attimo" rispondo scocciata, ma perché non mi rispetta più? Da quando ci siamo visti non ha fatto altro che chiedermi favori! "Perché mi tratti così? Ti rendi conto che ho un quadricipite strappato? Ho subito un intervento l'altro ieri, aiutami". Ora mi ha davvero stancata, perché non avrebbe dovuto dirmi dell'intervento per poi chiedermi di passare la convalescenza con lui? "Hunter, basta! Perché tu mi tratti così? Io non sono la tua infermiera, è da quando sono venuta in ospedale a trovarti che mi tratti come tale ma io sono la tua ragazza! Non hai più rispetto per me, sono mesi che mi tratti male e io continuo a non darci peso: povero Hunter, oggi è stanco, povero Hunter, ha in mente il lavoro, povero Hunter, si è fatto male... Tu dai per scontato che io debba fare tutto questo per te e io devo supplicarti di passare una giornata al mese con me!". Mi avvicino a lui lanciando il copione sulla poltrona, voglio sapere chi lo ha chiamato: l'uomo che amo mi odia! Perché io lo amo ancora se non mi fa sentire amata? "Basta, adesso stai esagerando: sei la mia ragazza, chi dovrebbe stare con me? Ti ho detto di prenderci questo tempo per ricominciare e tu devi sempre rovinare tutto!". Questo è troppo, come si permette! "Chi era al telefono? Ti ho fatto una domanda, le tue risposte mi fanno capire che tu mi stai nascondendo qualcosa! Dicevi sempre di me ed Eddie, ma non è il riflesso di ciò che tu facevi a me? Perché devi dubitare di me? Perché non posso sapere chi ti chiama? Hai un'altra?". "Cosa? Un'altra? No! Amore, non ti ho detto della mia situazione perché non volevo farti preoccupare. Lo ammetto: ho sottovalutato le mie condizioni, credevo che fosse un dolore passeggero. Ma ora voglio che tu mi stai vicina, ho bisogno di te". Questa risposta mi fa arrabbiare ancora di più: ogni volta che mi parla in questo modo sento ancora di provare amore per lui, a volte mi sembra che mi ami ancora, poi mi ferisce e poi mi parla di nuovo d'amore... E se Kurt avesse ragione? Se lo facesse per nascondere qualcosa? Se fosse tutto falso? "Hunter: basta. Perché non mi hai chiamata? Chi era al telefono? Perché Stephanie era lì in ospedale quando sono arrivata?". "Te l'ho detto, mi ha portato le mie cose. Ero nudo, senza cellulare e senza documenti, mi ha soltanto fatto avere la mia borsa". "E chi ha chiamato lei? L'hai fatta chiamare immagino... Hunter perché mi dici bugie?". Mi ritraggo improvvisamente, Hunter ha lanciato il bicchiere d'acqua a terra bagnando tutto il tappeto: "Chi ti ha messo in testa queste cose? Il tuo nuovo amico Kurt? Da quando siete amici? Che ti ha detto?". Afferra la stampella accanto a lui per alzarsi in piedi e saltella a fatica verso di me: "Io posso essere amica di chi voglio! Chi era al telefono? Fammi vedere se non hai nulla da nascondere! Perché dici così? Allora è vero che nascondi qualcosa se vuoi sapere tutto ciò che mi dicono gli altri. Chi ti ha detto che stavamo parlando di te? Ti ho detto che mi ha raccontato una cosa e subito a pensare male, che cazzo hai da nascondere? Per favore, dimmi che cosa sta succedendo. So che c'è qualcosa, dimmelo. Sii sincero con me". Hunter è arrabbiatissimo, il suo viso è diventato rosso e riesco a vedere le vene sul suo collo: solleva la mano sinistra, sta cercando di colpirmi e subito lo allontano ma improvvisamente mi sferra un pugno in faccia. Mi allontano da lui sotto shock, non riesco nemmeno a dire una parola mentre mi massaggio la guancia cercando di non pensare al dolore, Hunter ha subito abbassato lo sguardo e ha iniziato a piangere fortissimo. Dovrei andarmene, non posso vederlo e si meriterebbe di essere picchiato, potrei ucciderlo facilmente con le mie mani dal momento che è ferito ma non riesco a vederlo piangere così: mi ha fatto del male, il mio ragazzo mi ha appena ferita! Prende l'altra stampella ed esce di casa a fatica, rimango immobile nel punto esatto in cui è successo e non riesco nemmeno a muovermi quando sento la porta sbattere dietro di lui. Adesso è il momento giusto, io so che nasconde qualcosa e devo trovare delle prove. È meglio che sia sparito dalla mia vista, la persona che amo va a letto con un'altra... Cerco il suo cellulare sul divano ma uscendo di casa se lo è portato via, ancora insiste nel nascondermi la verità e sono ancora più motivata a cercare: apro tutti i cassetti del salotto ma non trovo niente, decido di salire in camera da letto e solo a pensare che su questo letto lui abbia fatto sesso con un'altra mi fa venire il vomito dal momento che ci abbiamo dormito questa notte ma devo scoprire la verità. Apro i cassetti dei comodini ma non c'è nulla, intravedo di sfuggita il mio riflesso nello specchio di fronte al letto e vedo che la mia guancia è tutta rossa ma devo riprendere a cercare: sono sicura che ci sarà qualcosa, sua sorella non è una tipa da creme e a casa sua non c'erano prodotti di quella marca così costosa. Svuoto anche gli armadi ma ci sono soltanto i suoi vestiti, sono posti troppo scontati probabilmente e mi rendo conto che se dovessi nascondere qualcosa non lo lascerei dove lui potrebbe guardare. Qual'è un posto in cui tiene esclusivamente cose sue? Mi accorgo della sua valigetta appesa per la tracolla sull'attaccapanni in corridoio, Hunter ha sempre con se quella borsa dal giorno in cui gliel'ho regalata ed è geloso della sua valigetta da ufficio: probabilmente sto perdendo tempo, non dovrei frugare tra le sue cose del lavoro dal momento che ci troverò solo fogli e qualche penna ma io devo scoprire la verità. Spero di non trovare niente ma il mio sesto senso mi dice di aprirla... apro il primo scomparto in cui tiene il pranzo, a parte una carta di una barretta di nocciole non c'è nulla e penso di star perdendo tempo. Mi asciugo una lacrima e mi siedo a terra nel corridoio con la borsa tra le gambe, non riesco a credere a ciò che sto facendo... Amy dice che il mio sesto senso non mente mai, forse dovrei accettare il fatto che potrei trovare qualcosa... mi faccio coraggio e apro l'altra tasca, tolgo una cartellina e la sua agenda in cui ci sono solo segnati appuntamenti di lavoro e la metto da parte per guardare nelle tasche più piccole se c'è qualche oggetto tipo un elastico per capelli, un braccialetto o qualsiasi cosa appartenga a un'altra donna: non so nemmmeno cosa sto cercando, ho trovato solo un pettine e uno scontrino di una pasticceria quando mi ricordo della tasca segreta di questa borsa. Apro la cerniera e trovo un foglio a righe accuratamente ripiegato, sembra strappato da un quaderno o da una agenda e non proviene dalla sua dal momento che le pagine sono tutte integre. Intravedo una fitta grafia dalla carta sottile, Hunter non scrive così bene sembra una specie di lettera più che un appunto casuale: la apro, le mani mi tremano dalla rabbia e trovo ciò che speravo di non trovare. Una lettera. Inizio subito a leggere, la data è di molto precedente ad oggi ed è dell'anno scorso:
Greenwich, 9 Aprile 2000
- Caro Paul,
Spero che tu abbia ricevuto questa lettera, ancora mi sto domandando se avrò il coraggio di dartela o se rimarranno per sempre pensieri miei. Ad ogni modo, sono convita che prima o poi la verità venga sempre alla luce, quindi poco importa se sarò io a consegnarti questo foglio o sarai tu a trovarlo. Non sono brava a fare discorsi, tu lo sai, ormai ci conosciamo così bene che tra di noi le parole non servono più, ma è passato troppo tempo e mi sento in dovere di essere sincera con te. Non posso continuare a mentirti e soprattutto non riesco a continuare a mentire a me stessa, per quanto io ci provi in ogni momento non sono in grado di reprimere ciò che provo e non voglio più farlo. Fin dal primo momento in cui abbiamo iniziato a lavorare insieme ho sempre pensato che tu fossi una persona speciale per me e me lo hai sempre dimostrato facendo ciò che nessun amico aveva mai fatto: ti sei curato di me,mi hai fatta sentire speciale e sei riuscito ad entrare subito nel mio cuore. Non ho mai voluto dirtelo perché non mi sembrava giusto,ho continuato a pensare che fosse sbagliato,ma non posso più nasconderti di essermi innamorata di te. Ogni volta che ti vedo mi perdo nei tuoi occhi, mi incanta il modo in cui mi baci,la notte sogno di fare ancora l'amore con te e mai come in quel momento desidero uno dei tuoi abbracci. Ricordo la nostra prima notte passata insieme a casa mia,quando abbiamo definito tutto questo un errore da non ripetere,che abbiamo ripetuto ancora e ancora fino ad oggi senza mai riuscire ad allontanarci. Sono convinta che ciò che si è creato tra di noi sia speciale, tu riesci a farmi sorridere come nessuna persona al mondo può fare e mi fai sentire protetta tra le tue braccia,come in quella notte piovosa a Bedford in cui mi sono addormentata sul tuo petto mentre mi stringevi forte a te. Sentivo il tuo cuore battere col mio,tra le mura in legno della tua casetta nei boschi lontana dal mondo, avrei voluto fermare lì il tempo e rimanere con te tra le coperte con i vestiti sparsi sul pavimento e la luce della luna che entrava dalla finestra. Avevamo detto che era soltanto una cosa fisica per entrambi,inizialmente credevo fosse così,anche se dentro di me già sentivo di essermi troppo affezionata a te... so che non doveva finire così e mi dispiace, avrei dovuto interrompere tutto tempo fa ma non riesco a rinunciare a te e credo,anzi spero che sia lo stesso per te. Restare lontani per due settimane mi ha fatto comprendere che in realtà non riuscivo a rinunciarci, nonostante fossi consapevole del pericolo che corriamo continuando a vederci non avrei mai fatto a meno di fare l'amore con te. Non pensavo mi avresti cercata, sarebbe stato più comodo per tutti se fosse finita lì dopo il rischio che abbiamo corso ma era ormai evidente che non potesse finire. Ogni sera prima di dormire scrivevo SMS o facevo il tuo numero ma ho fatto di tutto per non cercarti, non voglio essere la causa della tua rottura e se non è quello che vuoi io sparirò dalla tua vita, ma devi promettermi che lascerai la WWF e fingerai che nulla sia successo. Ciò che provo per te è troppo forte, cercherò di guarire dalla ferita che infliggerai al mio cuore infranto ma è ciò che mi merito per essermi avvicinata a un uomo già impegnato... Non ti dimenticherò mai in ogni caso, ti amo e spero di passare un'altra notte con te nella nostra casa nei boschi del New Hampshire,se vorrai.

Con tutto il cuore,
Steph.

9 Aprile 2000. Più di un anno fa. Stephanie si è dichiarata ad Hunter. Hanno una relazione. Lei lo ama. Sono andati a letto nella LORO casa nei boschi. La NOSTRA casa era il loro nido d'amore. Rileggo la lettera più e più volte bagnandola con le mie lacrime, quando alla terza volta decido di smettere di guardare quelle parole: scoppio in lacrime, il dolore è troppo grande e mi sento come se tutto mi stesse cadendo addosso. Che pezzo di merda! Lui mi chiamava amore fino a pochi minuti fa! Voleva ricominciare... io e Hunter abbiamo scoperto che non potevamo avere figli l'anno scorso, non posso credere che mentre io soffrivo lui andava a letto con quella puttana di Stephanie! Che troia, io la uccido quella troia! Perché provava ad essere mia amica? Come ho fatto a non accorgermene, Sean aveva ragione. Non solo la toccava, se la scopava, la desiderava... lui la baciava, la abbracciava e dormiva nudo con lei! La ama, lui non ama me! Raccolgo le ultime forze rimaste per alzarmi dalla moquette, dopo aver urlato mi sembra di sentirmi più leggera ma ora devo affrontarlo: scendo le scale correndo, io devo trovarlo e non può essere andato molto lontano senza una gamba. Arrivo al piano di sotto e lo trovo in piedi accanto al divano mentre sta rientrando in casa: vado verso di lui stringendo la lettera nella mano, questo schifoso mi ha tradita con la figlia del nostro capo! Ora ho capito perché sono finita a Smackdown, perché mi ha separata da Eddie... lo afferro per il collo, mettendolo con la schiena al muro, una stampella è caduta a terra facendo rumore e mi riporta alla realtà. Lo lascio andare mettendogli la lettera tra le mani, non dice una parola e finalmente è consapevole di quanto faccia schifo... non posso vederlo piangere lacrime false, questa scena è pietosa e prendo la borsa ed esco sbattendo la porta. Sono sicura che Vince non sappia che loro sono amanti, devo parlare con lui: non voglio vedere Hunter mai più, lui e quella troia di Stephanie meritano che tutto il mondo sappia quanto fanno schifo a scopare nella casa in cui convivevamo. Do un ultimo sguardo alla nostra casa, quel posto in cui vivevano tutti i miei sogni di una vita con lui, e le do un ultimo saluto piangendo mentre salgo in macchina. Intravedo Hunter dalla finestra che piange come un coglione, mi fa male il cuore a vederlo così e il mio istinto è quello di correre tra le sue braccia a riprendermi la dignità che mi ha rubato facendomi questo ma so che è quello che si merita, ed è quello che io merito per essere stata ferita in questo modo. Tolgo l'anello che mi ha dato e lo lancio contro la porta di casa mentre me ne vado, le sue promesse valgono meno di zero dal momento che le ha fatte anche ad un'altra. Salgo in auto e prendo il cellulare,  Vince lo deve sapere: "Pronto?" Cerco di schiarirmi la voce e sembrare calma anche se le lacrime non smettono di scorrere sul mio viso: "Salve, Mr. McMahon. Ho bisogno di parlarle urgentemente, quando possiamo fare?". "Che hai da dirmi di così tanto urgente, Chyna? Dimmelo adesso". "Mi serve un appuntamento il prima possibile, vengo nel suo ufficio". "Spero che sia qualcosa di veramente urgente, di solito non incontro nessuno di persona così". "Le assicuro che è una cosa importante". "Vieni domani mattina. Sappi che ti stai giocando il posto, vedi di non uscirtene con qualche stronzata". "Riguarda sua figlia, e anche me" affermo cercando di essere convincente. "A domani" risponde serio per poi attaccare. Immagino che Vince non sappia che cosa fa la sua bambina quando non la vede, immagino che si vedessero in casa sua quando non c'era... imbecilli. Accendo il motore e me ne vado, domani mattina devo essere a Stamford e devo porre fine alla loro carriera. Spero proprio che mi dia ragione, tutto il mondo merita di sapere che stronzo arrampicatore sociale è Hunter.

She never recovered|Triple H & ChynaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora