|𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟏𝟔|

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Pov. Toni

<To...> 

<Zitta.> Le dico mettendola a tacere sbattendola al muro. Geme nella mia bocca stringendosi forte alle mie spalle e la lascio fare mentre porto una gamba intorno alla mia vita iniziando ad accarezzargliela. Le nostre labbra si scontrano senza alcuna traccia di affetto, c'è solo voglia di staccare la spina ed io devo scaricare anche un bel po' di rabbia, ma stavolta lo farò diversamente invece di andare su un ring. Salgo maggiormente con la mano alzando ancora di più il suo vestito nero che oserei dire che le fa da seconda pelle per quanto le sta aderente.
<Allora lo vuoi veramente.> La schernisco in modo un po' crudele appena arrivo alle sue mutandine che sono zuppe sotto il tocco.

<Sta zitta tu ora.> Porta una mano tra i miei capelli ricongiungendo nuovamente le nostre labbra e be'... Non sarò io a preferire le parole ai fatti. Le abbasso senza tante cerimonie le mutandine con cui litiga per qualche secondo con il piede che ha ancora poggiato a terra, ma appena riesce a liberarsene la sollevo dai fianchi per farla stringere a me con entrambe le gambe. Scendo sul collo che bacio e lecco, ma senza mordere o succhiare, non voglio marchiarla voglio darle solo piacere, voglio che mi prega di darglielo.
<Toni.> Mi tira i capelli tirandomi indietro la testa e appena compio quel movimento le sue labbra catturano le mie disperate di avere qualcosa in più rispetto a baci e palpatine.

<Cosa c'è?> Le chiedo sorridendo in modo maligno al suo lamento quando la tocco dall'interno coscia a un punto molto più sensibile.

<Ti prego...> Lo dice esasperata e per il momento mi accontento passando un dito sulla sua intimità completamente bagnata. Diamine se lo vuole.

<Te l'avevo detto che al terzo grazie scattava il bacio.>

Appena sente il mio tocco muove il bacino chiedendo di più e io non voglio aspettare ancora. Torno sulle sue labbra e nell'istante in cui la mia lingua entra nella sua bocca infilo direttamente due dita dentro di lei accogliendo con piacere il gemito che le provoco.

<Te l'avevo detto che al terzo grazie scattava il bacio.>

<Toni...> Le sue labbra si staccano dalle mie per richiamarmi ed io mi accorgo di essermi bloccata dentro di lei senza muovermi e lei è troppo eccitata per aspettare. Quando mi rendo conto che il motivo per cui mi sono fermata è perché mi è tornato in mente quel bacio e quelle parole, stacco ogni freno. Tenendola con un braccio la faccio stendere sul divano che ha di fronte alla porta e la sovrastò iniziando a muovermi senza alcuna dolcezza dentro di lei. Deve piacerle particolarmente questo mio modo perché mi chiede sempre di più, ma non mi basta così esco da dentro di lei di botto.
<Cazzo Toni!> Prova subito a riprendermi la mano per portarla dove ne ha bisogno ma io la fermo bloccandole entrambe le mani tenendola per i polsi.

<Te l'avevo detto che al terzo grazie scattava il bacio.>

<Cosa vuoi?> Le chiedo nuovamente mordendole il labbro stando attenta a non farmi scivolare i suoi polsi dalla presa.

<Che mi fai venire. Ti prego!> Solleva il bacino contro la mia gamba cercando di fare frizione, ma io la riporto giù leccandole il punto in cui l'ho morsa un istante prima.

<Basta chiedere.> Commento soddisfatta e decidendo di soddisfare anche lei entrando nuovamente con decisione dentro di lei che inarca la schiena non potendomi abbracciare dato che le tengo fermi i polsi.

<La... lascia...mi.> Dice a fatica, ma io non lo faccio perché poi si aggrapperebbe a me e non voglio i suoi segni addosso.
<Toni!> Neanche ci dà troppo peso per fortuna per il piacere che le provoco che esplode in un orgasmo. Mi viene copiosamente sulle dita ed io sorrido lasciandole i polsi posando il palmo della mano sul divano per non pesarle.

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